Capitolo 24

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Cap.24

Adrien si addormentò così tardi da praticamente non dormire più di mezz'ora in tutta la notte. La mattutina testimonianza marcata delle sue occhiaie era solo la punta dell'iceberg che incombeva nel suo animo.

Il tragitto e l'arrivo al parco per il servizio fotografico fu un tutt'uno di dormiveglia e sprazzi di luce, conditi da quella classica sensazione di intontimento che accompagna gli stati confusi tra veglia e sonno.

Perfino il suo aspetto, sempre curato, ne aveva risentito e la sua entrata fu causa di occhiate sbigottite da parte dei collaboratori ed assistenti di set già presenti: d'altronde quella era la prima volta che vedevano Adrien Agreste in quello stato.

Appena il giovane riuscì a prender posto, evitando di inciampare su sé stesso, appoggiò la testa sulle braccia incrociate, a loro volta posate sul primo tavolo utile, e si spense inesorabilmente, cadendo in un sonno senza sogni, ma a suo modo profondo, dando a tutti l'impressione di non esser fisicamente in buona salute.

Nondimeno fu Marinette, la cui madre premurosa - santa donna - la spedì fuori, dopo averla praticamente vestita di tutto punto con gonna e magliettina. Accompagnata fino all'uscita di casa, la giovane arrivò ballonzolante, con un occhio mezzo aperto e l'altro completamente chiuso. La presa in consegna del pacco sonnolento da parte di Alya e Nino, che l'attendevano sull'uscio, fu un momento tenero e divertente: completamente assente, la giovane fashion designer sganciò la mano della madre per darla meccanicamente all'amica che la condusse fuori a mo' di guida, quasi fosse un cane da ciechi col suo padrone, sotto lo sguardo divertito della famiglia Dupain.

"Alya .... Spiegami perché dobbiamo andare ora a fare shopping?" - chiese la mezza addormentata all'amica.

"Semplice: ti ricordi che domani sera c'è la festa di fine estate? Non vorrai dirmi che non vuoi presentarti, sprecando l'occasione di accalappiare il tuo Adrien?!?" - fece il verso l'amica, sotto lo sguardo divertito di Nino - "e non trovare scuse, Marybug!".

Marinette si irrigidì immediatamente, strabuzzando gli occhi verso l'amica che subito comprese: "non ti preoccupare: Nino è più sicuro della tomba in cui finirà col suo di Kwami, se osa spifferare..." - le disse sorniona.

"È comunque meglio non parlarne in pubblico!" - disse oramai completamente sveglia.

"Forse, ma è comunque servito a riportarti tra noi!".

La corvina osservò la mora ed il suo complice in silenzio. Decisamente, la giornata sarebbe stata molto dura - constatò sconsolata.

Adrien venne svegliato da Nathalie che, preoccupata, tentò di sincerarsi delle condizioni - disastrose - del ragazzo.

"Non si sente bene oppure ieri notte ha provato l'ebbrezza dell'alcol?" - chiese la donna al ragazzo che, di tutta risposta, ebbe la forza di ribattere: "Senza considerare che sono astemio e senza sottolineare che non vi sono alcoolici in Villa Agreste, come diavolo sarei riuscito ad ubriacarmi in camera da letto?".

La donna lo guardò stranita.

Effettivamente, poteva essere solo una indisposizione del giovane modello.

"Preferisce annullare il servizio?" - chiese quasi timorosa, non per la reazione del ragazzo, ma per le possibili conseguenze con il padre.

"Se mio padre acconsente, vorrei posticiparlo!".

Affermò il modello, cominciando a ragionare: se fosse stato male, non avrebbe potuto invitare nessuno a casa, tantomeno Marinette. Poteva essere una via di salvezza insperata.

La voce della segretaria al telefono gli arrivò lontana, perso com'era tra i suoi pensieri, fino a che si trovò di fronte al naso il viso furibondo del padre, proiettato via teleconferenza sul cellulare della donna: "Come ti è saltato in mente di non avvisarmi del tuo stato fisico stamattina?" - chiese autoritario l'uomo - "avrei potuto organizzare meglio la cosa! Questi contrattempi non ci sono concessi!" - continuò freddo e duro - "per oggi, sospendi le attività e ritirati nella tua stanza, ma domani recupererai con due servizi, in modo da non causare altro ritardo!" - e chiuse la telefonata.

