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La suoneria del suo cellulare sveglió la ragazza.
-Pronto?- disse cercando di sembrare meno assonnata possibile
-Buongiorno sono il signor Jons del negozio di articoli musicali, voleva comunicarle che é stata assunta e deve presentarsi questo pomeriggio alle tre -
-Oh grazie saró molto puntuale! Grazie davvero-
Chiuse la chiamata con il sorriso, era così contenta.
In tutta questa situazione era riuscita a fare qualcosa di buono.
Si vestì con i vestiti del giorno precedente per poi uscire, doveva dare la lieta notizia a Louis.
Quasi saltellava nel corridoio.
-Mi hanno dato il lavoro!- esclamó guardando quegli occhi azzuri
-Sono molto felice per te!- disse lui
Mentre conversavano lei sentì una voce inconfondibile nel corridoio e si zittì.
-Mi puó dire se qui é ricoverata Claire Anderson?- la voce disperata del ragazzo che l'aveva uccisa dentro si propagó nel corridoio
-é qui!- sussurró la ragazza a Louis
-Mi spiace ma non abbiamo nessuna Claire Anderson ricoverata qui- rispose l'infermiera
-Merda merda merda!- imprecó lui, si sentirono dei passi e poi l'infermiera entró nella stanza.
-che maleducazione- farfuglió controllando le flebo del ragazzo
-É andato Claire- lui le accarezzó la schiena
-si é andato-
Dopo aver mangiato un panino la ragazza si avvió verso il negozio.
Spinse la porta e si avvicinó ancora una volta al balcone.
-Eccoti perfettamente in orario bene io vado Harry spiegale tu- il biondo si infiló la giacca e poi uscì
-Piacere io sono Harry- la ragazza gli strinse la mano
-Claire-
-Vieni ti mostro un po' il negozio-
Le fece fare un tour e spigó tutte le sezioni.
-Allora tu fai il turno insieme a me, vieni alle otto e finisci alle due- sorrise, aveva due fossette magnifiche quel ragazzo.
-ok perfetto-
Quel pomeriggio imparó come sistemare gli oggetti e interagire con i clienti.
-suoni qualche strumento?- chiese il riccio mentre chiudeva a chiave il negozio
-Sì la chitarra elettrica- rispose lei
-wow bello-
-ora vado a prendere l'autobus a domani- fece per girare i tacchi quando il ragazzo le prese il polso, senza violenza, ma a lei provocó comunque molto dolore che soffocó modendosi il labbro.
-ti posso acompagnare a casa?-
Annuì, non aveva voglia di aspettare l'autobus, non faceva molto caldo ed erano le sette di sera.
Arrivati davanti a casa i due si salutarono.
Mentre si addormentava rifletté sulfatto che Calum la stesse cercando, poteva perdonarlo?
É un po' cortino scusate
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a stasera ❤ Carolina
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Bad Blood||Calum Hood
Hayran Kurgu"I hurt myself on the outside to kill the monster on the inside"