Capitolo 4

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Pov's Alice

E' passata un settimana dal nostro arrivo e cinque giorni dall'inizio del nostro nuovo lavoro, in cui siamo ormai state assunte definitivamente. Cinque giorni in cui sopportiamo la severità di Liam, cinque giorni in cui cerco di stare calma e placere l'istinto omicida di Azzurra nei confronti del nostro capo, cinque giorni che sopporto commenti volgri e squallidi dei ragazzi e uomini che frequentano il bar, cinque giorni in cui io e le mie amiche corriamo da una parte all'altra del locale per servire ai tavoli. Cinque giorni in cui non posso dormire più di tre ore. Tutto questo è davvero insopportabile noi non siamo abituate a lavorare figuriamoci così tanto. Il bar è sempre molto pieno e non stacchiamo quasi mai per colpa della partenza di Jade e gli impiegati mancanti. Sono ore che sono distesa sul mio letto a pensare a quanto la mia vita sia cambiata quando sento il rumore assordante della sveglia di Jhon. Fiamma sobbalza dal letto così come Mark e Dan mentre Azzurra come al solito dorme beatamente, a quella ragazza non la sveglierebbero neanche i carri armati.

Mark: "Maledizione Jhon ancora?" dice assonnato, nel frattempo io mi alzo dal letto e mi dirigo da Azzurra.

Jhon: "Andiamo ragazzi!" dice ridendo come un idiota, così inizia la solita discussione.

Una volta raggiunto il letto di Azzurra mi siedo vicino alla sua testa come al solito seppellita sotto il cuscino e le coperte che scosto, iniziando ad accarezzarle una guancia (odia quando qualunque persona le tocca i capelli), ma non ottengo nulla, si rigira solo sul materasso.

Io: "Azzurra ti prego lo so che sei stanca ma dobbiamo andare a lavorare oppure Liam ci licenzia!" le dico dolcemente mentre tutti hanno già cominciato a vestirsi. Fà una smorfia al solo sentire pronunciare il nome del 'capo' ma apre gli occhi alzando lentamente la testa dal cuscino, facendo ricadere i suoi lunghi capelli castani sul volto e tenento gli occhi chiusi in due fessure, probabilmente per riabituarsi alla luce.

Azzurra: "D'accordo mi alzo, cazzo però per questo lavoro bisognia andare a letto alle tre e svegliarsi alle sei!" dice sbuffando trascinandosi in bagno.

Pov's Azzurra

I ragazzi erano già andati via e dopo un pò anche noi ci dirigiamo al bar. Entriamo e andiamo direttamente nella nostra stanza sul retro per cambiarci e metterci la 'divisa' una delle cose che odio di più. E' formata da un paio di pantaloncini molto corti neri con i bordi verdi e una canotta aderente bianca-traspartnte con su scritto il nome del bar "Liam's" come se siamo di sua proprietà ma non ha capito proprio niente le mie amiche non si toccano e Azzurra non è di nessuno N.E.S.S.U.N.O. 

Alice è già pronta ed è andata a servire mentre Fiamma è intenta a mettersi la maglietta quando la porta si apre con violenza, Liam poggia il suo peso su un piede e la sua espressione arrabbiata si trasforma in un sorriso malizioso quando vede Fiamma in intimo che subito si infila la maglietta in tempo record. Ora lo uccido, non me ne frega un cazzo che è il mio capo ma deve portarci rispetto.

Io: "Come ti permetti di entrare così quando sai benissimo che questa è la stanza in cui ci cambiamo!" gli dico a denti stretti avvicinandomi a lui. Gira lentamente lo sguardo, incontrando il mio e le sue labbra prima incurvate in un sorriso ora sono premute con forza tra di loro, la mascella contratta e le mani strette in due pugni. Mi sta facendo quasi paura, ma ci vuole ben altro per spaventarmi.

Liam: "Ragazzina ti ricordo che ti avevo già avvisata, tu lavori per me e non puoi dirmi quello che devo fare!" mi dice, anzi ringhia in faccia. Il suo comportamento non fa altro che farmi arrabbiare di più e non c'è Alice a fermermi questa volta.

Io: "INFATTI NOI LAVORIAMO PER TE, NON SIAMO LE TUE PUTTANE E ANCHE SE HAI DEL POTERE SU DI NOI SIAMO DELLE PERSONE E DEVI PORTARCI RISPETTO!" dico urlando, dicendogli tutto quello che ho pensato in questi giorni.

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