27-Calum versione Fangirl

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CALUM

Vedo la testa castana di Coco uscire dal bagno più infuriata e determinata che mai. Non l'ho mai vista comportarsi così... Ma in questo momento lei è l'ultimo dei miei problemi e, finalmente, poso il mio sguardo sulla ragazza più bella che abbia mai visto.
È magra, anche troppo, i capelli biondi aggrovigliati e ha il trucco tutto colato, eppure non posso non pensare che sia sempre bellissima ai miei occhi.
La tristezza mi pervade quando ricordo cosa ho sentito e abbasso lo sguardo.
La mia Chanel bulimica, non ci posso credere, è sempre stata il mio piccolo angelo che mi portava un po' di allegria con il suo sarcasmo, e adesso...

-Ti prego Calum, guardami- lo dice con un tono di voce che mi fa inumidire gli occhi.
E quando alzo lo sguardo la vedo, la disperazione più totale, che brilla sui suoi occhi azzurri.

-Perché non me l'hai detto?- sussurro appena.

-Calum... non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Desirée, ero convinta che evitando di parlarne il problema si sarebbe risolto da solo...-

-Risolto da solo?! Chanel ti rendi conto che soffri di bulimia?- le ricordo esterrefatto.

-Lo so... ma non puoi capirmi! Nessuno può farlo!- sbotta arrabbiata.

Si allontana da me e va verso l'enorme specchio davanti ai lavandini e appoggia le mani su quest'ultimo, mentre guarda la sua figura che prende profondi respiri cercando di calmarsi.
Mi avvicino piano, come se fossi un'ombra e mi metto esattamente dietro di lei. Guardo il suo riflesso nello specchio e una fitta mi arriva dritta al cuore. Come può una creatura tanto bella soffrire così tanto?
Sento il suo sguardo su di me e le metto, con delicatezza, una mano sulla spalla accarezzandola con dei piccoli ghirigori del pollice.
Voglio farle capire che, io ci sono, per qualsiasi cosa io ci sono e lo sarò sempre.
Si gira con lentezza verso di me, così da essere uno di fronte all'altro.
Appoggia le sue mani sulle mie spalle, mentre con i suoi occhi così azzurri e innocenti mi guarda con decisione.
Aggrotto le sopracciglia non capendo il repentino cambio di comportamento della ragazza.
Mi rendo conto solo dopo che le sue labbra sottili si posano sulle mie, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.
Chanel mi sta baciando?
Chanel mi sta baciando.
CHANEL MI STA BACIANDO!
Chiudo gli occhi e sorrido piano durante il bacio, non ci posso credere di star finalmente baciando le sue labbra.
Poso le mie mani sui suoi fianchi magri e la stringo forte a me, come se avessi paura di perderla e, in effetti, è così.

COCO

Fisso il telefono con il suo nome in rubrica in attesa. In attesa di cosa?
Non posso stare a fissare il suo nome tutto il giorno, devo chiamarla, ne ho bisogno.
Chiudo gli occhi e clicco il suo nome facendo partire la chiamata.
Dentro di me spero quasi non risponda per l'ansia che mi travolge.
Uno squillo...
Due squilli...
E... risponde.
-Pronto?- dice scandendo le parole.
Da parte mia riceve solo silenzio.
Non so cosa dire, il panico si sta impossessando del mio corpo e io sono succube di esso.
-Coco sei tu?- chiede ancora con un accento vagamente tedesco.
-Lo so che sei tu, avanti dimmi cosa vuoi- dice sbuffando.

-Io...- mi blocco. Cosa mai potrei dirle? Sono innamorata del ragazzo che mi ha rifiutata e che mi ha trattato come un giocatolo vecchio? Che è tutta colpa mia se lei adesso è lì? Che sono io la gemella peggiore? Che mi manca?

-Coco avanti, non ho tutto il giorno, lo sai...-

-Scusa- sussurro piano cercando di non scoppiare a piangere come una deficiente e chiudo la chiamata.

Lo so che Desirée ha capito.
Ha capito che quel "scusa" non era riferito solo alla telefonata, ma a... tutto.
So anche che delle semplice scuse non possono aggiustare tutto, ma in quel momento era il momento giusto per chiedere perdono.
E, inspiegabilmente, sento il mio petto alleggerirsi di un peso enorme.
Desirée è la mia metà e io non voglio perderla, non ancora.
Prendo lo zaino e guardo l'orologio, mancano quasi dieci minuti alla fine della pausa pranzo, così mi avvio in bagno per darmi una sistemate ai capelli che saranno tutti spettinati.
Apro la porta e mi blocco.
C'è assoluto silenzio, l'unico rumore assordante è il mio zaino che cade per terra e il rumore dei miei pensieri.
Fisso la scena davanti a me con la bocca spalancate e gli occhi lucidi.

I due finalmente si accorgono della mia presenza e si staccano.
Chanel ha una faccia stranita, come se si fosse appena resa conto di quello che stava succedendo, mentre Calum ha un sorriso bellissimo in viso che rivolge solo e soltanto a Chanel.
Ma lei lo ignora e mi fa un piccolo cenno con la testa lasciando me e Calum soli nella stanza.
Appena Chanel varca la soglia della porta Calum incomincia a saltellare per tutta la stanza borbottando cose incomprensibili.

-Ma ti ha dato qualche droga?-

-Mi ha BACIATO! LEI! Oddio non ci credo...- e incomincia a sclerare come Desirée quando vede il sushi.

E la cosa è grave...

Sbuffo per il suo comportamento da immaturo e cerco di togliermi quell'immagino dalla mia testa.
Calum ovviamente continua a sclerare, ma almeno ha la decenza di farlo sottovoce.
Mi pettino in pochi secondi i capelli e mi avvicino alla porta -Ah, ricorda al branco dei tuoi amici che sta sera devono dormire a casa tua, visto che la tua "ragazza" è bulimica-
So che non avrei dovuto rimarcare oltre il disturbo di Chanel, infatti il sorriso di Calum scompare e ritorna ad essere serio.
-Certo che me lo ricordo- si schiaccia i capelli sulla testa.
-Bene, a sta sera- e esco dal bagno svogliatamente. Mi odio per averglielo ricordato, ma non riuscivo a sopportare che quel sorriso lo avesse causato quella stronza bionda, mentre io gli provoco solo indifferenza e fastidio.

Quando vorrei che Desirée fosse qui...

Fake Chinese// Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora