Capitolo 12

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Rimango senza parole,non riesco a fare un pensiero lucido e sensato, in una decina di minuti ho fatto incazzare il mio gemello e Ashton, che non so cos'è per me, e non voglio sapere cosa può diventare.

Così prendo un lecca lecca ai mirtilli dal mio cassetto del comodino e aspetto un'illuminazione divina, che so non arriverà presto.

Alla fine mi sono addormentata, non sono riuscita a pensare dopo quel carico di zuccheri, e nulla, mi metto il mio vestito blu e bianco, uno dei più belli che ho, voglio stupire Ashton, voglio fregarlo, voglio la notte stellata.

Esco di casa con i miei tacchi vertiginosi e arrivo fino alla galleria, dove, giustamente, non c'è ancora anima viva, nel tragitto ho pensato che forse questa cosa della scommessa con uno dei migliori amici di m io fratello è stato sbagliato, perché non potrà mai esserci nulla, mio fratello non  me lo permetterebbe, non che io vorrei che ci fosse qualcosa in futuro con Ashton, solo che tra tre giorni sarà tutto finito comunque.

mi siedo dietro la mia scrivania e prendo una matita e un foglio bianco, dove inizio a schizzarci sopra un volto, inconsciamente appena finisco il disegno mi rendo conto che ho disegnato Ashton Irwin, è da questo capisco che sono fottuta.

Osservo ciò che ho disegnato fino a che non vedo una figura alta due metri entrare dalla porta a vetri, e per non so quale assurdo motivo, strappo il disegno e lo appallottolo

-Luke- dico sorridendo

-Lea, io ti amo come qualsiasi gemello ama la sua gemella, ma Ashton no.- sospirò e si accasciò sulla poltrona posta davanti la mia scrivania

-Luke del mio cuore, io non sono neanche lontanamente innamorata di Ashton, non mi piace neanche, solo fisicamente, su quello non ci si può dire nulla,beh, l'hai visto no?- alza gli occhi al cielo e poi annuisce 

-mancano tre giorni, oggi compreso giusto?- chiede dopo qualche secondo di silenzio, io annuisco, poi che cazzo farò della mia esistenza?

-devi vincere, c'è una cosa a cui Ashton non resiste- il suo sguardo si fa malizioso e un po' ciò mi spaventa

-spara- deglutisco

-Tequila panna spray e un culo come il tuo, ricoperto della seconda- gli occhi mi escono dalle orbite, sta scherzando vero?

-ti sembro uno che scherza?-ghigna e io mi sbatto una mano in fronte? da quando Luke Robert Hemmings  sa quello che dice, ed ha un minimo di intelligenza? -E per la band, ci ho pensato, hai ragione- dice annuendo

-Bene, ora che abbiamo chiarito e sei dalla mia parte, perché io so che tu vuoi che io abbia la notte stellata , va a fare il tuo lavoro. E non intendo mettere incinto Michael- e dopo questo vedo mio fratello indignato lasciare il mio ufficio sui tone del blu e dell'azzurro, pieno di foto nostre.

Mi soffermo a guardarne una, è del giorno del nostro diciottesimo compleanno, quel giorno ci siamo fatti una promessa, che fino ad oggi stiamo cercando di mantenere.

"Io e te un unico duo inseparabile, come giorno e notte, mare e montagna  così simili e diversi, sempre insieme nel male, per combatterlo e nel bene per riderci sopra, gemelli, fratelli amici, compagni d'avventura. Essere fratelli ti da vantaggi indescrivibili, ma essere gemelli li supera tutti. A noi, I gemelli." 

 Leggo la promessa sotto la foto e penso che non potevo desiderare gemello migliore.

-Lea- una voce che non mi dispiace sentire mi risveglia dai miei pensieri

-Ashton- mi giro verso di lui, ci squadriamo, come ogni volta che ci vediamo, l'attrazione che proviamo è troppo grande

-ieri hai sbagliato, era tutto così perfetto- sbuffa lasciando correre le braccia contro il  suo corpo, tutto vestito di nero

-non c'era nulla di perfetto, stavamo solo dormendo insieme- incrocio le braccia al petto cercando di sembrare incazzata

-spero tu stia scherzando, davvero non hai provato nulla? Desiderio, passione, testa fottuta? Niente?- si è appoggiato alla scrivania e ora si sta portando i capelli color del fuoco indietro con una mano, e il mio cuore sta per scoppiare

-no, non ho sentito nulla, ma voglio farmi perdonare- inizio a dire ma lui mi blocca 

-qualsiasi cosa c'è tra noi, se ci sarà, non potrà continuare, una delle regole che tiene su l'amicizia tra me e tuo fratello è il non provarci mai con persone a noi care. Detto ciò, come ti vuoi far perdonare?- dice tutto con l'aria da duro, tranne l'ultima frase, quella ha un velo, non proprio sottile di malizia

-stasera a casa tua, vengo io, tu cerca di farmi trovare la tequila, e della panna spray -  dico mordendomi il labbro e lui sgrana gli occhi, ha per caso capito ciò che voglio fare?

-spero che dopo stasera non perderò completamente il quadro- ride 

-no, credo . Anzi sono sicura al cento per cento di vincere- gli faccio l'occhiolino e lui si avvicina a me, averlo a pochi millimetri mi manda a puttane il cervello, è inutile che io provi a reprimere ciò. Mi fa questo fottuto effetto

-vedremo, tra tre giorni, chi avrà la vittoria in tasca, anzi il quadro in galleria- mi sussurra all'orecchio per poi lasciare un bacio umido sul collo vicino la mascella 

-sei un figlio di puttana Irwin- gli sussurro siamo a pochi millimetri uno dall'altro e si, sto per baciarlo

-ragazzi, non vorrei interrompervi- mi pietrifico sul posto, se il mio udito non mi inganna, se io mi giro dovrei vedere mio padre.

Mi giro lentamente, mollando la presa di Ashton, e ovviamente non mi sbagliavo

-papà- dico con il cuore che mi batte all'impazzata 

-Lea, sei davvero bellissima, dobbiamo parlare- esordisce, composto come sempre ,nel suo completo firmato e la ventiquattro ore rossa

-si, dimmi- lo scorto fino ai divanetti 

-lui deve andarsene- indica Ashton, e io me n'ero quasi dimenticata

-Ashton, ci vediamo stasera a casa tua- dico scortandolo alla porta, lui non replica nulla, esce con lo sguardo interrogativo e io chiudo la porta, per poi andarmi a sedere difronte a mio padre

-Abbiamo aperto la nuova galleria, è a New York- sorride fiero 

-papà è una cosa bellissima- sorrido e lo abbraccio 

-ma , c'è una specie di problema .- mi stacco e lo guardo -" NY Museum of Art H&I" - dice e io capisco che c'è una collaborazione dietro 

-due famiglie- guardo il pavimento, perché doveva essere la mia galleria, Luke ha intestata questa e io dovevo avere l'altra 

-abbiamo unito le due gallerie più prestigiose di Sydney per averne una super a New York- una lampadina mi si accende 

-non starai parlando degli Irwin, vero?- domando sbalordita.


SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER _-_hemmosocazzi_-_

Starry Night|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora