27.

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Mi sveglio con la testa che mi sanguina e le braccia sui pezzi di vetro del finestrino al suolo.
Tossisco cercando di uscire dalla macchina che si è ribaltata, mi slaccio la cintura che mi tiene ferma e esco.
«Signorina Reed.» Mi richiama la voce di Fred che proviene da dentro l'auto.
Mi alzo in piedi correndo dalla sua parte e lo aiuto ad uscire.
La sua gamba sanguina parecchio e il suo braccio pure, lo faccio sedere accanto ad un albero e cerco di farlo rimanere sveglio.
«Sta bene?» Mi chiede e io annuisco.
«Tenga.» Aggiunge passandomi un fazzoletto bianco che prendo e metto sulla testa.
L'ambulanza arriva in meno di cinque minuti e i medici mi aiutano con Fred, sto per salire ma il rumore di una macchina a me non nuova mi ferma.
È Tyler.
Lo vedo scendere e correre verso di me abbracciandomi.
«Grazie a dio sei ancora viva.» Mormora appoggiandomi le sue mani tremanti sul viso.
Mi giro guardando Fred che mi fa un sorriso per poi essere portato via dall'ambulanza.
«Mi fa male la testa.» Mugugno.
Non faccio neanche un passo che svengo cadendo a terra.

Apro gli occhi ritrovandomi con un asciugamano bagnato sulla fronte e una benda sul braccio.
Sto per alzarmi ma una mano mi ferma prima che possa farlo.
«Crystal stai giù.» Sussurra Tyler accanto a me.
«Fred sta bene?» Domando a fin di voce.
«Si, è molto preoccupato per te ma sta bene, si riprenderà.» Risponde mettendo una mano sulla mia fronte e alzando leggermente l'asciugamano.
«Non dovresti essere al lavoro?» Chiedo e lui scuote la testa.
«Non potevo lasciarti a casa da sola in queste condizioni.» Risponde coprendomi con una coperta.
«Le ho portato un bicchiere d'acqua.» Dice Jane poggiandolo sul comodino.
«Grazie Jane.» Mormora Tyler e lei sorride uscendo.
Lo vedo che guarda un punto indefinito della camera e che non riesce a intrecciare il suo sguardo con il mio, come se si sentisse in colpa.
Metto una mano sulla sua che lo fa girare verso di me.
«Che hai?» Domando e lui mi fa un piccolo sorriso baciandomi la guancia.
«Niente, riposati.» Risponde alzandosi.
«Tyler.» Lo richiamo prima che possa uscire.
«Non è colpa tua.» Mormoro e lui mi fa un sorriso per poi uscire e chiudere la porta alle sue spalle.
Mi metto seduta tenendo la pezza umida attaccata alla mia testa, guardo fuori dalla gigantesca finestra per poi alzarmi e andare in bagno.
Mi lego i capelli e metto della crema sulla fronte, esco subito dopo e entro in soggiorno.
«Signorina Reed deve stare a riposo.» Dice Jane mettendomi una mano sulla spalla.
«Mi sono riposata abbastanza, dov'è Tyler?» Chiedo e lei mi indica di sopra.
Annuisco salendo le scale in vetro e percorrendo il lungo e ampio corridoio.
Vedo Cloe giocare con una piccola pallina, sorrido e busso al suo ufficio.
«Avanti.»
Entro e Tyler appena mi vede sbuffa portandosi le mani sulla fronte.
«Ti avevo detto di riposarti.» Mugugna prendendo una penna.
«Non sono stanca.» Rispondo sedendomi su una sedia davanti alla sua scrivania.
«Ti fanno ancora male?» Mi chiede riferendosi al braccio e alla fronte.
«No.» Mormoro e lui annuisce riprendendo a scrivere.
Prende il suo smartphone e digita un numero per poi avvicinarlo al suo orecchio.
Inizio a giocare con la mia maglietta mentre lui risponde con un "lo avete trovato?" e capisco che si sta riferendo all'uomo misterioso.
«Ha cercato di uccidere la mia fidanzata.........Non posso più aspettare.........Trovate quel bastardo!» Riattacca appoggiando il cellulare sulla scrivania e mettendosi le mani tra i capelli.
«Che cosa hanno detto?» Domando accavallando una gamba sull'altra.
«Che stanno facendo tutto il possibile.»
Sentiamo bussare alla porta e Jane entra subito dopo.
«La signorina Lilton è qui.» Comunica e Tyler annuisce.
Si alza dalla sedia e mi prende la mano portandomi di sotto.
«Buongiorno Signor Posey.» Lo saluta la stessa ragazza che ci aveva mostrato la casa che Tyler ha comprato.
«Buongiorno.» Ricambia facendo un segno con la testa.
«Ho sentito quello che è successo ieri sera, sta bene?» Mi chiede e io annuisco facendo un piccolo sorriso.
«Dobbiamo parlare di alcune cose riguardanti la casa.» Aggiunge facendoci vedere alcuni fogli.
«Andiamo nel mio ufficio.» Risponde Tyler andando una seconda volta di sopra.
Entriamo e io mi siedo sul divanetto portandomi le gambe al petto mentre la ragazza bionda poggia i fogli sulla scrivania.
«Allora da quello che mi ricordo la signorina Reed voleva tenere qualche aspetto della casa, giusto?» Domanda e noi annuiamo.
«Perfetto, io e il mio collega pensavamo di lasciare il soggiorno e la cucina modificando alcune cose, come il caminetto, e renderle in marmo bianco come avevamo detto.» Aggiunge.
«Si.» Risponde Tyler.
«Quante camera da letto ci sono?» Domando curiosa visto che ho guardato solo il primo piano.
«Due camere molto ampie con tutte e due una stupenda vista sul mare ma io e il mio collega pensavamo di unirle e farne solo una.» Risponde facendoci vedere alcuni progetti.
«No, vorrei lasciarle.» Dico e Tyler mi guarda confuso.
«Oh....certo. Lasceremo le due camere.» Risponde sorridendomi.
«Vorrei anche delle telecamere su tutti gli angoli della casa.» Aggiunge Tyler e lei annuisce scrivendo su un blocchetto.
«Quanto tempo ci vorrà?» Chiedo appoggiando la testa sulle ginocchia.
«Tre mesi.» Risponde mettendo nella sua borsa i fogli.
«Perfetto.» Dice Tyler stringendole la mano.
«Buona giornata.» Sorride lei uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle.
«Perché vuoi tenere la seconda camera?» Mi chiede sedendosi accanto a me e io faccio un sorriso alzando le spalle.
«Beh, se in futuro vorremmo avere figli avremmo già la camera.» Mormoro e lui si mette a ridere.
«Hai picchiato la testa molto forte.» Dice sorridendo.
«Stupido.» Mormoro ridendo.

Innamorata del mio capo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora