Capitolo 14

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Pochi minuti dopo siamo sul suo letto, mi  ha portato la panna spray, e io so già come usarla, per farlo cadere.

-Cosa vuoi farne occhi belli-  mi dice sensuale, sa che usando quel tono e quel nomignolo è tutto più difficile per me, ma è un bastardo

-lo vedrai- dico spruzzandomene un po' direttamente in bocca, questo non è sexy, ma io amo la panna spray

-stai facendo tutto ciò per mangiare della panna?- si mette con le braccia conserte appoggiato al suo armadio di legno e io mi mordo il labbro. Poi faccio la mia mossa, ondeggiando con i fianchi mi levo i pantaloncini, rimanendo solo con le brasiliane di pizzo, e so per certo che Ashton Irwin ha un debole per tutto questo.

-Giochi sporco- sgrana gli occhi e si morde il labbro 

-non hai ancora visto nulla- dico sottovoce, coricandomi a pancia in giù sul suo letto

-si, certo Lea- ghigna , e io lo faccio, spruzzo la panna sulla mia natica scoperta, il ragazzo deglutisce 

-ne vuoi?- sta volta sono io a ghignare , lui fa una cosa che non mi aspettavo , si toglie la maglia lasciando scoperte le sue spalle, per cui io impazzisco e i tatuaggi 

-giochiamo ad armi pari così- scrolla le spalle e si avvicina a me, passa l'indice sulla mia natica raccogliendo la panna e poi lecca il dito, e si, la voglia di saltargli addosso è bestiale.

-Ne vuoi ancora Irwin?- domando, prima di  togliermi la canotta 

-come si può dire di no ad una cosa del genere- mi prende il tubetto di panna dalle mani, se ne spruzza un po' sulle clavicole , io mi sollevo e la lecco via, per poi lasciargli tanti baci umidi . le sue mani stanno percorrendo ogni millimetro del mio corpo.

-Tequila- dico quando ormai siamo più nudi che vestiti 

-no, chi se ne fotte del quadro, ti voglio- mi attira a se 

-sicuro ?- questa uscita di scena è sospetta per me 

-si, certo, io e te, prima di essere colleghi e dirigenti di un'unica galleria- mi bacia il collo , vorrei bermela, ma non ci credo 

-Ashton, baciami- dico 

-è un'ordine o una richiesta?- ghigna -sbaglia la risposta e il quadro sarà mio- ecco lo sapevo 

-sei un figlio di puttana - i nostri sguardi sono complici 

-a proposito di figli, genitori e parenti. Domani c'è la cena con i nostri, per firmare il contratto - mi rivesto, questa non  la sapevo 

-uh, bene, dove?- chiedo sistemandomi i capelli, perché non ti metti una maglia Ashton? Così mi distraggo 

-Al Monte Restaurant, so che è il tuo preferito- i suoi occhi sorridono 

-si è il mio preferito, te l'ha detto Luke- dico ovvia cercando il cellulare 

-si, può darsi, domani non dovremo accennare per nessun motivo alla scommessa, ci saranno i miei fratelli minori, mia madre, Luke e i tuoi. Cerchiamo di essere professionali- si siede 

-io sono professionale- sorrido -hai visto il mio cellulare?- chiedo , scuote la testa 

-intendo non provocarmi con i tuoi vestiti- 

-tu vestiti, mi dai sui nervi- mi passo le mani sul viso e cerco di ricordare, nel mio cellulare ci sono troppi codici bancari e tutto ciò che appartiene alla galleria, se lo perdo sono fottuta. Ashton si è messo la maglietta e mi guarda preoccupato

-che sta succedendo?- mi chiede alzandosi 

-ho perso il cellulare, è un grande problema- chiudo gli occhi e cerco di respirare

-prendo il mio e ti chiamo-  prende il suo telefono e chiama, mette in vivavoce , tre squilli poi una voce 

-Ti sei scordata il cellulare da me - Luke, ovviamente 

-Luke, come facevi a sapere che ero io- sorrido 

-sono tuo fratello, e ti voglio un mondo di bene e so che la panna evidentemente non ha funzionato, altrimenti non saresti così normale, ma euforica- sospira e Ashton mi guarda super male 

-va bene, tra poco passo a prenderlo, ti adoro- dico e chiudo la chiamata  

-davvero, è stata una sua idea?-mi chiede Ashton imbronciato

-si, ora ti saluto, ho bisogno del mio cellulare- scendo le scale e arrivo davanti la porta, lui mi da un bacio sulla guancia e  mi apre la porta. Ashton Irwin è appena stato un galant' uomo, sono sbalordita. 

Quel coglione  di mio fratello non si decide ad aprirmi la porta, così decido di entrare nonostante tutto, con la chiave che mi ha dato, "solo per le emergenze" mi ha detto, ma lui usa la mia quando gli pare e piace, quindi chi se ne frega, metto la chiave nella toppa e apro,mi addentro in casa e c'è silenzio, un silenzio.

Solo dopo mi accorgo della cosa più tenera di questo mondo, Michael e mio fratello sono sul divano abbracciati, addormentati, sicuramente si sono addormentati durante un film, sono così belli, vorrei tanto un'amore come il loro, con una decina d'anni d'amicizia alle spalle. SI conoscono da quando erano adolescenti, e solo ora si sono accorti che non poteva essere solo semplice amicizia, magari si amavano da sempre ma non se n'erano resi conto, oppure il loro destino era proprio questo.

Vado in cucina,il cellulare l'avrò lasciato la, infatti, sul tavolo vedo la cover blu glitterata della parte più importante della mia vita. Siamo il mio cellulare come fosse una persona. 

Dopo averlo preso esco da quella casa e mi dirigo nella mia, mentre cammino, una chiamata da un numero non registrato in rubrica, così rispondo 

-pronto- dico 

-Lea, sono Cole, volevo parlare, ho messo la testa a posto, e ho capito che il mio più grande desiderio sei tu, torniamo insieme?- mi blocco sul posto, spero sia uno scherzo 

-stai scherzando vero? Io con te non ci torno, pensavo di essere stata chiara- il mio tono di voce è freddo e mi stanno salendo i nervi 

-dammi un'ultima possibilità, anche solo un caffè, voglio dimostrarti che sono un uomo nuovo- sospiro, non ci posso credere, ho tutto troppo incasinato

-non lo so, tra una settimana mi trasferisco a New York e comunque non ci vedremo più, quindi è inutile. Fatti una vita Cole, impara da tuo fratello.- sputo fuori acida e chiudo la chiamata, ora devo solo tornare a casa e andare a dormire.

Starry Night|| Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora