1) Noioso come al solito

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Jakku: un pianeta deserto, sconosciuto dalla galassia, dove tutti gli abitanti pensano solo a se stessi e a malapena si conoscono.

In questo deserto di sabbia sboccia solo una piccola rosa bianca e pura: Rey.

Rey è una ragazza piena di mille sofferenze anche se non lo dimostra: è stata abbandonata dai suoi genitori quando era piccola, e da lì ha dovuto cavarsela da sola; la sua vita si basa sul raccogliere rottami e venderli per sopravvivere.

Era una mattina presto e Rey, ancora infastidita e stanca per il giorno prima, si alzò con molta forza di volontà, e dopo tanti sforzi, da quelle due coperte buttate a terra che possiamo quasi definire "letto", e si stropicciò gli occhi, ancora persa nel mondo dei sogni.

Era una giornata molto tranquilla, come di solito su quel pianeta, gli unici rumori che la ragazza sentiva erano le solite discussioni tra banditi e il rumore delle navicelle che partono e atterrano sul pianeta.

Dopo aver preso un pezzo di pane, avanzato dalla cena di ieri, Rey si avviò verso il suo solito "covo di tesori", come lo chiamava lei: lì era solito trovare pezzi di molto valore, tra cui vecchi generatori impolvetati o resti di qualche caccia-tie distrutto nell'antica guerra.

La solita routine: trovare pezzi, raccoglierli, pulirli e venderli a quell'antipatico: Unkar Plutt, quanto lo odiava, se non fosse stato per lui forse avrebbe ancora la sua famiglia e poi diciamocelo, la trattava proprio da schifo!

Per lui Rey era solo una schiava da trattare a proprio piacimento; l'unica frase più sensata che le diceva era: "Se vuoi sopravvivere portami quei benedetti pezzi, e muoviti!", oltre ai diversi insulti e minacce quando portava qualcosa di rotto o di troppo sporco per funzionare.

Dopo aver passato la solita giornata da schifo (per non essere volgari) Rey tornò a casa, o meglio, tornò in un vecchio AT-AT distrutto dalla guerra che lei usava come "casa".

Successivamente dopo aver mangiato quello schifo che, non si sa come, la teneva in vita, decise, ormai stanca, di andare a dormire e con un tonfo e una schienata si buttò sul letto.

Ad un certo punto, mentre i suoi occhi erano indecisi se chiudersi o no, vide, dalla piccola apertura sopra di lei, un grande bagliore attraversare il cielo e poi, con un gran botto, toccare terra fra due piccole dune non molto distanti da dove abitava.

Rey, non facendoci molto caso e pensando che fosse solo una stella cadente, chiuse gli occhi e si addormentò.



Allora, questa è la mia prima storia .
È realizzata da me e la mia migliore amica; noi amiamo la reylo e speriamo che la storia vi piaccia.
PS: la storia si attiene poco al film " il risveglio della forza"

Ciao
Sofia e Maria Cristina😙

REYLO: Non Possum Vivere Sine TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora