Nell'immagine Alice Taylor.
Pov's Alice
Azzurra non torna ed è ormai passato troppo tempo. Inizio a preoccuparmi, ed ho paura si sia sentita male; così inizio a spingere le persone accalcate nel salotto di questa casa enorme e mi dirigo verso l'uscita. Sono ormai vicino alla porta d'ingresso quando vedo quest'ultima già aperta e due ragazzi: un ragazzo che stringe forte il braccio di una ragazza visibilmente tremante, sulla soglia; mi danno le spalle e bloccano la visuale sul resto del giardino. La ragazza però attira la mia attenzione. Quei capelli così ricci, quel vestito.... è Jade. Così ancora più preoccupata raggiungo a grandi passi la porta spalancandola e uscendo fuori...
Io: "Jade cosa succe-" la voce mi muore in gola quando i due si girano a metà busto verso di me e mi appare d'avanti una scena che mai avrei pensato i miei occhi avrebbero visto. Un'Azzurra singhiozzante è bloccata da un ragazzo moro, pieno di tatuaggi. La mia amica ha il viso rigato da linee nere e gli occhi rossi per il pianto, una guancia è completamente rossa e posso vedere accenni di viola iniziare a formarsi su essa. L'hanno picchiata.
Azzurra: "VA VIA" urla disperata muovendosi bruscamente per cercare di liberarsi. Ma non le do ascolto, non questa volta.
Io: "Lasciatele" dico sicura di me stringendo i pugni lungo i fianchi e avanzando, spostando lo sguardo anche sul ragazzo che tiene Jade. Ma il ragazzo moro fa un sorrisetto irritante, prima di scoppiare a ridere, strattonando Azzurra verso di lui bloccandola per i fianchi visto che non ne vuole sapere di stare ferma, mentre l'altro mi guarda impassibile ignorandomi.
X: "Visto ragazzina? Tutti quelli schiaffi non sono serviti a niente, alla fine è stata lei a venire da me!" afferma guardando la mia migliore amica dai capelli blu, per poi scoppiare a ridere ancora una volta. Le ha tirato degli schiaffi? Ma quì i ragazzi non hanno un minimo di coscienza? Come possono anche solo pensare di metter le mani addosso ad una donna? E poi, "E' stata lei a venire da me!" si riferisce a me? Ma, che ho fatto? Io non lo conosco, o almeno credo... Neanche il tempo di mettere ordine nella mia testa che il ragazzo parla di nuovo.
X: "Louis prendila!" dice e prima ancora che possa respirare il mio braccio viene afferrato velocemente dal ragazzo accanto a Jade, con la sua mano libera, poichè l'altra tiene la riccia.
Io: "Hey, lasciami!" dico iniziando a dimenarmi e iniziando a sentire la paura, fino a poco tempo fa mascherata dalla rabbia di aver visto Azzurra in quelle condizioni...
Io: "Cosa volete da noi?" chiedo impaurita arrendendomi, dimenarmi non fa altro che aumentare la presa del raga-Louis su di me.
X: "Non dirmi che neanche tu sai chi sono!" dice il moro indignato.
Io: "N-no" dico guardandolo intimorita.
Azzurra: "Lei non sa niente, non conosce neanche lui!" dice con voce piccola, stanca.
X: "Ma davvero?" dice ironico, sorridendo divertito ad Azzurra.
X: "Conosci Anderson?" chiede poi rivolgendosi a me. Una volta nominato il suo nome, tutto ha più senso. Se c'è di mezzo il boss, è facile intuire che cosa questi individui vogliono da noi. Così, faccio apparire sul mio viso la smorfia più confusa che riesco a fare e scuoto la testa, cercando di non abbassare mai lo sguardo da quello del moro, sperando mi creda; oppure penso che io, ma soprattutto Azzurra non ce la passeremo bene a giudicare dalla guancia livida della mia povera amica.
X: "Bene... ma se scopro il contrario, mi sento in dovere di riferirvi che odio i bugiardi" afferma guardandomi minacciosamente per poi rivolgere lo stesso sguardo alla mora ancora stretta nelle sue grinfie. Mi duole il cuore a vederla in quelle condizioni: con le lacrime agli occhi, il viso arrossato a causa dei colpi che ha ricevuto e sporcato dal mascara, il corpo tremante, scosso dai singhiozzi e i polsi stretti fortemente dalla mano del ragazzo tatuato.
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Three loves
Fiksi PenggemarFiamma, Alice e Azzurra sono tre ragazze italiane di 18 anni felici e rispettate da tutti. Ma si ritrovano a vivere una vita che non gli appartiene, una vita che non meritano e non accettano. E in quel momento sopraffatte dalla paura e dal dolore, r...