27) Il mostro

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Rey si svegliò in una cella, più piccola e buia del dovuto.

Aveva un gran mal di testa e tutti i muscoli le facevano male, ma lei non ci fece caso; ormai era abituata a svegliarsi in luoghi sconosciuti, sofferente per qualche caduta. Si sollevò lentamente dalla piccola branda su cui si era risvegliata, facendo attenzione a non cadere e a non provocarsi ulteriori ferite. Appena seduta provò a ricollegare tutti i flashback sparsi nella sua mente: voleva almeno capire come fosse arrivata lì e, se i suoi dubbi fossero stati veri, chi ce l'avesse portata.

Dopo la caduta ricordava solo qualche spezzone: qualcuno che la sollevava, delle esplosioni e Finn che discuteva con una voce... la sua voce! Tutto quel litigio le tornò alla mente come un colpo di fulmine. Più si ricordava le sue parole più provava disgusto davanti a quell'essere.

Davvero voleva farle... quello!

Non poteva permetterglielo!

Raccolse tutto il suo coraggio e le poche forze rimaste, poi si sollevò in posizione eretta. Ce l'aveva fatta! Ora doveva solo trovare il modo di fuggire.

Soddisfatta sorrise e portò le mani, con le quali fino a pochi secondi prima si sorreggeva tenendosi al muro, ai fianchi. Inutile dire che cadde subito dopo a terra come un sacco di patate.

Forse... non proprio a terra.

Guardò in basso, verso il suo corpo, e si trovò circondata da due braccia grandi e potenti... le sue. Alzò il volto incontrando, per la seconda volta in un giorno, quell'aggeggio di metallo.

Era stato lì tutto il tempo!

L'aveva addirittura spiata mentre era incosciente!

Rey non si sentì mai in imbarazzo come in quel momento; le era capitato molte volte di essere spiata da creature "insolite" mentre svolgeva il suo lavoro su Jakku, ma lui, lui le faceva provare sensazioni strane, vissute solo in compagnia di Ben.

Ma come poteva quel mostro essere Ben!?

-Sei ancora troppo debole, devi riposare- Pronunciò Ren con la sua solita voce metallica cupa e colpevole.

Tremò, sentendo che milioni di brividi le percorrevano la schiena, scuotendola in ogni singolo centimetro del suo corpo, anche nei luoghi più remoti. Quella voce così bassa le provocava strane sensazioni.

E lui lo sentì.

La guardò attraverso la maschera preoccupato: perché aveva così tanta paura? L'unico modo per capirlo era leggerle la mente. Pian piano, facendo attenzione a non farsi scoprire, s'intromise tra i suoi pensieri, fino ad arrivare al suo obbiettivo. Quando scoprì che tremava per quello che lui aveva detto a Finn si sentì morire.

Voleva sprofondare in una fossa per nascondersi.

Il senso di colpa lo stava divorando.

Voleva dirle che scherzava, che aveva insistito su questo punto solo per far desistere Finn, che l'amava più d'ogni altra cosa al mondo, e che non le avrebbe mai fatto del male, neanche sotto tortura, ma non poteva. Come lei, non provò mai tanto imbarazzo come in quel momento. Si sentiva così incolpa che iniziò anche lui a tremare, sempre scosso da milioni di brividi.

E lei lo sentì.

Centinaia di pensieri provarono a spiegarle perché un essere spaventoso come lui tremasse, ma nessuno di questi aveva senso.

-Non ti voglio far del male- Gli sentì pronunciare a malapena -Se avessi voluto ferirti in qualunque modo lo avrei già fatto, non credi?- Aveva così tanta paura di ferirla o di allontanarla da lui che non riuscì a smettere di tremare, neanche dopo aver pronunciato la frase secondo lui più sensata per farla calmare. Tremò ancor di più quando Rey alzò gli occhi, intrecciandoli perfettamente con i suoi.

La guardò e la trovò nuovamente splendida, come se fosse una creatura mandata dagli angeli sulla terra proprio per lui. Non aveva mai visto una ragazza più bella di lei; ora, sinceramente non aveva quasi mai visto una ragazza, però era sicuro al cento per cento che lei fosse la più bella.

Il suo piccolo angelo.

Aveva sognato tutto questo per molte notti dopo il loro primo incontro ed ora, finalmente, era solo sua.

