Cap. 8
"Lucky Charm!" - udì Sabine, guardando - completamente assente - la figlia mascherata di rosso a pois neri, che, con le lacrime di dolore per la spalla lussata, cercava di afferrare al volo un enorme diapason comparso dal nulla, mancandolo. Tutto al rallentatore, vide cadere l'oggetto fino a sbattere contro la bolla ed emettere il suo classico suono acuto e vibrante.
Quello che ne seguì fu un boato assurdo che la sconquassò.
Istintivamente chiuse gli occhi ed attese, ruzzolando distesa a terra.
Le orecchie le fischiavano, la testa le doleva, ma si costrinse a riaprire subito gli occhi e guardare: di fronte a lei, vista di spalle, la figlia le faceva scudo col suo corpo, già in piedi, di fronte all'akumizzata che, con un ghigno di soddisfazione, si parò davanti alle due donne, pronta nuovamente a colpire.
"Scappa!" - le intimò Ladybug - "Mettiti al riparo!" - furono le parole che le arrivarono ovattate e confuse.
Ma Sabine non poteva - non doveva: quella era la sua bambina e stava lottando per lei!
Ladybug continuava a far roteare lo yo-yo per difesa, cercando di frapporsi tra la madre e l'akumizzata, ma il dolore alla spalla non le permetteva di muoversi liberamente e la situazione, senza Chat Noir, che era ancora a terra, era disperata.
Sabine si mosse subito e prese il primo oggetto che trovò a terra - l'enorme diapason - brandendolo a mo' di spada, nonostante il peso, e posizionandosi in fianco alla figlia.
"Non ti lascio da sola!" - disse.
"Mamma, ti prego: è troppo pericoloso!" - le gridò di rimando Ladybug, non arretrando e continuando a puntare il nemico.
"Madre e figlia che condividono lo stesso destino" - Esclamò in modo canzonatorio Mammylove - "Farete la stessa fine insieme!". Puntò nuovamente la bacchetta verso le due, pronta a sparare un altro colpo. Quello che successe fu fulmineo.
Ladybug afferrò il diapason con il suo yo-yo e lo strappò dalle mani della madre.
Mammylove fece partire il suo colpo che andò diretto contro il diapason, esplodendo.
Le due donne furono sbalzate all'indietro, insieme, volando per alcuni metri sull'asfalto.
Il diapason rimbalzò dal contraccolpo e si impennò verso l'alto fino a tendere al massimo il filo indistruttibile dello yo-yo magico dell'eroina, per esser poi strappato nuovamente verso il basso, seguendo lo strattone impresso dalla giovane che veniva sbalzata all'indietro.
L'imponente strumento cadde a punte verso il basso direttamente verso Mammylove che se lo vide piombare all'improvviso addosso, senza possibilità di scansarlo.
Lo strumento inforcò il braccio teso - con cui teneva la bacchetta - dell'akumizzata, infilandosi completamente a terra e bloccandone ogni movimento.
Con un balzo veloce Ladybug fu in piedi sopra alla bacchetta della nemica che cedette immediatamente sotto il suo piede, liberando una farfalla nera.
Il volo dello yo-yo e la purificazione dell'akuma furono la meccanica conseguenza di una vittoria strappata solo grazie alla provvidenziale fortuna della coccinella.
Con un grido di dolore, Ladybug estrasse l'enorme diapason dalla strada e lo gettò in aria, pronunciando le tanto agogniate parole magiche: "Miraculous Ladybug!"
Uno sciame luminoso fece immediatamente comparire gli edifici esplosi e, magicamente, tutti i danni furono sistemati, eccetto due: la spalla di Ladybug e Chat Noir che, purtroppo, restò supino a terra.
Una Manon spaesata si guardò attorno, senza capire cosa fosse successo e, sbattendo le ciglia per lo stupore, si mise seduta sull'asfalto.
Uno sguardo tra madre e figlia fu sufficiente.
Ladybug, zoppicando, si avvicinò a Chat Noir mentre Sabine prese per mano Manon, conducendola al sicuro verso la panetteria di famiglia.
"Chat! Rispondimi!" - cominciò a chiamarlo, scuotendolo - "Non è il momento di poltrire! Muoviti! Stupido gatto!" - ma il compagno non si muoveva.
Gli orecchini di Ladybug cominciarono a suonare, segnalando l'avvicinarsi della fine della trasformazione. I curiosi si stavano raggruppando, attratti dai due eroi e dalle forti esplosioni di qualche minuto prima, ed il tempo stringeva.
Con uno sforzo di volontà, Ladybug provò ad issarsi sulla schiena il compagno, ma il dolore alla spalla le paralizzò il fiato, facendola cadere a terra a sua volta.
Le lacrime solcavano vistosamente il volto dell'eroina che, al nuovo suono degli orecchini magici, provò ansimante a rialzarsi, cercando ancora di trasportare il compagno.
L'esito fu peggiore di prima ed il dolore fu lancinante.
L'urlo che Ladybug lanciò conteneva tutta la frustrazione ed il dolore del momento.
Un altro paio di occhi cominciarono a piangere, ma non di dolore fisico - quanto stupida era stata?!? quanto cieca?!? come aveva potuto non vedere prima ciò che ora era palese?!?
Fu questa consapevolezza a svegliare Alya dallo stato catatonico in cui si era venuta a trovare.
Uscì dal suo nascondiglio e corse a fianco di Ladybug. L'aiutò ad alzarsi in piedi. Quindi prese Chat Noir da sotto la spalla e, trascinandolo, si diresse verso la panetteria Dupain.
Marinette osservò l'amica senza parlare, ma con lo sguardo quasi assente e il fiato oramai cortissimo.
Mai la distanza scuola - casa era stata più lunga e faticosa.
Entrarono nella panetteria e subito Tom, chiamato da Sabine, gli andò incontro per aiutarle. Non appena furono dentro, Sabine chiuse la porta della panetteria a chiave.
Un passo appena e Marinette cadde a terra svenuta.
"Portiamoli di sopra, al sicuro!" disse Sabine ad Alya e Tom che da un lato era felice di avere nel suo negozio nientepopodimeno che i due supereroi di Parigi, ma, vista la gravità delle loro condizioni e l'aria tesa di Alya e Sabine, eseguì immediatamente senza dire nulla.
"Torna di sotto e non far salire nessuno!" - comandò Sabine una volta depositati i due supereroi sul divano. Tom ubbidì mestamente e, presa Manon con sé, si allontanò al piano di sotto.
"Hai visto tutto?" - chiese Sabine, con un filo di voce, ad Alya.
"Sì" - rispose la giovane senza spostare lo sguardo dalla spalla di Ladybug - "dobbiamo aiutarli" - aggiunse.
Un ultimo beep degli orecchini di Ladybug segnò la fine della trasformazione, lasciando una Marinette svenuta, sotto lo sguardo preoccupato dell'amica e della madre.
"Non mi era mai balenato per la mente che fosse lei!" - aggiunse ancora stupita dalla ritrasformazione dell'amica.
"Ed io, che sono sua madre, cosa dovrei dire?" - aggiunse la donna in tono serio - "ha sempre rischiato la sua vita per noi, mentre io ...".
Un esserino rosso comparve svolazzante di fronte alle due donne per finire seduto tra i due supereroi.
"Se mi date un biscotto al cioccolato, potremmo risolvere questa situazione! Io sono Tikki" - disse tutto d'un fiato il Kwami in risposta allo sguardo sconcertato delle due donne - "dobbiamo aiutare Marinette e Chat Noir, ma vi prego di non dire a nessuno quanto avete scoperto oggi. Ne va della vita di migliaia di persone!" - aggiunse in tono autoritario, nonostante le dimensioni.
"Alya, ho bisogno di Rena Rouge!" - Concluse agguantando il biscotto offertole, senza abbassare lo sguardo dalle due.
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Marinette
AdventureCosa può accadere in una sola settimana? Pochi giorni possono cambiare la vita di una persona?