Capitolo 25

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Cap.25

Marinette piombò sul tetto di casa come un missile sul bersaglio. Il terrore stampato sul volto. Che aveva fatto?

"Tikki: ho picchiato Adrien?!?! Ho picchiato Adrien??? HO PICCHIATO ADRIEN!!!" - gridò al suo Kwami, appena sciolta la trasformazione, con l'espressione di chi ha appena compiuto il più grande misfatto contro l'umanità intera.

"Non avremo più tre figli e neppure il criceto!!!" - concluse la teenager, in preda alla disperazione più nera e sparlando a raffica.

La smorfia dipinta sul volto della portatrice fece sorridere il piccolo esserino.

"Marinette, se l'hai fatto ci sarà un motivo, non credi?" - le venne in soccorso la piccola coccinella.

"Ma io ... lui ... la sua mano ... oh ... quanto mi piaceva ...No!! non mi piaceva affatto. E non dico il suo volto sul mio seno: certo se fosse un pochino più grande, magari ... Alya sicuramente è avvantaggiata ... e se si fosse fatto male?? e se fosse rimasto deluso!?! e se non mi trovasse attraente?? ed i suoi capelli!! O mio Dio: li ho tirati ..." - partì per la tangente la giovane.

"Marinette!!" - la fermò subito, cercando di metter insieme sensazioni e descrizioni farfugliate - "non credi che forse il problema non sia quello?".

La giovane fashion designer si fermò imbambolata a riflettere: effettivamente non era per quello che le era partita la cinquina.

"Tikki, io ... ecco ... Adrien ... lui, mi ha guardato con quello sguardo ... io ... ho visto Chat Noir in quello sguardo e mi sono sentita persa. Io ho voluto che fosse veramente Chat, e non Adrien, in quel momento ... Tikki, sono una pazza: ho rifiutato Adrien per Chat!" - ammise la giovane, portandosi il viso tra le mani.

La piccola Kwami sorrise: lei, d'altronde, sapeva la verità sull'identità di Chat Noir.

"Marinette" - le suggerì amichevolmente - "lascia che il tempo ti porti consiglio ed ascolta il tuo cuore".

"Ad ascoltare il mio cuore, prenderei sia Chat che Adrien e ne farei l'uomo perfetto: uno gentile ed amorevole, l'altro vivace e SENSUALE".

"Marinette! Cosa stai pensando?" - le disse il piccolo esserino rosso, di una tonalità più rossa del solito.

"Tikki, non ti nascondo che è da un po' che guardo Chat in modo ... diverso? ... se non avessi una cotta mostruosa per Adrien, io ... Ladybug ... ecco ... e dopo la dichiarazione di ieri sera... mi sento ancora più confusa".

La teenager si fiondò sul letto, sprofondando il volto nel cuscino. Era la prima volta che parlava con qualcuno dei suoi pensieri più intimi e raccontarli, in un certo qual modo, le fece prendere coscienza che si - effettivamente - a 17 anni le priorità cambiano, così come i desideri che si accendono a suon di ormoni imbizzarriti.

"E pensare che ieri mattina mi era sembrata una giornata bellissima!" - concluse la giovane, per rimanere, poi, in silenzio, cercando di metter ordine nel trambusto che aveva nella testa e, soprattutto, nel cuore.

Lo squillo del cellulare la riportò alla realtà: Alya.

Marinette non fece in tempo di premere il pulsante di risposta che la voce dell'amica la travolse: "Marinette! dove sei finita? ti stiamo cercando tutti! Anche Adrien!"

"Mi dispiace ... io non volevo ... picchiarlo" - cominciò a sussurrare, sempre più piano, tra le lacrime.

"Marinette, dimmi dove sei che vengo da te" - le disse con affetto l'amica.

"Sono a casa, ma va tutto bene: ho solo bisogno di schiarirmi le idee".

"Mary, non voglio insistere, ma perché hai tirato quella cinquina portentosa proprio ad Adrien?" - chiese l'amica - "se ne è andato con lo stampo in viso e lo sguardo bastonato che non l'ho mai visto così giù in tutti questi anni!".

MarinetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora