Capitolo 8

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-Tenga e buona visita- mi dice Calum non appena entro alla Sydney Art , lo guardo stranita, lui alza lo sguardo verso di me -Dio Lea, che cazzo ci fai tu qua?- chiede confuso 

-Volevo vedere dove Ashton avrebbe intenzione di mettere la notte stellata ed in più volevo riflettere- sorrisi e sorpassai la hall , ma Calum fu veloce e mi afferrò per un polso 

-E' lunedì mattina Lea, tu il lunedì mattina lo passi in ufficio con Luke a fare il piano per la settimana, poi a pranzo arrivo io con del cibo spazzatura del Mc Donald mangiamo ridendo , cioè tu ridi prendendoci per il culo e pi pomeriggio libero- sorrido, notando quanto io sia poco ripetitiva , mentre con un gesto, anch'esso ripetitivo, passo una mano tra i capelli corvini del migliore amico di mio fratello. Che schifo, appena penso a mio fratello rivedo in mente la scena che m i si è presentata ieri

-Lea, che ha fatto Luke, sei troppo sconvolta, stai sconvolgendo i tuoi piani, ci rendiamo conto?- continua a guardarmi da diverse angolazioni inclinando la testa 

-Non parlarmi di quel cretino, mi vergogno di essere stata dentro la stessa sacca sua per nove mesi - faccio un gesto schifato con la mano 

-oddio, è davvero grave, siamo al livello due nella scala delle regole dei gemelli Hemmings , non potete litigare, siete i  miei gemelli preferiti-dice disperato, troppo tetrale

-Calum, come fai a conoscere la scala delle regole?- allargo le braccia -e comunque coglione che non sei altro non conosci altri gemelli- sto cercando di mantenere la calma, ma giuro che non posso farcela per molto.

-Luke mi ha raccontato della scala, un po' di anni fa- sorride in imbarazzo , scuoto la testa 

-Lasciami andare dai- chiedo a Calum cercando sempre di essere calma per quanto la situazione sia impossibile , lui abbassa la testa un po' in imbarazzo e annuisce e io sono libera di ispezionare il luogo.

Mentre sono davanti un quadro di Fragonard, Il Bacio Rubato , penso a tutto ciò che sta accadendo e al fatto che Ashton mi piaccia davvero tanto, non solo fisicamente. Mi viene subito in mente la sera del nostro incontro , quando l'ho baciato io per la prima volta, perché solo il fatto che lui mi aveva sfiorata mi aveva mandato in estasi  e mi ero comportata da impulsiva baciandolo sotto gli occhi della Notte Stellata, ma proprio il fatto di averlo baciato sotto quel quadro lo ha reso più magico , già da come mi aveva baciata mi sentivo sua, mi aveva toccato le spalle nude e ho ceduto, anche in quel momento non ho minimamente ragionato, così l'ho invitato nel mio hotel, solo dopo un bacio, perché ne volevo ancora, volevo che quel perfetto sconosciuto mi baciasse volevo lui. Dopo avergli detto le informazioni per raggiungermi uscii dal museo in fretta, lasciandolo là, raggiunsi il mio albergo e aspettai, dopo mezz'ora iniziai a dubitare del fatto che quel ragazzo così bello e misterioso mi avrebbe raggiunto, mi tolsi i tacchi e mi sciolsi i capelli, poi qualcuno bussò alla porta e come una ragazzina alle armi con la prima cotta il cuore iniziò a battere all'impazzata, aprii la porta e me lo ritrovai davanti che sorrideva , aveva una luce negli occhi che non potrò mai scordare avanzò verso di me, chiudendo la porta alle sue spalle con forza e velocemente si sporse verso di me, iniziò a baciarmi il collo, le clavicole poi andò verso la mia bocca, mi fece desiderare tantissimo le sue labbra, appena sembrava che era là sul punto di baciarmi , non lo faceva, ma quando arrivò nuovamente alle mie labbra mi mandò il cervello a puttane.Ricordo perfettamente la morbidezza dei suoi capelli e il suo odore , un profumo leggermente pungente, poi fece una cosa, mi scostò la bretellina del abito, lo fece delicatamente, come se si aspettava che sotto non avevo nulla apparte delle brasiliane, mi guardò come io guardavo la notte stellata mentre l'abito mi scivolava lungo tutto il corpo fino ad arrivare sulla moquett  blu scura della stanza, poi mi disse una cosa inaspettata, dopo avremi osservata senza fiatare "siediti" mi disse  e io confusa per com'ero lo feci, mi sedetti sul bordo del letto , si tolse le scarpe, e poi iniziò a sbottonarsi la camicia bianca che indossava, lo fece lentamente, facendomi desiderare che finisse ad ogni bottone che sbottonava, quando finalmente si tolse la camicia la prima cosa che notai furono le sue spalle, spalle robuste e muscolose, gli chiesi il nome, mentre si toglieva i pantaloni, sempre lentamente lui rispose sorridendo, ormai solo con i boxer avvicinandosi e facendomi stendere sul letto "meglio che resti un mistero, solo una notte.Niente di più" si stese su di me e le nostre pelli si sfiorarono e io mi sentii bruciare, non avevo mai provato nulla di tutto ciò con nessuno, fecimo sesso, è vero, ma lo fecimo con estrema lentezza, sembrava che non volessimo che finiva , perché appunto, doveva essere solo una notte. dopo averlo fatto si rivestì lasciandomi sotto le coperte, a sperare che un giorno ci saremo rivisti , se ne andò , senza neanche salutarmi , e io quella notte non riuscii a prendere sonno .

Scuoto la testa come per eliminare quel ricordo, giocherellando con il lecca lecca ai mirtilli

-signorina non si mangia dentro i musei, non gliel'ha mai detto nessuno?- chiede una voce e io sorrido ignorandola, guardando il quadro e facendo finta di non sapere chi è che mi ha appena richiamata, facendo finta di non sentire accanto a me il suo profumo pungente e il calore che emana il suo corpo -signorina,  sta per caso  facendo finta di non sentirmi?- dice scherzoso sfiorandomi la spalla , e io come sempre cedo al suo tocco, vorrei così tanto baciarlo in questo momento, mi volto verso di lui 

-no , la sto semplicemente ignorando, signor Irwin- dico alzando un sopracciglio 

-perché questo quadro Lea?- 

-mi ricorda delle cose- scrollo le spalle 

-Che è successo con Luke, Calum mi ha detto che avete litigato-annuisco

-Non voglio parlarne Ashton, lasciami in pace, mi passerà- mi allontano da lui passando alla stanza successiva.   

Ehy.
Ciao.

Come va??

Sono iniziate le vacanze di Pasqua.
Adoro.
Vi è piaciuto questo flashback?

Boh.
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