-Hai ragione- Sussurrò la ragazza, svegliandolo dai suoi pensieri. Lo guardò nuovamente e, senza neanche saperne il motivo, gli sorrise. E cosa di più di un sorriso sincero della sua amata poteva sollevare l'animo del giovane inesperto?

Niente, proprio niente.

Era così commosso che quasi iniziò a piangere di gioia.

Incoraggiato da quegli occhi dolci la sollevò e la prese in braccio come se fosse una piuma. Lei, colta di sorpresa, emise un piccolo gridolino e si aggrappò con entrambe le braccia al suo collo, lasciandolo spaesato. La cosa che lo colpì di più non fu il fatto che lo avesse toccato, ma la disinvoltura con cui Rey compì il gesto.

Era proprio innamorato perso!

Dolcemente la ripose sulla branda e, come una mamma premurosa, la coprì con il piccolo piumone che, a sua insaputa, Kylo aveva chiesto di portarle. D'altronde come poteva sapere di godere di tutti quei privilegi?

-Riposa- Le impose guardandola. Voleva toccarla, ma non poteva!

Sarebbe sembrato solo un maniaco e l'avrebbe allontanata ancor di più da lui. (Perché rapendola e spiandola nel sonno no?)

-Sarebbe più facile se questi letti, o come cavolo li chiamate qui, non sembrassero pietre!- Aveva fegato la mercante di rottami! Per essere ancor più chiara Rey tastò il ripiano di ferro su cui era distesa, poi rivolse lo sguardo al ragazzo per cercare una conferma. Lui storse la testa e poi le rispose:

-Lo so, ma dovrai accontentarti. Sei una prigioniera e questo è il tuo posto!- Sussurrò più dolcemente del dovuto. Sapeva che la ragazza avesse perfettamente ragione, ma non poteva portarla a dormire con lui, tantomeno lasciarla sola in una stanza con vicino qualche maniaco.

Sperando di essere stato chiaro si avvicinò alla porta per uscire, ma qualcosa lo bloccò sul posto. La ragazza lo aveva appena afferrato per la parte finale della tunica e lo stava strattonando violentemente affinché non se ne andasse. Un briciolo di speranza lo animò: voleva che rimanesse lì a farle compagnia, lo voleva con lei!

Non poteva essere più felice di così! Avrebbero parlato, si sarebbero fidanzati, lui le avrebbe chiesto di sposarlo, avrebbero avuto dei figli, tanti figli e...

-Dove sono i miei amici? Gli hai fatto del male!?-

Wow!

Era riuscita a distruggere tutti i suoi progetti in un colpo solo.

-Per loro fortuna non siamo riusciti a catturarli, ma non preoccuparti, tra poco verranno anche loro a farti compagnia- Parlando trattenne a malapena la delusione. A lei interessava solo di quei traditori, non di lui.

Evitò di guardarla prima di uscire, poi, trovato uno spazio tranquillo, si fermò a riflettere: le aveva mentito. Loro non sarebbero mai riusciti a raggiungerla, almeno non tutti interi. Con difficoltà era riuscito a portargliela via ed ora doveva già perderla?

Non sia mai!

Non l'avrebbe lasciata andare.

All'inizio sicuramente l'avrebbe odiato, respinto, insultato, ma poi si sarebbe abituata a lui, al lato migliore di lui. Lo sperava veramente, forse anche troppo. Ma Rey si sarebbe mai adattata ai suoi piani, o avrebbe preferito fare di testa sua?





Ho cambiato un po' il modo di scrivere, principalmente per migliorare la storia, e spero di esserci riuscita.
Ho scritto il capitolo durante le lezioni online e non vi dico quante difficoltà ho avuto: io, persona abituata a scrivere con una tastiera del computer davanti, mi sono ritrovata con quella microscopica del telefono e....oh mio Dio, volevo uccidermi.
Tutto poi sotto gli occhi dei prof.....
Comunque l'importante è che ci sia riuscita.

Ringrazio come al solito chi vota, commenta e legge, soprattutto per il meraviglioso traguardo delle novemila visualizzazioni😁.
Spero che il capitolo via sia piaciuto.
Baci.

Sofia❤️

REYLO: Non Possum Vivere Sine TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora