26.

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Salutiamo tutti uscendo dalla villa del padre di Tyler e saliamo in auto per andare a casa.
«Devo passare un secondo in ufficio.» Mi comunica mettendomi una mano sulla gamba.
Annuisco e si dirige verso l'ufficio del grandissimo edificio.
«Aspettami in auto faccio veloce.» Aggiunge parcheggiando la macchina davanti.
«Okay.» Rispondo ricevendomi un suo bacio sulla fronte.
Esce dall'auto e con un passo veloce entra nel edificio.
Appoggio la testa sul finestrino mentre guardo tutte le persone passare per il marciapiede.
Il mio sguardo si ferma tutto d'un tratto su un uomo che mi sta guardando dall'altra parte della strada.
Deglutisco cercando di identificarlo ma inutilmente visto che indossa un cappello nero che li copre tutto il viso e tiene le mani nelle tasche del suo cappotto nero.
Distolgo lo sguardo mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi riappoggiare gli occhi sul l'uomo che nel frattempo si è avvicinato di qualche centimetro.
«Fatto.»
Faccio un sussulto e Tyler mi guarda confuso, non mi sono neanche resa conto che fosse entrato.
«Cosa c'è?» Mi chiede accendendo la macchina.
Guardo un'ultima volta ma l'uomo è come scomparso.
«Crystal?»
«Sto bene.» Mormoro e lui aggrottando le sopracciglia inizia a guidare fino a casa.
Arriviamo e Daniel ci apre la porta facendomi un piccolo occhiolino che ricambio con un sorriso.
Appoggio la borsa sul divano e a Tyler suona il cellulare ciò che lo fa andare in cucina a rispondere.
Ritorna dopo un paio di secondi passandomi il telefono, lo prendo confusa e rispondo.
-Pronto?
-Ciao Crystal!
-Ciao Holland.
-Perché non mi rispondi?
-Il mio telefono si è rotto e non potrò usarlo per questa sera.
-Ah, volevo chiederti se avevi voglia di uscire con me.
-Oh certo!
-Perfetto allora ci vediamo tra venti minuti sotto casa tua.
Riattacca e io ripasso il telefono a Tyler che mi guarda per sapere che cosa volesse.
«Questa sera vuole uscire, quindi dovrai stare a casa.» Mormoro e lui fa una specie di broncio.
«Non starò tanto.» Sorrido lasciandoli un bacio a stampo.
«Ti verrà a prendere Fred.» Sussurra e io annuisco prendendo la borsa dal divano.
«Ci vediamo dopo piccola.» Mi saluta lasciandomi un bacio sulle labbra.
Faccio un sorriso per poi uscire e prendere l'ascensore.
Si aprono le porte e vedo Holland già fuori ad aspettarmi.
«Hey!» Mi saluta abbracciandomi.
«Come stai?»
«Molto bene, tu?» Mi chiede iniziando a camminare.
«Benissimo.» Rispondo facendo un sorriso.
«Ho cambiato lavoro.» Aggiunge incrociando le braccia.
«Veramente?» Domando incredula visto che è da molto tempo che sta cercando un lavoro adatto a lei.
«Si, inizierò domani a Seattle.» Risponde e io spalanco gli occhi.
«A Seattle?!»
«Si ma solo per una settimana tranquilla.» Mi rassicura mettendomi una mano sulla spalla ed entrando in un bar all'angolo della strada.
«Mi mancherai così tanto.» Mugugno facendola sorridere.
«Due Mojito.» Ordina al cameriere che annuisce scrivendo con una penna i due cocktail su un blocchetto.
«Come farò senza di te?» Chiedo incrociando le mani sul tavolo in cui ci siamo sedute.
«Starò via solo una settimana! E poi c'è Tyler con te non sei da sola.» Mi ricorda alzando un sopracciglio.
«Però fatti sentire.» Mormoro e lei alza le mani annuendo.
Il cameriere ci porta i cocktail e noi facciamo un segno del capo per ringraziarlo.
«Questi camerieri sono molto belli.» Sussurra e io mi metto a ridere prendendo il bicchiere tra le mani.
«Buonasera signorina Posey.» Mi saluta un uomo che credo sia un collega di Tyler.
«Come sta?» Mi chiede gentilmente.
«Molto bene grazie.» Rispondo guardando Holland per mezzo secondo.
«Perfetto, adesso vado. Mi saluti il signor Posey.» Aggiunge uscendo dal bar e Holland mi guarda a bocca aperta.
«Perché quel uomo ti ha chiamato "signorina Posey?" Vi siete sposati in privato senza di me?!» Domanda quasi urlando.
«Stai calma! Non ci siamo sposati. È solo perché Tyler non vuole che mi guardino o mi tocchino senza il suo permesso.» Rispondo ridendo.
«Quindi è solo geloso?»
«Molto.» Mormoro e lei si mette a ridere.
«Capisco signorina Posey.» Ironizza lei facendomi ridere.
Passiamo il resto della serata a parlare e a bere qualche drink e alla fine usciamo dal bar dove Fred mi aspetta davanti al SUV nero.
«Chiamami quando sei arrivata a Seattle.» Dico abbracciandola.
«Sarà fatto.» Risponde ricambiando.
«Ciao Holland.»
«Ciao Crystal.»
Salgo in auto e Fred la accende avviandosi verso casa.
«Com'è andata la serata signorina Reed?» Mi chiede guardandomi dallo specchietto.
«Molto bene grazie.» Rispondo appoggiando la testa sul sedile.
Dopo non molto lo vedo tirare sguardi dallo specchietto che vanno a posarsi dietro dove una macchina ci sta seguendo.
Inizia ad accelerare sempre di più ma un'altra macchina spunta fuori dal nulla venendoci addosso e io sbatto la testa non ricordandomi più niente.

Innamorata del mio capo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora