Capitolo 5

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Cap. 5

Manon Chamack era una bambina di indole buona, seppur viziata dal fatto di esser figlia unica e senza un genitore e, di conseguenza, con una limitatissima soglia di sopportazione e pazienza, come tipicamente accade a tutti i bambini di 6 anni. Di tutte le cose che la irritavano maggiormente, odiava soprattutto il dover continuamente aspettare da sola la madre e, soprattutto, esser messa in secondo piano rispetto al lavoro della giornalista - non era possibile che fosse sempre più importante di lei e che ogni scusa fosse sinonimo di continue latenze. Non lo tollerava più.

A render critico il suo umore, proprio quel giorno e durante la lezione, ci si era messa pure Katia - la smorfiosetta figlia di papà a cui aveva giurato odio eterno - che l'aveva di nuovo umiliata di fronte a tutto il resto della classe: "... zitta tu che non hai neppure un padre, mentre il mio è il direttore della banca più importante di Parigi!" - le aveva urlato dietro.

La rissa che ne era seguita era stata degna di un rodeo da far west, dove le due contendenti, entrambe a terra e circondate dal coro di altri compagni, si scapigliavano e mordevano senza alcuna remora, piene di odio reciproco.

Solo l'intervento dell'insegnante di piano aveva posto fine all'episodio, con una ramanzina a tutto tondo e la promessa di avvisare i genitori al riguardo.

Ed ora si trovava sulla scalinata appena fuori dall'edificio, con la sua fidata bacchetta da fata in mano, in attesa di una madre perennemente in ritardo e scortata a vista da una insegnante visibilmente seccata sia per la situazione vissuta poco prima che per l'ora tarda.

No. Non era giusto. Non doveva andare così.

Fu in quel momento che Manon vide Marinette e sua madre sopraggiungere, intente a parlottare felicemente ed entrambe col sorriso sulle labbra.

Quella era la cosa giusta.

Quella era la relazione tra madre e figlia. Non come tra lei e sua madre. "... non come mi tratta la mia mamma! ... "- cominciò a ringhiare - "... non sempre da sola! ..." - "... io odio mia madre!!! .... " - "Si, Papillon!" udì d'improvviso la donna a lei vicino che scattò spaventata indietro.

Una nuvola nera avvolse la bambina.

L'insegnante si allontanò urlando e prima che Marinette e Sabine riuscissero a capire cosa stesse succedendo, una Manon akumizzata si manifestò di fronte a loro, vestita da strega oscura con tanto di ali da pipistrello, cappello a punta e maschera nera sul volto, ma con un bizzarro cuore rosa disegnato proprio al centro della camicetta nera.

"Io sono MammyLove!" - urlò - "ed il mio compito è tenere sempre unite madri e figlie, affinché non si separino mai!" - e, detto questo, lanciò loro contro, con la sua bacchetta magica, una bolla trasparente che le catturò, solidificandosi appena dopo averle avvolte.

Marinette e Sabine non fecero in tempo a reagire che si trovarono prigioniere nella bolla di cristallo apparentemente indistruttibile.

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