Capitolo 15

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È solo una cena, mi ripeto tra me e me mentre sono davanti lo specchio a truccarmi, già con un abito turchese elegante a dosso e le trecce alla francese sulla testa.
In questa cena ci saranno momenti imbarazzanti e spero solo mio padre cambi idea e non mi faccia andare a New York.

Mi passo un'ultimo filo di rossetto bordeaux e sono pronta,  inspiro guardandomi allo specchio. passerà in fretta, spero.

Non so per quale malsana idea, ho chiesto a mio fratello un passaggio. Infatti non appena apro la portiera del passeggero ed entro in auto,  e il suo sguardo va sullo spacco nell'abito e nella scollatura profonda.

-Tu non puoi vestirti così. OK il quadro e Ashton, ma ci sono i nostri genitori- la sua voce melodrammatica e protettiva, è tornato il solito

-Luke, pensa a guidare, io penso a come vestirmi- alzo gli occhi al cielo e aspetto la sua mossa, prevedibile come sempre, sbuffa e mette in moto l'auto.

In macchina regna il silenzio, ma io percepisco il suo fremere, vuole a tutti i costi dirmi qualcosa, me lo sento, è una sensazione tipica di quando so che sta per far scoppiare una bomba, ovviamente spero non lo faccia oggi, a cena.

Arriviamo davanti il mio ristorante preferito e non appena entriamo, decido di chiedere al mètres dove si trova il nostro tavolo.

-Sono già arrivati tutti, siete gli ultimi- ci dice scortandoci al tavolo che si trova nella parte privé

-sempre in ritardo siamo- aggiunge Luke sottovoce guardandomi come a dire "è colpa tua", e io in tutta risposta gli faccio la linguaccia, molto matura, ovvio.

-Ecco a voi- dice il cameriere facendo un gesto della mano verso il tavolo già affollato da volti conosciuti, uno in particolare, lo vede come passa gli occhi su tutta la mia figura, lui sa che io lo sto osservando, per questo si passa la lingua sul labbro inferiore

-ragazzi, finalmente vi conosco- una voce di donna richiama la mia attenzione, ma non è mia madre, ciò vuol dire che è quella di Ashton,  sorrido guardando la donna, che ha alla sua destra due ragazzi, la ragazza avrà un pò di anni in più del maschietto.  Tutti somigliano ad Ashton.

-Lea Hemmings- porgo la mano alla donna che la stringe con un gran sorriso in volto

-Lea, io sono Anne Marie Irwin e loro sono Harry, il fratello più piccolo e Loren la mezzana- entrambi sorridono, poi Anne Marie guarda Ashton -non credo che voi abbiate bisogno di presentazioni- e io scuoto la testa

-Anne Marie, che piacere rivederti- dice mio fratello sorridendo e lei fa lo stesso

-ragazzi sedetevi- dice mia madre -è ora di parlare d'affari- e questo credo proprio sia l'inizio della fine.

Sono seduta vicino al rosso e il suo sguardo va a posarsi continuamente nella mia scollatura,  lui ha una camicia nera sbottonata e posso affermare che ciò che vedo, non mi dispiace per nulla.

-Allora Lea, tuo padre mi ha riferito che state ancora trattando per la Notte Stellata - dice mia madre con la sua solita aria da chi sa che c'è a qualcosa sotto, prendo un respiro profondo e sto per parlare quando il mio futuro collega mi interrompe

-si, è un quadro che vale davvero molto, ed entrambi lo vogliamo, siamo consapevoli che solo una galleria avrà questo prestigio,  per questo stiamo valutando tutte le possibilità - sorride sornione ma non avrà lui l'ultima parola

-io veramente credo di aver trovato la soluzione ideale, per accontentare tutti. - l'espressione basita di Ashton fa si che il mio sorriso diventi di sfida

-continua Lea- mi sprona mio padre

- avevo pensato di fare una divisione equa, tre mesi a galleria, compresa quella di New York, nessuno potrà dire di chi è effettivamente il quadro se starà anche in quella di New York,  perché appunto quella galleria sarà una fusione - soddisfatta del mio discorso guardo tutti, passando lo sguardo da Ashton, che è accanto a me fino a mio padre, il mio opposto e la persona che temo di più.

-Mi sembra un'ottima idea- dice Anne Marie e mia madre annuisce, ciò sta a significare che la decisione è di mio padre, perché Ashton non avrà voce in capitolo su questo

-No- ecco, il mio sorriso svanisce non appena incontro lo sguardo di mio padre, che bon ha nulla di felice,  mi sento sconfitta e questo sembra notarlo persino Ashton che posa una mano sulla mia coscia, ma lo fa diversamente, non c'è ne aria di sfida, ne di malizia, solo incoraggiamento

-Perché Anthony? - chiede mia madre a mio padre con sguardo corrucciato

-L'altro giorno li ho trovati che stavano per baciarsi, ciò vuol dire che provano qualcosa, ma questo sentimento non può ostacolare il lavoro, stiamo per fare un'impresa titanica, dev'essere il top, e loro devono essere entrambi pronti ai colpi bassi. E se questo vuol dire iniziare finendo questa contrattazione, così sia- la sua voce è ferrea non ha staccato gli occhi da me e Ashton, ciò vuol dire che devo vincere in tutti i modi

-voi stata insieme?- domanda mia madre spalancando gli occhi

-no, mamma- cerco di chiudere la conversazione, notando che la presa di Ash sulla gamba è leggermente più forte

-bene, visto che siamo in vena di confessioni- inizia mio fratello guardandomi e io capisco che il presentimento che avevo in auto era fondato, sta per lanciare una bomba, lo guardo interrogativa, un pò come tutti i presenti -sono gay e felicemente fidanzato con Michael il batterista della nostra band- sospira, mio padre e mia madre da buoni omofobi stanno per esplodere

-e io dovrei lasciare la galleria a te?  Che vai contro la natura umana?! - quasi urla mio padre

-staremo con te in galleria, devi risolvere questo problema. Cercheremo un bravo specialista- mia madre quasi apprensiva con un sorriso dolce cerca di calmare le acque ,e io chiudo gli occhi cercando di respirare e capire come distogliere l'attenzione dal mio gemello

-Allora, abbiamo un contratto da firmare no?  Come soci e colleghi, alla pari- sottolineo l'ultima frase, perché le cose devono essere chiare da subito, io e lui siamo alla pari.

-certo, sono d'accordo con lei- aggiunge il chiamato in carico, e vedo mio padre sorridere, forse ho fatto la scelta giusta.

-Allora se firmo qua, ci garantite una casa e il lavoro a vita- un pò mi trema la mano, perché sto per cambiare completamente vita, e questo mi spaventa parecchio, soprattutto perché sono con Ashton.

Devo spendere due parole.

Sono all'ultimo giorno di crociera, e in questo viaggio ho riflettuto molto sulla mia persona e anche sulle mie storie.

Volevo cancellare questa, non mi ispirava abbastanza, non l'ho fatto solo perché ho delle lettrici fantastiche, grazie -_-Lawnismylife-_- e _-_hemmosocazzi_-_

QuesTO CAPITOLO è  stato scritto SULLE NOTE DEL CELLULARE, PER FARVI CAPIRE QUANTO CI TENGO.

Starry Night|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora