Capitolo 3

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Cap.3

Ladybug atterrò in un vicolo deserto, qualche isolato vicino alla panetteria dei propri genitori, per ritrasformarsi. Non era la prima volta che utilizzava quel luogo come punto di riferimento, prima perché era molto appartato e mai frequentato e poi perché gli veniva comodo. Ciononostante, come tutte le volte precedenti, controllò accuratamente che non vi fossero occhi curiosi nei paraggi, soprattutto quelli verdi di un "gattaccio vestito di nero" che si stava facendo sempre più intraprendente nel "tampinarla" sia di avances che di domande inerenti alla sua identità segreta; quindi sciolse la trasformazione e, dopo un bagliore rossastro, un esserino rosso cominciò a svolazzarle attorno. "Tikki" - disse subito - "com'è possibile che una telefonata al mio cellulare sia stata deviata sullo yo-yo?". Il kwami subito si portò di fronte a lei con aria dubbiosa. "Marinette, i poteri dei Miraculos sono intimamente connessi al portatore. Tu sei la più forte Ladybug con cui io abbia mai legato e questo potrebbe esserne un ulteriore segnale". Marinette rimase in silenzio, fissando gli occhioni blu del suo kwami, senza dire nulla e, per questo, Tikki si sentì in dovere di continuare: "In tutti questi secoli, i Miraculos hanno dato poteri enormi ai portatori, ma in realtà questi poteri sono già nei portatori stessi e la magia che la trasformazione compie è di fatto un potenziamento delle vostre capacità nascoste". "Quindi tu credi che un portatore possa essere lui stesso in qualche modo il custode del proprio potere e non saperlo?" - chiese dubbiosa. "Forse" - concluse il kwami.

Il dubbio, comunque, restava. Sicuramente la "deviazione magica di chiamata" aveva una correlazione importante, ma al momento restava oscura. Marinette fece cenno a Tikki di entrare nella borsetta per rifocillarsi e riposarsi, come sempre faceva dopo ogni battaglia, ma le domande sull'accaduto continuavano a ronzarle per la mente. Decise comunque di avviarsi verso casa e, come promesso a Madame Chamack, di andare a prendere Manon a scuola.

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