Ci sono momenti nella tua vita in cui capisci che non hai capito proprio nulla. Perché ti sei lasciata inghiottire dai sentimenti, dai tuoi che vedi riflessi negli altri, ma sono i tuoi. E allora a quel punto ti spezzi, è una sensazione che non consiglio a nessuno, un vuoto improvviso,ti sembra quasi di sentire un "crash" provenire dal tuo cuore, e ti si ferma l'aria nei polmoni per qualche secondo. E allora capisci che l'unica che ci tiene, l'unica che ci mette i sentimenti sei tu.
Appena la band finisce di suonare e finisce il cibo le persone iniziano ad andarsene e io benedico dio per questo.
-papà - dico vedendolo in lontananza -ho un pò di febbre e Ashton ha finito di suonare, quindi io vado a casa, mi sento davvero male- mento spudoratamente, ma so che non può negarmelo
-certo, vuoi essere accompagnata? - mi chiede accarezzandomi la testa
-no grazie - gli do un bacio sulla guancia.
Dopo aver salutato i ragazzi e i parenti vari esco finalmente dall'edificio e decido di chiamare un taxi.
Non appena l'ascensore segna il numero 20 mi sento leggermente sollevata, entro in casa e vedo Bluberry che miagola. Gli faccio due coccole e vado nella mia stanza, assicurandomi di chiudere la porta, mi levo le scarpe e decido che posso crollare.
Così mi siedo sul letto, mi prendo la testa tra le mani e decido di lasciare andare le lacrime che ho trattenuto fino ad ora, perché mi sono solo illusa.
Non so quanto tempo sia passato ma io sono ancora seduta a piangere e lo scatto della serratura mi fa sussultare, non voglio che mi veda così.
-Lea- cosa vuole? -ho bisogno di parlarti, posso entrare?- sento la suo voce ottavata per via della porta chiusa ,sospiro
-cosa cazzo vuoi- gli urlo contro, vedo la porta aprirsi leggermente -non ti ho detto che potevi entrare - cerco di non guardarlo
-devo parlarti- il suo tono è duro e si siede sul letto accanto a me, non rispondo.
-Sono stati giorni orribili, lo so, ma abbiamo contribuito entrambi a renderli tali- ma che vuole? Provo a stare calma
-Ashton, non me ne fotte un cazzo dei giorni passati, io ti vorrei odiare per ciò che hai fatto stasera, sai come mi sono sentita? Presa in giro. -tutta la rabbia che sento si riversa in questa piccola spiegazione, che lascia il rosso a bocca aperta ,sta per parlare, ma lo blocco -no, Ashton, va via, non voglio più avere a che fare con te. Solo colleghi. - deglutisco rumorosamente, vedo un sorriso sghembo formarsi sul suo volto.
-Lea- dice prima di uscire dalla stanza -ho parlato con tuo fratello, gli ho detto che provo qualcosa per te, mi ha detto che per lui va bene, perché ti vede felice - lo guardo, cazzo sta dicendo -si provo qualcosa per te, nonostante questa settimana, e volevo privarci - gioca nervoso con un suo anello -quello di stasera era un bacio programmato per la stampa, è vero. Ma sai pure tu, che era il bacio più vero che ti ho dato. Buonanotte - sussurra per poi uscire definitivamente dalla stanza.
E io rimango sbalordita nuovamente, perché se Luke gli ha detto sì, c'è davvero qualcosa sotto.
Sono passi tre giorni, io non gli parlo da tre giorni, lui ci prova, io no.
-Buongiorno splendori- urlacchia Harry entrando in ufficio con un caffè freddo per Ashton e un thè al mirtillo per me
-Harry- sorrido quando mi porge il Thé
-grazie Harry- dice invece il rosso
-allora il New York times vi ha messo in prima pagina. Siete attualmente la galleria d'arte con più riconoscimenti della critica degli USA- batte le mani e fa un giro su se stesso, penso sempre che sia gay e non bisessuale,ma non voglio confonderlo
-è una notizia bellissima, grazie Harry- bevo il thè, e vedo Ashton guardarmi con la coda dell'occhio.
-Bene, vi lascio al vostro silenzio - esce guardandosi intorno dall'ufficio.
-Il gioco del silenzio finirà? - chiede il mio collega sedendosi nella sedia davanti la mia scrivania ,alzo gli occhi al cielo, lui incrocia le braccia al petto -bene, fortunatamente so, come farti parlare. - sorride e io lo guardo male -tra due giorni al Louvre si terra un'asta per la Monnalisa, si quella originale, dobbiamo avere quel quadro - resto sbalordita
-vai da solo, io qua c'è la faccio- un sorriso che va da un orecchio all'altro spunta sul suo viso
-mi hai rivolto la parola - mi fa l'occhiolino
-si, è lavoro-
Poggia due biglietti aereo sulla mia scrivania -partiremo domani, ho già dato istruzioni ad Harry, sa come fare per stare quattro giorni da solo-
Sgrano gli occhi -quattro giorni? Sei pazzo? - scuoto la testa
-Parigi è la città dell'amore, poi Luke mi ha detto che è uno dei tuoi sogni, e volevo farmi perdonare - e no, non posso trattenermi.
Giro la scrivania e gli butto le braccia al collo, lui mi stringe a se dai fianchi, e io poggio le mie labbra sulle sue, in un bacio che di casto ha davvero poco, dove le sue mani si intrufolano sotto la mia camicia e i suoi capelli vengono malamente scomposti da me.
Prendiamo fiato -cazzo se mi era mancato- dice ansimando
-davvero mio fratello ti ha dato il via libero? - gli accarezzo la guancia con un accento di barba
-si, ti va di andare a casa? - dice sensuale, io non sono stupida e capisco le sue intenzioni
-uh, fai lo sporcaccione - lo guardo maliziosa tanto quanto lui
-non sono io quello che ha cosparso la sua natica, super sexy, con della panna- scrollo le spalle noncurante. Per poi baciargli il collo, mordendolo di tanto in tanto.
-Andiamo a casa - ansima.
Prendiamo un taxi, camminare ci avrebbe tolto tempo, arriviamo a casa e non aspetto molto prima di liberarlo dalla maglia, le sue spalle.
Siamo sul suo letto pelle contro pelle, nessun tessuto a separarci, troppo presi dalla passione, trasportati da tutti i sentimenti che non ci siamo detti, siamo un tutt'uno che si muove insieme e forse potrebbe scapparmi un "Ti amo" ma lo reprimo. Perché non sono pronta.
IERI NON HO PUBBLICATO TWELVE HOURS QUINDI VI DONO UN'ALTRO PO DI LEA E ASHTON.
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Starry Night|| Ashton Irwin
FanfictionLA STORIA PRESENTA ERRORI DI BATTITURA E GRAMMATICALI, PROVVEDERÓ A CORREGGERLA AL PIÙ PRESTO. "𝐘𝐨𝐮 𝐥𝐨𝐯𝐞 𝐨𝐮𝐫 𝐩𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭 𝐜𝐡𝐚𝐬𝐞" -Metti la cintura, ti porto a casa- lo guardo , mi guarda, ci guardiamo -coglione-scuoto la testa...