"Beh... non è andata malissimo!" - bofonchiò alla segretaria che, dal canto suo, si limitò ad invitare il modello a rientrare il prima possibile in auto per ricondurlo a casa. "Già! Forse me ne scampo fuori sano e salvo!" - pensò il modello avviandosi verso il veicolo, completamente sovrappensiero.

Marinette seguì Alya senza parlare e senza ascoltare nessun discorso, troppo sottosopra per la giornata e la nottata precedente, completamente immersa nei propri dubbi e distaccata dalla realtà. Fu solo quando letteralmente ci sbatté contro che si accorse che l'amica l'aveva condotta al parco dove - casualmente - un certo modello stava lavorando - o, almeno, tentava, ma questo non lo poteva di sicuro sapere. Destino volle che i due, persi e storditi reciprocamente, si scontrassero, sotto gli sguardi increduli delle persone attorno, finendo entrambi a gambe all'aria, lui sopra di lei.

"Ahi!" - disse lei.

"Ohi!" - disse lui, contemporanea, senza capire cosa e come.

Fu un lampo.

Senza raziocinio, i due si puntarono l'una negli occhi dell'altro ed il mondo, intorno, si fermò.

"A... Adrien?!?".

"Marinette?!?".

L'imbarazzo che li prese contemporaneamente li fece completamente arrossire, diventando più simili a due semafori in piena notte che ad esseri umani.

La situazione non sfuggì all'occhio vigile di Alya che, incitando il suo fidanzato a fare più foto possibili, continuava tragicamente a filmare la scena. "Ne uscirà un kolossal!" Gridò tutta elettrizzata.

Fu proprio l'esplosione di allegria di Alya a far riprendere coscienza ai due supereroi in incognito che, goffamente, si scusarono l'un l'altra, provarono a rialzarsi, ma fallendo miseramente e restando avvinghiati, sempre più imbarazzati.

La gonna che Marinette aveva indossato proprio quel giorno, su suggerimento della madre - ironia della sorte - era salita quasi a scoprire completamente le coscie ed Adrien, nel vano tentativo di districarsi, vi appoggiò la mano sopra, senza pensarci.

"Bro! Certe cose dovresti farle in privato e non in pubblico!" - sentenziò Nino, dando loro il colpo di grazia.

I due capitolarono, quasi a svenire entrambi, sotto gli sguardi curiosi e stupiti di tutto il personale di supporto al set. Adrien si spostò in avanti, finendo col naso in mezzo al petto di Marinette che, oramai senza controllo, afferrò la prima cosa che aveva a tiro: i capelli del giovane - e tirò. Invece di allontanarlo, però, lo strinse ancora di più a sé, divincolandosi senza controllo.

Il risultato fu una perfetta posa porno, con lei a gambe aperte e gonna completamente alzata e lui con naso sul seno e busto premuto tra le gambe di lei - mutande in bella vista, con buona pace di tutti.

Un paio di click di un paparazzo fecero il resto, ma questo nessuno lo poteva sapere.

Le risate che scattarono tutt'intorno furono il corollario della figura epica che i due avevano appena fatto.

Senza più freni, Adrien spostò il viso dal petto della ragazza, puntando gli occhi terrorizzati della sua bella ed esclamando con un sorriso malizioso: "Buongiorno! Se questa è la colazione, chi sa cosa ci riserva il resto della giornata!".

La risposta fu una sonora sberla che rimbombò in tutto il parco e che tolse ogni sorriso ai presenti.

Marinette si alzò di scatto, scansando tutto e tutti e scappò via.

Adrien, appena rinsavito, cominciò ad inseguirla, lasciando sbigottiti gli spettatori di quell'ennesimo teatrino, ma, non appena girato un angolo, si trovò in un vicolo cieco e vuoto, segno che Marinette aveva usato il suo Miraculous per fuggire.

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