Capitolo 17

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Giulia's pow

Ero incinta. Cavolo ero inorridita da quanto avevo appena scoperto, un bambino.. Un piccolo esserino dentro me stava cominciando a crescere, ed io non sapevo cosa fare. Non ero in grado di decidere se tenerlo o meno, l'unica cosa certa era chi fosse il padre, ovvero Luke. Tra me e Harry non c'era stato nessun rapporto di questo tipo, l'unica volta che l'avevo fatto con Luke senza accorgimenti, fu alla festa che so era tenuta sei settimane prima. Un'altro problema che attanagliava la mia mente, era dirlo a Luke, che era arrabbiatissimo con me e con il quale non riuscivo a stabilire nuovamente un contatto; e poi c'era Harry del quale attualmente ero attratta, ma non innamorata come lo ero di Luke. Luke era diverso, dolce e timido allo stesso tempo, e i suoi occhioni azzurri mi portavano letterlmente in paradiso. Sicuramente lui non avrebbe mai creduto che io fossi incinta, e i miei genitori erano talmente arrabbiati con me e lui che se avessero pututo farci fuori, l'avrebbero fatto giá da un pezzo. Decisi di chiamare Luke con il numero di mia madre, magari avrebbe risposto.

<< Pronto?>> Era Luke.. Era lui.. Aveva risposto..Mamma mia era da un sacco di tempo che non sentivo la sua voce, era così melodiosa e perfetta. Non riuscii a proferire parola, ma con gli occhi infuocati puntati addosso dei miei genitori, decisi di darmi una mossa.

<< Luke.. Sono io Giulia.. Ehm.. So che non dovrei dirtelo al telefono.. Ma sono incinta.>> Dissi andando in camera mia e deglutendo un boccone piuttosto amaro, la mia vita a sedic'anni da poco compiuti, stava per essere stravolta completamente. Dall'altro capo del telefono non sentii nulla, pensai che mi avesse attaccato in faccia, o che fosse caduta la linea; qualche minuto dopo sentii Luke sospirare e mi disse: <<Arrivo.>> il suo tono era abbastanza freddo, distaccato. Chiusi la chiamata e mi sdraiai sul letto, picchiettando le dita sulla mia pancia, nell'attesa che Luke venisse.

Una cosa certa è che come non mai, avevo bisogno di mia sorella, solo lei avrebbe potuto aiutarmi. Bè certamente era impossibile che lei mi aiutasse, dopo tutto quello che le avevo combinato... I miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello, certamente era Luke.

Ad aprire fu mio padre, quindi immaginai immediatamente la reazione o i pensieri di entrambi. Quindi per non aggiungere ulteriore imbarazzo scesi immediatamente, per poi sedermi sul divano.

<< Salve a tutti.. Ehm.. Come l'hai scoperto? Dalla faccia dei tuoi deduco sia tutto vero.>> Disse Luke, sedendosi sulla poltroncina accanto al divano. Non nascondo che le sue parole mi ferirono profondamente, come poteva credere che io avessi mentito su una questione così seria?

<< Si, è tutto vero. Comunque ho fatto il test, ma andrò anche a fare le analisi.. Per esserne più sicura, visto che non ti fidi.>> Risposi acida, e lui scosse la testa.

<< Credi sia stato la sera della festa?>> Chiese lui, prendendomi le mani. Non appena fece quel gesto, mi sentii come in paradiso, invece il mio cuore cominciò a palpitare molto più velocemente, non appena mi guardò negli occhi e si morse il labbro.

<< Allora! Possiamo capirci qualcosa anche noi?>> Chiese mio padre, e io venni riportata alla realtà.

<< Ehm.. No è che l'unica volta che io e lei abbiamo avuto un rapporto in questi mesi, è stato ad una festa.. Ma eravamo entrambi ubriachi.>> Disse Luke sfiorandomi la pancia.<< E si.. Me ne prendo la completa responsabilità. Voglio questo bambino, e farò di tutto per dargli la vita che si merita. Escludo categoricamente l'aborto o l'adozione.>> Continuò a dire lui, il suo discorso fu chiaro e preciso, oltre che diretto. Ero felice di ciò che disse, lui era un ragazzo maturo, responsabile.. Io no, e questo doveva cambiare.. Il prima possibile. I visi dei miei genitori apparvero più rilassati, segno che un po' di tensione era svanita, anche se nell'aria era sempre presente.

Fortunatamente le ore successive le passammo a parlare tranquillamente, fino a che mamma non andò a casa dei genitori di Niall, ed io e Luke passammo la serata insieme. Ammetto che amavo stare al centro dell'attenzione, ed adesso questa situazione farà si che io lo sia per un po' di tempo.

Natalie's pow

Visto e considerato che Greg aveva svelato i dettagli della serata appena trascorsa tra me e Niall, non sapevo cosa aspettarmi da questa serata. Continuai tutto il pomeriggio a scervellarmi, su cosa ci fosse di così tanto importante da raccontarci.. Forse qualche novità sull'incidente avvenuto mesi prima..

Quando arrivò mia madre, visibilmente stanchissima da quanto era accaduto poche ore prima, mi avvicinai vicino a lei che era seduta sul divano. Si avvicinarono anche i genitori di Niall, e Niall stesso.

<< Cos'è che dovete dirci di tanto importante? >> Chiese Niall fissandomi, infondo anche lui era confuso quanto me.

<< Niente di terribile, tranquilli. Solo che volevamo dirvi che domani, Niall partiremo per l'Irlanda. Trascorreremo queste vacanze dai nostri parenti.>> Disse sua madre. No, no no! Avevamo deciso di goderci ogni singolo giorno di questi giorni liberi, e adesso lui deve andare in Irlanda. Letteralmente un colpo in pieno petto.

<< Ma.. No! Io vi avevo detto che avrei voluto passare queste vacanze con lei, visto che con l'università sarà quasi impossibile vederci.. E voi che fate? Mi mandate in Irlanda? Ma perchè?>> Chiese Niall parecchio arrabbiato, stringendo i pugni. Era tutto così ingiusto.

<< Se mi fai finire di parlare, arrivo al punto. Cambiare aria farà sia bene a noi, che a Natalie e sua madre.>> Continuò a dire la madre di Niall. Io e Niall ci guardammo con sguardo interrogativo, non capivamo nulla di quello che stava accadendo.<< Si.. Partiremo con loro tesoro.>> Disse mia madre, ero abbastanza incredula per quello che mi aveva appena detto, ma sopratutto felicissima. Mi limitai a ripetere sempre "Grazie, grazie grazie." Non riuscivo a proferire altre parole, ero troppo contenta, così come Niall.

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Il giorno seguente, dopo il viaggio per l'Irlanda, io e Niall eravamo distesi sul letto a coccolarci, mentre di sotto i nostri genitori e Greg, meno mio padre discutevano tra di loro.

<< È incredibile come si siano velocemente ripresi dall'incidente.>> Disse il padre di Niall, Bobby. Era un discorso che non veniva argomentato da un bel po' di tempo, e sentirne riparlare mi fece formare un groppo in gola. Ancora troppe cose di quel terribile giorno, da cui tutto iniziò ad andare a rotoli, erano nascoste.

<< Già.. Sono passati quattro mesi.. È incredibile come passa il tempo.. Eppure io sono convinto che qualcuno abbia manomesso la macchina.. La mattina l'avevo usata io.. Ed era perfetta.. Se fosse stata rotta, l'incidente sarebbe dovuto capitare a me, non a loro.>> Disse Greg, in effetti io e Niall non ci eravamo mai posti la domanda del perchè la macchina, non avesse risposto ai suoi comandi. Io e Niall ci guardammo negli occhi, pensando le stesse identiche cose, o almeno così riuscivo a percepire dal suo sguardo. Allora una cosa era certa, l'incidente non accadde per caso, ma per volere di qualcuno. Pensai subito che fosse colpa di Harry, ma lui era stato tutto il tempo a torturarmi in discoteca. E allora se non fu lui, chi voleva il nostro male, così tanto da spingerci quasi alla morte?

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Sera! So di essere in ritardissimo>.<, ma ho completato tutti i compiti e ho passato gli altri giorni a rilassarmi.. :) cercherò di aggiornare tutti i giorni per adesso, e spero che il capitolo piaccia.. Chissà chi ha manomesso la macchina..

A domani con "Prince Charming". Baci Natie.♥️♥️

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