5) Non ti preoccupare: c' è Ben

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I giorni passarono veloci e i due "amici" stavano sempre meglio insieme.

Era una soleggiata mattinata su Jakku e Rey si era appena alzata dal letto ancora stordita.

Ieri lei e Ben era andati a cercare rottami nella solita navicella e, a differenza delle altre volte, la ragazzi si era divertita tantissimo con la presenza fastidiosa ma "idiota" di Ben.

Sono partiti a piedi dalla casa di Rey e poi, in non molto, sono giunti allo star-destroyer abbandonato.

Pensando a Rey venne in mente il ricordo di Ben che cammina a malapena sulla sabbia ardente, con il sole scottante su di lui.

"Non deve essere di qui, non riesce neanche a sopportare un po' di sole" pensò con una risata.

Subito la ragazza si alzò dal letto, per poi andare a svegliare Ben.

Da quando è arrivato a casa sua non le dà pace: mangia tantissimo e a volte anche tutto, russa incontrollabilmente la notte, ogni volta che lei è in bagno Ben entra tranquillamente per poi trovarla poco vestita o a fare "i problemi suoi" e ogni santa notte vuole rimanere fuori a vedere le stelle e, diciamocelo, finché lui non dorme Rey non è tranquilla.

Appena arrivò da lui lo trovò disteso sul "suo" divano con la bocca aperta e un po' di saliva che colava da essa, ancora, per l'ennesima volta, a russare.

Lo svegliò con un grande urlo e lui, di riflesso, scattò sull'attenti.

-Sono felice di trovarti sveglio BELLA ADDORMENTATA- Esclamò sarcastica.

-Si ho dormito benissimo, grazie. Sai a guardarti sembra che tu abbia un diavolo per capello!-

Disse ridendo mentre guardava i capelli di Rey tutti scompigliati.

-Non riderai più quando ti farò camminare sotto il sole cocente!-

-Ancora!? Ma daiiii!- Urlò triste il ragazzo.

-Non possiamo usare quella specie di rottame parcheggiati qui dietro?-

-Uno, non chiamarlo rottame, due, no- disse impassibile Rey.

-Dai, lo guido io, sai sono un pilota esperto!- Detto così, senza aspettare la risposta di Rey, salì sopra la navicella e la mise in moto.

-Ma che stai facendo!?-

-Muoviti se non vuoi rimanere a piedi!-

La ragazza, stanca di lui e senza mezzi metodi, salì dietro di Ben con un sospiro.

-Reggiti-

-Te lo puoi scordare........io non ti abbraccerò mai!-

-Come vuoi, io ti ho avvertita-

Detto questo partì a tutta velocità senza fa caso a niente o a nessuno.

Rey, impaurita, lo abbracciò forte e chiuse gli occhi in preda al panico.

Poco dopo li riaprì e notò la sua bravura nella guida, non le mentì, era davvero bravo.

Lo vide fare slalom tra i rottami con una noschalance invidiabile.

Subito mise i capelli al vento e urlò in preda alla felicità.

Arrivarono in fretta e subito si misero a raccogliere i pezzi, in luoghi separati dell'astronave, perché, sinceramente a Rey non andava di averlo intorno.

Mentre la ragazza stava raccogliendo dei motori su una piccola e rugginosa piattaforma, molto in alto, proprio sopra un cumulo di metalli raggruppati, che nell'insieme formavano aculei larghi e taglienti, sentì un cigolio.

Subito dopo uno dei vecchi cavi, ormai usurati e rovinati dagli anni, si staccò.

Con un urlo Rey si aggrappò alla sporgenza più vicina mentre, con tutta la voce che aveva in gola, chiamò Ben.

-Ben.....Ben aiuto!- Disse urlando il più possibile, ma nessuna risposta arrivò al suo orecchio.

-Ben aiutami per favore!- Urlò di nuovo con tutte le sue forze, ma ancora niente.

In quel momento si maledì per averlo mandato via, a volte il ragazzo poteva essere stressante, egocentrico o stuzzichevole, ma ora le sarebbe stato di grande aiuto.

Dopo aver tirato un altro sospiro di disperazione sentì un nuovo cigolio e, con un botto improvviso, le sue mani si staccarono con un colpo netto facendola cadere dalla piattaforma.

Con un urlo precipitò per molti metri finché non sentì due mani prenderla e portarla dall'altra parte.

Pian piano aprì gli occhi e vide un Ben ansimante che la teneva in braccio a mo' di sposa.

-Finalmente!- Sbuffò.

-Se ti salvavita subito non sarebbe stato divertente!- Disse lui con aria da perfettino.

-Cosa! Tu sei stato a fissarmi mentre io stavo per morire!? Lo sai, sei proprio un........uh- Urlò infuriata.

-Sarò pure come ti pare ma tu senza di me saresti uno spiedino! E poi così fa più scena no?-

A queste parole Rey si lasciò scappare un lieve sorriso che poi, in pochi secondi, la avvicinò sempre di più al viso di Ben.

Ormai i due erano così vicini che sentivano i loro respiri intrecciarsi, uno sul viso dell'altra.

La ragazza alzò gli occhi e trovò quelli di lui a fissarla, anzi, a cercare di divorare lei, i suoi occhi e le sue labbra.

I loro sguardi, come catturati da calamite, non riuscivano più a staccarsi dall'altro.

Continuarono ad avvicinarsi fin quando le loro labbra potevano quasi toccarsi, e i due sembravano non essere collegati alla realtà.

Pian piano i due si avvicinarono e......................


La piattaforma si staccò con un tonfo metallico e cadde rumorosamente vicino a loro.

In quel momento i due ritornarono a terra da sopra le nuvole, allontanandosi il più possibile dall'altro.

I loro respiri divennero or, come se avessero appena corso una maratona, e le guance dei due giovani si colorarono di un rosso pomodoro per l'imbarazzo.

Da lì ritornarono a casa, senza dire una parola per il tragitto, ancora imbarazzati per l'accaduto.








Allora, oltre a dire "spero che questo capitolo vi piaccia" comunico che gli aggiornamenti potrebbero non essere regolari.
La mia cara migliore amica ha deciso di non scrivere più i capitoli con me perché "non ha più voglia".
Quindi sto impazzendo tra scrivere la storia per avvantaggiarmi (vado in gita a Barcellona questo lunedì) e tra compiti e interrogazioni ho perso la testa.
Vi dico solo che tutti i prossimi capitoli sono scritti solo da me e che farò di tutto per cercare di far tornare a scrivere Maria Cristina.
Dopo questo momento di sfogo vi saluto e spero che la storia vi piaccia.

Baci😘
Sofia

REYLO: Non Possum Vivere Sine TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora