Capitolo 4

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Cap. 4

Sabine Cheng era una donna minuta, ma, a dispetto della statura, fortemente determinata - anzi: si potrebbe aver detto che fosse di carattere tanto forte quanto fisicamente bassa. Figlia unica di una coppia di genitori già anziani, era stata sempre costretta ad un'educazione particolarmente severa, prima per le condizioni non agiate della famiglia e poi per esser donna: una condanna non da poco in una società - quella cinese - dove vi era la cultura di un solo figlio e maschio. Ciononostante, era cresciuta di spirito, se non di altezza, affrontando le piccole grandi sfide che le si presentavano quotidianamente, determinata a raggiungere il suo scopo, qualunque fosse in quel momento. "Di sicuro un bel caratterino" - diceva scherzosamente nonno Cheng, a distanza di anni dai tempi in cui avrebbe potuto avanzare pretese sulla figlia.

Ma di filo da torcere, Sabine, ne aveva dato alla famiglia: promessa sposa ad un giovane rampollo del villaggio in cui era nata, si era categoricamente rifiutata di legarsi ad una persona non amata, anzi - vi era odio a pelle col futuro marito designato! Per questo si era addirittura imbarcata clandestinamente in una barca diretta in Europa. E ci sarebbe pure arrivata se il comandante della nave non l'avesse scoperta appena prima di salpare, chiamando la polizia portuale cinese e facendola ricondurre a casa.

Il suo rientro al villaggio fu un epilogo storico. Sguardo fiero in mezzo allo sgomento dei suoi conoscenti, lingue di fuoco alle sue spalle, critiche e giudizi al vetriolo dal resto della popolazione - e questo durante ed oltre a tutta la sua marcia trionfale forzata verso l'abitazione dove aveva vissuto fino a quel momento.

Trovarsi di fronte il padre e la madre sulla soglia di casa non l'aiutò di certo, mentre, fiera di fuori ma morta dentro, si apprestava a varcare per l'ennesima volta la porta d'ingresso dell'edificio che l'aveva vista nascere.

Fu lì che, però, accadde una cosa che cambiò per sempre la vita di Sabine: invece del rimprovero, come temuto, la madre l'abbraccio con calore e trasporto e, subito dopo, si aggiunse anche il padre - l'unico abbraccio che Sabine avesse mai ricevuto dai suoi genitori. Non vi furono parole, ma solo un semplice gesto di un uomo e di una donna che avevano visto sparire la loro unica figlia a causa di un retaggio storico antiquato e crudele, nonché inutile e completamente sbagliato. Quell'abbraccio sciolse Sabine, ma non fu l'unica cosa che accadde in quel giorno: una volta chiusi in casa, lontano da sguardi curiosi ed invidiosi, nonna Cheng le aveva dato una piccola busta che Sabine prese tra le mani con sorpresa.

Di fronte agli occhi di una coppia anziana distrutta, una Sabine appena maggiorenne aprì la busta dove trovò dentro tutti i risparmi della famiglia, il suo passaporto nuovo fiammante ed un biglietto con scritto, in caratteri ordinati ma sfocati da lacrime cadute sulla carta: "sii felice, bambina mia!".

Mai avrebbe dimenticato quel gesto e si ripromise che, fosse un giorno diventata genitore pure lei, mai avrebbe mancato di amore, affetto e fiducia ai propri figli, come i suoi genitori avevano fatto con lei. In realtà di figli ne aveva avuti solo uno, anzi, una - ma era con gioia che sempre la seguiva, la cullava, l'abbracciava, la cresceva. Era il suo piccolo sole e, insieme a Tom, suo marito, era tutta la loro vita. E con gli occhi di una madre amorevole, Sabine vide la figlia entrare in negozio assorta nei suoi pensieri. "Ciao Marinette, tutto bene?" - chiese con la classica cadenza franco-cinese che la caratterizzava. "Si, certo!" - si affrettò a rispondere la giovane, sorridendole - "ma avrei bisogno di te: mi ha appena chiamato Madame Chamack chiedendomi di andare a prendere Manon a scuola, qui di fronte, e sai che senza un adulto non me la affidano. Verresti un attimo con me?". "Certo" - rispose lei - "avviso tuo padre ed arrivo".

Fu così che madre e figlia si incamminarono alla volta della scuola, di fronte casa, con un sorriso sulle labbra di entrambe ed una sensazione nuova nel petto: era pur da molto tempo che non uscivano insieme e questa breve passeggiata scaldò loro i cuori, evidenziando quel legame indissolubile che vi era sempre stato tra loro - un legame forte di una famiglia unita e felice.

MarinetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora