2.2. Friends.

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"Can we still be friends?"

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Luke

Qualcuno bussa freneticamente alla porta della mia camera.
È domenica mattina, chi diavolo rompe il cazzo di domenica mattina?
Decido di ignorare il frastuono e di avvolgere la testa con il cuscino, mettendomi a pancia in giù e tento di dormire nuovamente.
Ogni tentativo è, però, vano. Alla fine getto le coperte di lato e mi alzo. Sono senza maglietta e subito il mio corpo si riempie di brividi a causa di qualche spiffero di vento proveniente dai fori della tapparella.
Sbadiglio e mi sfrego gli occhi per poi dirigermi lentamente verso la porta. Non appena giro il pomello, la porta viene aperta violentemente e mi colpisce dritto in fronte.

Mi sto ancora tenendo la fronte dal dolore mentre cerco di capire chi e dove sono, che una voce mi perfora letteralmente i timpani.

- Tu! Stupido idiota che non sei altro. Questa è la volta buona che ti do in pasto ai pesci! - Alexandria Lewis inveisce contro di me.
Alexandria Lewis è nella mia camera.
Mi sento seriamente rincoglionito. Perché mi sta parlando?
E chi sono io per meritarmi delle urla di domenica mattina da parte di Alexandria Lewis?
Continuo a ripetere mentalmente quel nome finché non ricollego tutto.
Va bene.
Mi chiamo Luke Robert Hemmings, sono nell'appartamento 23B, faccio parte di una band, è domenica mattina e la mia ex, Alexandria Lewis, è in camera mia in pigiama e mi sta urlando contro.

Sbadiglio un'altra volta.
- Ho fame. - È tutto quello che dico.
Lewis mi guarda basita e chiude gli occhi per trattenersi dal saltarmi addosso. Non in senso buono, ma per picchiarmi, credo.
Mi alzo e mi dirigo in cucina mentre lei mi segue rassegnata al fatto che se non prima metterò qualcosa nello stomaco, non presterò attenzione a ciò che mi deve dire.
Con mia sorpresa vedo la busta di un bar qui vicino sull'isola della cucina, la apro e all'interno vi è un cornetto, quindi prendo posto su uno degli sgabelli ed inizio a mangiare.

Alexandria si siede di fronte a me e continua a fissare il cornetto al cioccolato. Si diffonde uno strano rumore nella stanza e quando Lewis diventa paonazza, capisco che è il suo stomaco.
Divido il cornetto e le porgo la metà. Lei lo accetta volentieri.
La osservo meglio mentre mangia.
I capelli sono ancora mossi come la sera prima anche se un po' arruffati, le lentiggini sul suo naso sono ben visibili mentre ieri erano scomparse per via del trucco e le labbra sono leggermente screpolate.
Porta degli occhiali da vista, cosa che mi fa capire che stava leggendo o guardando qualcosa al computer, perché li usa solo in queste occasioni.
Ora sono curioso sul perché lei sia qui.

- Perché sei qui? - Le domando e lei sembra ricordarsene in quel momento.

- Io ti do in pasto ai pesci, razza di idiota! - Urla nuovamente.

- Per cosa, questa volta? - Rispondo quasi privo di interesse.

- Per ieri, per quello che è successo tra di noi. - Dice con voce ferma e severa.

Want You Back. [L.H.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora