La festa di compleanno (1)

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Mi svegliai un po' più tardi, verso le 7. Mi lavai i denti, mi pettinai, mi vestii e scesi le scale.
Kat era come al solito in cucina solo che questa volta cucinava Ale. Dopo 10 minuti mi feci un pancake a forma di cuore.
-Auguri sorellona- e mi diede un bacio sulla guancia. Io gli sorrisi e lo abbracciai.
Finita la mia colazione andai a scuola erano le 7:30 c'è la potevo fare a piedi. Presi l'MP3 e ogni tanto feci qualche passo di danza però quando ero vicino alla scuola spensi tutto. Guardai il telefono e vidi un messaggio da George:
Aspettami fuori da scuola.
Gli risposi con un ok. Mancava ancora qualche minuto al suono della campanella. Lo vidi arrivare un po' di corsa dietro di lui Noel. Mi porse dei fiori davanti a tutti, e poi mi diede un bacio sulla guancia. Io diventai tutta rossa, poi dopo arrivo pure Noel che mi diede un disegno di me mentre pattino. E anche lui un bacio sulla guancia. Li esplosi davanti a tutti ero rossa peperone. I due sembravano divertiti
-Ragazzi vi avevo detto di non fare niente- gli dissi mente entravamo a scuola.
-Ehi sei in tinta con i nostri capelli- mi disse George.
-Ah ah divertente, comunque grazie- e gli tirai un pugno leggero sulla spalla
Mi accompagnarono al mio armadietto. Misi il disegno e i fiori, delle rose blu, dentro e poi rimasi a parlare con loro finché non suono la campanella che segno che dovevamo andare.
-Ragazzi- loro si girarono li abbracciai poi andai via.  Di nuovo rossa. Entrai in classe e se il mio rapporto con le ragazze non era buono adesso lo avevo peggiorato. Le prime lezioni filarono liscio poi dopo arrivo un prof in tuta
-Ragazzi oggi farete due ore di motoria-
Tutti si alzarono io li raggiunsi.
Gli spogliatoi erano grandi, la divisa era comoda. Pantaloncini fino alle ginocchia neri e maglietta maniche corte taglio V rossa. 
Mentre uscivo dallo spogliatoio qualcuno mi afferro la mano. Appena mi girai vidi George
-Io ti preferivo come ti ho vista la prima sera- e mi sorrise un po' malizioso.
Poi sparì. Rimasta sola sbigottita, quel ragazzo era odioso quando faceva così.
Entrai in palestra anch'essa grande. E vidi i gemelli.
-Allora, un po' di corsa, stretching, poi corsa ad ostacoli e infine l'ora libera. Dividetevi in due gruppi- non trovai nessuno. Ero rimasta da sola
-Signorina, é rimasta da sola?-
-Si-
-Bene...- qualcuno entro era Lucius. In divisa quella maschile era come quelle delle ragazze.
-Signor Lucius che ne dice di fare coppia con la Signorina-
Lui annuì scocciato e si mise vicino a me.
-Bene allora il primo gruppo parte e vediamo quanti giri fate, il secondo conta poi si fa cambio.-
Il prof fisico e io partii, mi piace correre, ti liberi, non pensi a niente. Dopo un po' il prof fisico di nuovo per dire che avevamo finito.
-Bene allora, vediamo quanto avete fatto in 15 minuti.- il prof iniziò a chiamare i nomi e il compagno rispose.
-Jessica Grek Kart?-
-25 giri e mezzo.- rispose Lucius.
Il prof sbalordito. Il campo era grande più o meno 3 km come percorso.
-Signorina ha già fatti questi risultati?- mi chiese il prof
-Non ho mai fatto esercizi di questo genere, però ho sempre corso, ero sempre la più veloce di tutti-
Il prof ancora incredulo segno il risultato.
Poi tocco a Lucius. Fece 20 giri.
Passarono altri 15 minuti per gli stretching
La corsa ad ostacoli era fuori in giardino, era abbastanza semplice. Dopo due giri il prof ci disse che adesso chi faceva meno tempo gareggiava contro quelli di quarta.
Essenzialmente mi preoccupava solo Lucius, era l'unico che mi teneva testa. Infatti alla fine rimanemmo solo noi due. Alla fine vinse solo di 1 secondo. Inizialmente ero arrabbiata, però mi calmai quasi subito. Durante l'ora libera, giocammo a pallavolo, almeno la maggior part della classe. Io sono brava dietro perché sono più tranquilla, le battute sono il mio forte. la mia squadra vinse 2 partite su 3, poi i prof ci dissero che dovevamo scegliere i giocatori più forti e farli giocare contro l'altra classe. Io venni scelta, dall'altra parte c'era Noel e George che mi guardavano con aria di sfida.
Purtroppo per noi non siamo riusciti a fare più di 3 set, i prof ci dissero di cambiarci che sarebbe suonata a momenti, appena cambiata misi la divisa in un cesto dove probabilmente sarebbe stata lavata. Era l'ora di pranzo e aspettai i gemelli, andammo in mensa e poi uscimmo all'area aperta.
- Chissà da chi ha preso sta puzza- sentii dire da lontano
-Sarà da suo padre tutti lo sanno che i lupi non si lavano.-
- Beh comunque sia quella lurida di sua madre ha disonorato non solo la sua famiglia ma l'intera congrega, tutti si aspettavano il meglio da lei-
-Jes dove vai?-
-Vado un attimo in bagno.-
Andai nei bagni, mi lanciai l'acqua fredda in viso. Avevo gli occhi nero e blu e mi stavano spuntando i canini, se non mi calmavo rischiavo di trasformarmi davanti a tutti. Ma come osavano parlare male di mia madre. Usci dal bagno e mi trovai davanti a due ragazzi li ignorai e andai avanti. finché:
-Ehi lurida mezzo demone com'è che tua madre é finita in ospedale, l'hai mica morsicata mentre pensavi ad un incantesimo.- l'altro scoppio a ridere. in un mezzo secondo avevo fatto un incantesimo per non far vedere quello che gli stava per succede, per le persone non mistiche sembrerà che stiamo solo parlando ma per chi non l'ho é vede le cose come stanno. Avevo preso quello che aveva parlato per il collo, e l'altro con la magia lo tenevo legato, sentivo che ero diversa, nei occhi di quello che tenevo per la gola vidi il mio riflesso, i capelli e l'occhio destro erano diventati più scuri.
-Come hai osato, come osi parlare male di mia madre?- sentivo che le mie dita si stringevano sempre di più alla sua gola. qualcuno mi prese la mano che tenevo salda alla gola e me la fece spostare via.
-Sei impazzita voi che tutti ti odiano?- lo riconobbi dalla voce era Lucius. Ma come era possibile, pian piano mi ritrasformai e infransi gli incantesimi.  Prima che scapparono gli dissi di starmi alla larga. Guardai Lucius che mi prese per il polso e mi porto nel giardino vicino alla scuola.
-Allora chi sei?-
-Stai calma, io sono Lucius, e sono il futuro Alpha del mio branco. Quindi abbassa la cresta. Sono qui per aiutarti, sei incontrollabile. Rischi di farci scoprire.-
-Senti, non mi interessa chi tu sia o cosa sia, ma se qualcun altro mi provoca, parlando male di mia madre o di mio padre. Io li uccido chiaro?-
E me ne andai.

La mezza stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora