-Non starai parlando degli Irwin, vero?- domando sbalordita.
-si, parlo di loro, e credo che dal tuo ufficio qualche minuto fa, sia uscito il tuo nuovo socio e collega- sorride, ma io no, io non sto sorridendo, io sto piangendo dentro, dovremmo lavorare tutta la vita insieme?
-Ci sono possibilità di mandare Luke la, e lasciarmi qua?- mi mordo il labbro, so che è un no bello e buono, ma io ci provo lo stesso
-No, non per male, ma questa galleria non ha più bisogno di te, ormai va da sola, questo vuol dire che Luke da solo può farcela, quella invece, aspetta che tu, con la tua arte la trasformiate in un capolavoro, nel capolavoro.- mi accarezza la guancia e le sue parole sono così belle
-quando dovrei partire?- chiedo prendendo un lecca lecca e iniziando a giocherellarci
-tra una settimana circa, e un'altra cosa, la Notte stellata?- domanda sbagliata paparino
-Irwin era qua per questo, o noi o lui, ovviamente l'avremo noi, mi manca davvero poco- cerco di autoconvincermi, ma realmente non so che fine farà questo quadro
-Bene, perchè questo rimarrà a Sydney- si alza tutto cocntento, bene io non lo sono
-papà, Luke lo sa?- lui scuote la testa
-lo sto andando a trovare, per dirglielo- mi abbraccia ed esce dall'ufficio.
Questa è una di quelle cose , che come un temporale a ciel sereno ti spiazza, sei uscita, c'era il sole e non hai portato l'ombrello, poi arriva un nuvolone inizia a piovere, sempre più forte e tu, in qualche modo devi ripararti dalla pioggia. Non so se sono pronta a cambiare vita e città, a lasciare le uniche persone a cui mi sono affezionata, è tutto troppo grande, è un progetto di mio padre, non mio, io sono sempre voluta restare qua, lui invece ha sempre avuto grandi progetti per la sua bambina, progetti a cui io non so, se voglio partecipare.
Mi siedo alla mia scrivania e aspetto, una reazione da mio fratello, perchè so che tra poco entrerà da quella porta e me ne dirà di tutti i colori.
Ecco la furia bionda.
-Perchè Lea? Io solo qua non durerò un giorno, ho bisogno di te come le api del polline, sei la mia gemella la mia migliore amica, l'unica ragazza della mia vita, sei il mio tutto e tu, tu te ne vai.
-Luke, pensi sia una mia decisione? Io non voglio lasciare tutto questo, sai quanto sto bene qua, con te, con questa galleria che abbiamo fatto risplendere insieme- scuote la testa e mi blocca
-tu, tu hai fatto si che questa galleria risplendesse, io da solo non c'è l'avrei mai fatta. Infatti, ho una paura assurda che appena tu te ne andrai, qua accadrà il finimondo, anche perché, insieme a te verrà Ash, quindi vuol dire che due delle persone più importanti della mia vita se ne andranno- sospiriamo in contemporanea, giro la scrivania e lo abbraccio, abbraccio forte il mio gemello, che costituisce la mia parte ingenua e genuina allo stesso tempo.
-Ogni volta che vorrai mi chiamerai, anche perché al posto mio verranno mamma e papà qua, e non sanno mica che tu sei gay, ne tantomeno che stai con Michael. Quindi, penso mi chiamerai davvero tante volte- gli sussurro e le nostre risate riecheggiano nella stanza.
-A proposito di questo, ora che tu e Ash starete a stretto contatto, avete pensato a come affrontare la vostra forte attrazione ?- dice sedendosi sul divanetto, da quando mio fratello è così sveglio?
-no, stasera vado da lui, e altro che panna e culo, ci sarà tutt'altro- alzo gli occhi al cielo, la proposta di prima mi allettava davvero tanto, anche perché devo comunque ottenere la Notte stellata, e ovviamente una quantità infinita di nuovi quadri per la nuova galleria.
-Buona fortuna sorellina- dice il mio sosia al femminile, prima di prendere un lecca lecca e mangiarlo, per poi uscire facendomi l'occhiolino.
Il suo cambio d'umore improvviso non mi convince, ma sicuramente è come quando cambiava compagnia/o di letto tutte le sere, e non riusciva mai a trovare chi gli andasse di più. E' Luke Hemmings, cosa mi aspetto.
Mi sono messa un semplice pantaloncino nero e una canotta turchese per andare a casa Irwin, dobbiamo discutere del da farsi, poi se il tempo giocherà a mio favore, la panna verrà consumata.
Suono e dopo neanche cinque secondi, il rosso esplosivo mi apre, il suo viso sembra triste e le sue occhiaie dimostrano la sua stanchezza, eppure stamattina sembrava normalissimo.
-Entra- spalanca la porta e si fa da parte -collega- ecco, sa tutto. Sospiro, lo sorpasso e mi vado a sedere nel divano di casa sua, che fortunatamente conosco
-dobbiamo chiarire proprio questo- dico, lui annuisce e prende due bicchieri e una bottiglia di tequila
-dirigeremo una galleria a New York, dato la nomina che abbiamo qua non possiamo permetterci il minimo errore.- sputa fuori versando il liquido trasparente -c'è altro da dire?- prende il bicchiere più pieno e si siede davanti a me
-si, c'è tutto da dire. - chiudo gli occhi e prendo un respiro -sai che vivremo insieme? Lavoreremo insieme? E la mia domanda principale, come faremo a non saltarci addosso ad ogni occasione?- ora mi sentivo più libera, ma non più felice
-si, vivremo nell'attico dei tuoi, sarò io l'ospite, lavoreremo insieme e non uno contro l'altro, è gran passo avanti, per la tua terza domanda non sono ancora abbastanza ubriaco per rispondere, perchè sembra una cosa impossibile, dormire nella stessa casa ma non insieme, fare la doccia ma non insieme, sarà uno strazio. Ma sai cos'è la cosa che mi porta fastidio? Che non ti posso dare la colpa, perchè è una stupida regola mia e di tuo fratello.- si alza di botto e mi guarda, non so come confutare ciò che ha detto perchè è tutto così vero, prendo il bicchiere e bevo la tequila, tutta d'un sorso, mi brucia la gola e stringo gli occhi.
Quando li riapro vedo il suo viso a pochi millimetri dal mio, le sue iridi, di quel colore indescrivibile tra il verde oliva e il dorato del sole che risplende al mattino presto, mischiato al nocciola come quello delle nocciole tostate, potrei perdermici solo a guardarle, un po' come quando guardando un Monet , si ci innamora del particolare.
Lo attiro a me, i nosrti nasi si sfiorano e quando sto per avvicinarmi mi rendo conto ch sto per cadere nel suo tranello, e non posso permettermelo.
-Hai la panna spray?- chiedo sensuale al suo orecchio.
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Starry Night|| Ashton Irwin
FanfictionLA STORIA PRESENTA ERRORI DI BATTITURA E GRAMMATICALI, PROVVEDERÓ A CORREGGERLA AL PIÙ PRESTO. "𝐘𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐨𝐮𝐫 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭 𝐜𝐡𝐚𝐬𝐞" -Metti la cintura, ti porto a casa- lo guardo , mi guarda, ci guardiamo -coglione-scuoto la testa...