Capitolo 2

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Pete l'aveva portata in un rinomato ristorante milanese nella Galleria Vittorio Emanuele. Le aveva aperto la porta e le aveva spostato la sedia come un vero gentiluomo. Per Madison l'intera situazione sembrava surreale perchè le uniche due persone nella sua vita ad aver mai fatto così erano state suo padre Mike e suo cugino Chris, da veri gentlemen quali erano. Il maître di sala li aveva accolti in modo cordiale, salutando Pete come se lo conoscesse da tempo, dettaglio che non passò inosservato agli occhi di Madison, il cui sguardo vagava nel piccolo ristorante intimo a lume di candela.
Il riccio le aveva detto che avrebbero fatto un menù di degustazione con tante portate, per farle provare tutte le specialità del made in Italy, e lei aveva risposto annuendo sorridente. Le sembrava quasi troppo tutto quello che lui aveva organizzato per lei. Non sapeva però che agli occhi di Pete quella era la normalità più assoluta. Fin dall'inizio della sua infanzia, Madison era entrata nel mondo della moda e della recitazione e  aveva guadagnato un bel po' di soldi ma Mike le aveva sempre insegnato a non sperperarli in cose inutili ma a tenerli da conto, nonostante lei avesse potuto vivere almeno 5 anni alle spese dei proprio guadagni fino a quel momento, senza fare un singolo lavoro.
"Sei proprio bella stasera. Lo sei sempre, da quanto ho visto nei tuoi film e servizi, ma stasera di più" sorrise lui, sedendosi al tavolo e sbottonandosi la giacca elegante. Madison si prese un secondo per ammirare il viso e le braccia di Pete. Gli zigomi sembravano taglienti, invece i bicipiti sembravano quasi esplodere dalla giacca; le spalle larghe le suggerivano che facesse molta palestra. 
"Grazie mille Pete. Anche tu stai davvero bene. Questo colore ti dona. E grazie anche per i fiori" la mora si perse poi nelle decorazioni del ristorante, dando qualche secondo all'uomo davanti a lei per osservarla. Pete era stato attratto in primo luogo dal fisico della ragazza, a partire dagli occhi blu che sembravano lanciare dardi e ferire ogni persona che guardasse con una sola occhiata. Ferire era uguale ad amare per Pete che, ferito così tante volte, era diventato lui quello ad uscire con le ragazze e poi abbandonarle. Era il playboy d'America, come lo chiamavano i giornali e si era sorpreso che Madison avesse accettato di uscire con lui, perchè non sembrava il tipo di ragazza che volesse qualcosa di non serio e promiscuo. Gli sembrava piuttosto una ragazza da proteggere.
"E così è la tua prima volta a Milano?" riprese lui attirando lo sguardo della mora.
"Sì...non ero mai stata qui prima d'ora. Per lavoro ho girato principalmente in America e in Inghilterra" sorrise la ragazza vedendo il cameriere avvicinarsi con le diverse portate.
"Capisco. Io ci sono stato un paio di volte, per questo conoscevo questo ristorante" Pete alzò un indice e lo ruotò per indicare l'ambiente intorno a loro.
"Dato che sembra che tu mi conosca bene, voglio sapere qualcosa io di te" sorrise la ragazza, ringraziando poi i due camerieri che portarono un piatto di risotto allo zafferano.

"Prima di tutto facciamo un brindisi" prese il bicchiere di vino e lo alzò per farlo scontrare delicatamente con quello della mora.
"A Milano e a quest'uscita" Madison annuì felice e Collistar fece lo stesso.
"Cosa vorresti sapere di me?" continuò poi il ragazzo prendendo una forchettata di risotto.
"Non lo so raccontami qualcosa te" Madison iniziò a mangiare e si innamorò istantaneamente di quel piatto fantastico.
"Allora... mi chiamo Pete Collistar e sono nato da genitori newyorchesi. Ho 29 anni e sono cresciuto a Manhattan e sono laureato in economia. Sono proprietario di un ufficio ereditato da mio padre. Cioè sono ancora vivi entrambi eh, semplicemente non lavora più" spiegò lui essendosi accorto che suonasse male la parola "ereditato". Madison si fermò all'età. 29 anni. Lei ne aveva compiuti 18 a giugno e 29 erano 11 anni di differenza. Inoltre, lei era ancora minorenne secondo la legge americana. Sorrise mentre Pete parlava dei suoi genitori e della città in cui era cresciuto e Madison sembrava veramente interessata a quello che diceva, non che non lo fosse davvero, stava prestando attenzione, ma sentiva un senso di inadeguatezza a causa della differenza di età. 
"Wow. E' bellissima New York. Ci sono stata per degli studi" ammise lei finendo il suo piatto di risotto e bevendo un goccio di vino. Da quanto aveva capito, in Italia lei poteva consumare alcol a partire dai 18 anni quindi non c'erano problemi, al contrario dell'America. 
"Cosa studi o hai studiato?" domandò lui, mentre il cameriere portava via prontamente entrambi i piatti in attesa del secondo. Fortunatamente Madison stava morendo di fame e a pensare che la portata successiva fosse una bella cotoletta, il suo stomaco non poteva fare a meno di gorgogliare felice. 
"Sono all'ultimo semestre della scuola di recitazione di Boston e teoricamente a dicembre dovrei diplomarmi in conservatorio se supero l'esame."
"Wow, immagino allora tu abbia iniziato presto a suonare. Cosa suoni?" appoggiò i gomiti sul tavolo e appoggiò il mento sulle sue mani.

Pete | henry cavillDove le storie prendono vita. Scoprilo ora