Capitolo 6

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Ormai mi trovo fuori dalla villa da qualche minuto, non ho ancora realizzato il tutto, so solo di essere seduta in un auto, di chi sia. Non ne ho idea.

Ho gli occhi gonfi, pieni di lacrime che minacciano di uscire da un momento all'altro, non voglio piangere, non davanti ad Ashton, non davanti a mio fratello, sono io quella forte, e non ho alcun motivo per piangere in questo momento. Respiro profondamente, una volta, una prof del liceo ci aveva insegnato come bloccare un attacco di panico con la sola respirazione, una mano sull'addome e l'altra sulla gamba, inspira e senti la gabbia toracica e i polmoni incamerare aria, espira e li sentirai sgonfiarsi, concentrati su questo Lea.

-Ei, sorellina-ecco  mio fratello con un dolce sorriso, inginocchiato per essere alla mia altezza, gli accarezzo la guancia con un lieve accenno di barbetta 

-scusami, ho rovinato la vostra serata- sono davvero mortificata, ci tenevano così tanto

-non hai rovinato assolutamente nulla, siamo piaciuti alla casa discografica, vogliono farci fare realmente il disco, con o senza Sprouse- e le sue parole mi fanno sorridere di cuore 

-se mi presti l'auto vado a casa, tu puoi tornare con quella di Ashton- dico piano, da un lato voglio stare con il rosso per portargli via il quadro, dall'altro ho davvero bisogno di andare a casa, si gratta la nuca e il suo viso assume una strana espressione 

-veramente, Ashton vuole portarti a casa sua, perchè domani c'è il suo famoso brunch della domenica e nelle tue condizioni non vuole lasciarti sola a casa-scuoto la testa, ho davvero sentito le parole che sono state appena pronunciate da mio fratello?

-Luke.- gli metto le mani sulle spalle e i nostri occhi del medesimo colore si incastrano -tu, mi faresti andare a casa di Ashton sapendo che abbiamo fatto sesso?Sicuro di star bene?- sembra ci stia pensando , lui annuisce vigorosamente . Ok è totalmente impazzito. Mi da un bacio sulla guancia e si allontana dall'auto e io resto sbalordita, ancora una volta da mio fratello.

 Quasi fatto a posta, lo sportello del lato guidatore si apre e Ashton Irwin si siede 

-Metti la cintura, ti porto a casa- lo guardo , mi guarda, ci guardiamo 

-coglione-scuoto la testa, e ancora una volta ho quella sensazione, la mia pelle va a fuoco sotto il suo sguardo- mio fratello è appena venuto a dirmi che stanotte starò da te-fa spallucce 

-ha bisogno di casa libera- dice allacciandosi la cintura, mio fratello ha scelto i suoi amici più stupidi di lui, ci guardiamo nuovamente, ma l'abitacolo dell'auto è troppo buio per vederci bene

-Ashton- dico cercando di non perdere la calma -ti ricordi che io e mio fratello abitiamo in due ville diverse?- sospira

-uff, non sei abbastanza ubbriaca -sbuffa e io non posso fare altro che portarmi una mano alla fronte .

Ed eccomi qua, arrivata davanti villa Irwin, tutta in rosso, si trova circa a 10 / 15 ville di distanza dalla mia, come io non l'abbia mai notato prima è un  mistero, da gentiluomo dopo avermi aperto la portiera dell'auto e avermi aiutato a scendere apre la porta bianca e fa cenno di entrare, così mi addentro nella villa seguita dal diretto interessato

-sali su, non penso ti sconvolgi perché dormirai con me vero?- chiede beffardo, sospiro

-non ho il pigiama, come dovrei dormire?-chiedo sul primo gradino della scalinata in legno, il suo sorriso assume una malizia simile a quella della notte in cui fummo insieme

-ti do una mia magliette, ti dovrebbe coprire i punti "che io non dovrei vedere" ma che già conosco- si morde il labbro , dio è sexy

-Ashton, come hai convinto mio fratello?- chiedo togliendomi i tacchi , prima di continuare a salire le scale 

-gli ho detto di Michael, era così felice che tutto ciò che gli ho chiesto dopo, non credo neanche l'abbia davvero percepito- alzo gli occhi al cielo e continuo a salire le scale, finchè non arrivo in un corridoio, con tre porte, Ashton mi supera ed entra nella seconda, accendendo la luce e rivelando una camera da letto enorme, lo seguo al suo interno , fruga dentro l'armadio bianco posto di fronte al letto e alla fine tira fuori una maglia nera -dovrebbe andarti bene- me la tira e io la prendo al volo 

-Ash- dico mentre lui sta per uscire dalla stanza -non riesco a tirare giù la zip, mi aiuti?- chiedo sorridendo lui deglutisce rumorosamente , guardandomi negli occhi 

-okay- si avvicina con cautela, mette una mano sulla mia spalla, con l'altra abbassa piano la cerniera dell'abito, sento il suo respiro sul mio collo,e non mi dispiace per niente , quando finisce, prontamente mi faccio scivolare l'abito sul corpo fino a farlo finire per terra, deglutisce, so che ama il mio sedere e le mie brasiliane di pizzo sicuramente non gli dispiacciono , mi volto verso di lui e come previsto è come alienato 

-vorrei essere nella tua testa per vedere i tuoi pensieri impuri su di me- dico sensulmente, spostandogli il viso alla mia altezza , i suoi occhi sono puntati sulle mie labbra che ora mordicchio e inumidisco , lo tento avvicinandomi pericolosamente a lui, ma devo tentare, ora mi guarda negli occhi mi avvicino ancora, il primo che si muove perde, ma lui sembra un'osso duro, fin quando non chiude gli occhi, si aspetta che io lo baci, così gli butto le braccia al collo e lui mi attira a se, le sue braccia possenti contro la mia pelle nuda, una sensazione fantastica, ma devo vincere io, così invece di avvicinarmi alle sue labbra, mi accosto al suo orecchio -non hai ancora vinto, e non sperare accada- sussurro, per poi lasciargli un bacio sul collo, accanto l'orecchio, poi mi allontano, e lui sembra spiazzato dal mio gesto , scuote la testa, ma poi sorride 

-ti ho sottovalutata Hemmings- si sta togliendo la camicia 

-dov'è il bagno che mi strucco?- chiedo infilandomi la sua maglia che rigorosamente sa di lui 

-ultima porta, ti aspetto a letto- dice sensualmente , io annuisco e mi dirigo in bagno.

Appena torno in camera lo trovo con il petto scoperto e il lenzuolo che gli copre a malapena la vita, vorrei guardarlo un po' e imprimerlo nella mia mente, ma si è accorto della mia presenza 

-anche occhi belli fa pensieri poco casti su di me vedo- si mette sui gomiti soddisfatto, io mi avvicino al letto 

-quando domani sarò in costume, al tuo brunch, non potrai fare molto che invitarmi nel tuo letto,e non dico per dormire, come questa notte- e con quest'ultima affermazione mi corico e spengo la luce, dopo qualche minuto, sento una mano che cerca di avvicinarmi a se, così lo lascio fare e mi ritrovo contro il suo petto -sogni d'oro- gli sussurro, poi cado in un sonno profondo.

Ehy.

Ciao.

Come va?

Questa storia non sta riscontrando nessun successo, ma la amo. Sappiatelo

Spero non vi stia annoiando . 

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