Natalie's pow
Nulla aveva più senso ormai, dopo quanto mi disse mia sorella. Schifo. ecco tutto quello che provavo e sentivo. Ero schifata al massimo dal suo comportamento; mi sentivo uno schifo, perchè a causa "mia", anzi oserei proprio dire per la follia di mia sorella, avevo messo in pericolo la vita di Niall. Oggi, come non mai, penso a come fosse la mia vita adesso, se lui non ce l'avesse fatta a risvegliarsi dal coma. Rabbrividisco al sol pensiero, ma credo che probabilmente neanche io sarei qui. Sarà anche una cosa stupida, ma sono due le cose: o non sarei riuscita ad andare avanti, perchè Niall per me è tutto, e senza di lui, non sarei dove sono adesso, o avrei probabilmente ucciso con le mie mani mia sorella. È un pensiero davvero orrendo quello che ho appena formulato, ma no, non sono come lei, che mi vuole morta solo perchè sono amica col suo ragazzo. Io sono diversa, e tale devo rimanere, perchè non ho nessuna voglia di diventare un'arpia come lei. Allora automaticamente si formula nella mia mente un'altro pensiero: cosa ho fatto di male per ricevere tutto questo odio? Non solo da parte di mia sorella, ma anche dai miei compagni, quasi quasi anche dal mondo, se non fosse per Niall e i miei parenti. Forse sono io la causa di tutto, senza di me Niall vivrebbe una vita migliore, vivrebbe sereno, ed io non dovrei preoccuparmi di un improvviso attacco da parte di mia sorella. Ho paura. Paura perchè non so cosa domani potrebbe farmi mia sorella, è così accecata da Luke che bo, potrebbe rifare cio' che ha fatto quattro mesi fa, e magari riuscire nel suo intento. Ho anche a paura a tornare a casa mia, davvero o se ne va lei o io. Anche mamma ha detto che dovremmo stare separate, e papà non appena ha saputo cosa Giulia avesse combinato, andò su tutte le furie. Davvero non so cosa fare, come comportarmi, cosa fare per far si che Niall abbia una vita felice. Ma mi rendo conto che non vi è nessun'altra soluzione se non quella di sparire. Ma non sparire per un po' di tempo, dovrei farlo per sempre. Decisi allora di vestirmi velocemente, per poi uscire. Uscii senza proferire parola, un po' mi faceva paura quello che stavo per fare. In un certo senso è come se quello che stessi facendo, non fosse guidato da me, ma dalla mia stanchezza mentale a tutto quello che mi stava succedendo. Mi sembrò di essere caduta nella profondità più assoluta, dal quale non riuscivo più a risalire, ero così, inerte e sommersa dai problemi. Decisi di farmi una lunga passeggiata, magari mi avrebbe aiutato a riflettere. Non mi riconoscevo più, ero passata dalla ragazza spensierata e felice, ad una ragazza morta dentro, uccisa dalla persona sulla quale poneva tutta la sua fiducia. Questi non sono pensieri che io normalmente farei, ma adesso li faccio, segno che ormai sono arrivata al limite della sopportazione, e forse non riesco più a combattere, non ho forze. Preferisco levarmi dai piedi adesso, che essere fatta fuori da mia sorella. E sono anche gentile, le evito di macchiarsi la coscienza. Spero che tutto il male che mi ha fatto, le ritorni indietro, e no, non mi importa di essere cattiva, ma le auguro di soffrire almeno un po' di quanto abbia fatto io. Forse almeno si rende conto del mostro che è. Mi siedo in prossimità di un fiume, vicino alla cascata, ed ammiro la sua bellezza. Mi riporta alla mente un concetto filosofico usato nell'antica Grecia, ovvero il "tutto scorre". Come quest'acqua, a volte ha un percorso regolare, altre volte è tortuoso, e vedo le cascate come una prova. L'acqua dopo aver superato gli ostacoli, arriva alla cascata e li fa il suo salto, mostrando la sua bellezza e beando chiunque l'ammiri di una visione spettacolare. E così la vita, che scorre veloce, e nemmeno ci accorgiamo del tempo che passa, ed anche il cammino della vita ha dei momenti buoni, ed altri che non lo sono affatto. Ma superando qualsiasi difficoltà riusciamo a realizzarci. Bè ecco io non sono assolutamente una di quelle persone che davanti ad una difficoltà, cerca di superarla, sono l'opposto, mi blocco e non riesco ad andare avanti. Ho scelto questo posto perchè sono due cose che mi fanno tremendamente paura: l'acqua, perchè non so nuotare, e l'altezza, non c'é scampo non riuscirei a sopravvivere. Mi alzo, e sono pronta a buttarmi, non ho nulla da perdere, anzi guadagno e faccio guadagnare una vita migliore a me, e a chi mi sta intorno. Sento qualcuno dietro di me urlare un: << No! Non farlo.>> per poi avvicinarsi a passo veloce. So benissimo di chi si tratta, è Niall. Non capisco come mai sia qui, forse che silenziosamente mi avesse seguito? Credo proprio di si, perchè non mi ero minimamente accorta della sua presenza. Mi accolse immediatamente tra le sue braccia, tenendomi stretta, era teso, irrigidito, e non riusciva a proferire parola, l'unica cosa che non riuscii a controllare furono le lacrime, che immediatamente contornarono i suoi occhi. Restammo qualche minuto così, in silenzio, credo proprio che avesse pensato a cosa ne sarebbe stato di lui, se io non ci fossi più.
<< Non farlo mai più, ti prego.. Sono qui per te, per aiutarti.>> Disse, con una voce spezzata dal pianto, ed io annui.
<< Non so cosa mi sia preso.. È che non voglio che altri soffrono a causa mia.. Solo perchè mia sorella vede cose che non esistono..>> Risposi semplicemente, e lui scosse la testa.
<< So che è difficile, ma fa come se tua sorella non esistesse, è brutto da dire così, ma non puoi permettere che lei, o qualcun'altro ti inducano a fare cose di questo genere. Quando ti diedi la collana, ti dissi che senza di te ero un mezzo cuore, e spiegami.. Come credi che io possa vivere con metà cuore se tu mi abbandoni così?>> Oh Niall, nessuno ti ama come ti amo io, ma nessuno mi ama come lo fai tu, i suoi discorsi mi spiazzano sempre. Però aveva ragione, nessuno deve permettersi di farmi pensare di morire, ed avendo lui al mio fianco, tutto sembrava facile. A volte mi chiedo se lui esista davvero, o è frutto della mia immaginazione, che prova a trovare il ragazzo perfetto. Ma mi basta abbracciarlo, e guardarlo negli occhi, per capire che è reale, e che è li per me, ad offrirmi tutto il suo aiuto, pur di avermi al suo fianco, ed avermi felice.
<< Vorrei sapere.. Come mai mi hai seguito? Insomma credo che ti immaginassi cosa stesse per accadere.. No?>> Chiesi sorridendo, ed asciugando le lacrime che avevano ricoperto il volto di Niall.
<< Era tutto da tutto il giorno pensierosa.. Poi sei uscita senza dire una parola, senza cellulare.. Come se fossi invisibile. Ma la verità è che tutti, soprattutto io ti avevo vista, ed avevo capito che qualcosa non andava.>> Mi disse.. È così perfetto avere un ragazzo che osserva quando c'è qualcosa che non va, e riesce a capire cosa ti frulli per la testa.. Ecco dovrebbe funzionare così una coppia, ci vuole complicità. So che però Niall, era alquanto impaurito da quanto stessi per fare, quindi ho il vago sospetto che lo racconti ai miei.. E non so cosa potrebbe accadere o cosa potessero pensare adesso...
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