Capitolo 29

385 24 8
                                    


Cap.29

"Sei stata invitata da Gabriel Agreste???" - chiesero in coro Sabine e Tom alla figlia che, da poco scesa dalle scale per lasciar tranquilli i due kwami, stava avvisando i genitori riguardo l'invito per la cena che si sarebbe svolta in Villa Agreste la sera stessa.

"Non da Adrien?" - esclamò la madre - "Come è possibile che ti abbia invitato proprio Gabriel?".

"Ecco ..." - cominciò Marinette - "io ed Adrien abbiamo avuto un ... come dire ... un diverbio?".

"Piccola mia, se è per la sberla che gli hai tirato, hai tutto il mio appoggio!" - disse convinto Tom - "non si fanno certe cose, almeno non in pubblico e dovresti stare più attenta anche tu! Però mi sarebbe piaciuto che ci avessi presentato ufficialmente il tuo ragazzo prima che lo scoprissimo da internet!" - affondò il colpo l'omone, facendo dondolare il cellulare con due dita, di fronte alla figlia.

Il colore del viso della teenager passò di botto dal rosa candido al rosso acceso, evidenziando chiaramente, se fosse ancora necessario, lo stato emotivo della ragazza nei confronti del compagno di classe.

"Ma non siamo ..." - provò a difendersi.

"Tesoro mio, siamo i tuoi genitori, non i tuoi aguzzini! Tuo padre ha ragione: avresti dovuto avvisarci del tuo fidanzamento!" - rincarò la dose Sabine, interrompendola nuovamente.

"Non è come sembra! Noi non siamo fidanzati!" - riuscì a dire, con voce acuta e strozzata la giovane fashion designer, sull'orlo di esplodere da tanto rossa in viso.

"Dalle foto sembrate molto intimi! La mano sulla gamba è chiara!" - cominciò Sabine, sorniona, indicando sul display del cellulare la foto incriminata.

"Mamma!!! Non abbiamo fatto nulla e, comunque, non ho scelto io le gonne, stamattina!"

"Quindi stasera ci vai in pantaloni da tuo suocero?" - la punzecchiò ancora la donna, ben sapendo dei reali sentimenti della figlia nei confronti del giovane modello.

"Mio suocero???" - Esplose definitivamente la giovane, portandosi le mani al viso, oramai paonazzo, e coprendolo completamente.

"Bambina mia, questo ci sembra che sia il vostro primo appuntamento in casa Agreste. Dovresti vestirti bene. Ricordati che Gabriel è pur sempre uno stilista di fama mondiale!".

La figlia squadrò i genitori, con gli occhi sbarrati, guardandoli attraverso le dita delle mani, come se fossero degli extraterrestri scesi sul pianeta per colonizzarlo e non due normali persone.

I due adulti cominciarono a ridere alla grossa di fronte all'ennesima espressione da poker della figlia che, da parte sua, si rese conto solo in quel momento di esser stata bellamente presa in giro, per l'ennesima volta.

"Colpita ed affondata!" - riuscì a dire, virando al solito colore del viso e sorridendo mestamente ai due.

"Non pensavamo che ci volesse così poco per affondare Ladybug!" - aggiunse, ancora schernendola Sabine - "Quando c'è di mezzo un certo modello, non esiste eroina che tenga!".

"Così sembra!" - aggiunse Tom, dando un buffetto alla moglie con l'avambraccio, in modo affettuoso.

"In teoria sareste pure voi supereroi, ora!" - ebbe la forza di ribattere la teenager, punta sull'orgoglio.

"Vero! Ma ci dobbiamo ancora abituare! Siamo una famiglia di supereroi e nessuno ci potrà sconfiggere!" - rise Tom.

"Già" - rispose leggermente preoccupata Marinette - "Mi dispiace avervi trascinato in questa situazione. Non avrei mai voluto mettervi in pericolo, né mentirvi".

"Siamo grandi abbastanza per riuscire a decidere come gestire la nostra vita" - disse Sabine, cingendo la mano di Tom con la sua - "e ne abbiamo parlato a lungo, ieri notte, di tutte le novità che sono accadute e siamo fermamente convinti di appoggiarti in tutti i modi possibili: sei la nostra bambina, ma anche l'eroina di Parigi e non potremmo essere più orgogliosi di te. Resta il fatto che, come Superman ha il suo tallone d'Achille nella kryptonite, tu hai Adrien".

La ragazza li guardò stranita: cosa gli stavano dicendo?

"Si, Marinette!" - intervenne Tikki, comparendo improvvisamente dalla scala ed avvicinandosi al gruppetto - "se Papillon si nutre delle emozioni negative delle persone per scatenare le sue akuma, la tua forza sta proprio nei tuoi sentimenti ed in quello che provi nel tuo cuore per gli altri: è questo che ti fa la Ladybug più forte che io abbia mai avuto, ma i tuoi sentimenti per Adrien tendono a destabilizzarti un pochino".

"Ma ... Tikki!" - rispose piccata la giovane, più per aver nuovamente avuto evidenza del problema che per altro, ma comunque ponendo le mani a coppa ed invitando la piccola coccinella a poggiarvisi sopra.

"Dovresti far scendere Adrien dal piedistallo su cui l'hai messo e renderti conto che non sei inferiore a nessuno" - stabilì la piccola kwami rossa.

"Plagg?" - chiese Marinette curiosa, dopo qualche istante, tentando di cambiare il discorso.

È tornato dal suo portatore! Ma ora prepariamoci per la serata di gala con Adrien! Avrai sicuramente molto da chiarire" - rispose il kwami rosso.

I preparativi per la serata proseguirono senza altri intoppi, anche se la piccola Kwami sembrava stranamente silenziosa.

Marinette, nel cuore, aveva sensazioni contrastanti: emozione, paura, vergogna, preoccupazione: cosa volevano dire i suoi genitori e Tikki, parlando della sua kryptonite personale?

Di sicuro - sapeva bene - non sarebbe stata una serata spensierata ed in armonia ed il fatto di esser vicina alla sua cotta non l'avrebbe aiutata.

Ciononostante, prese il coraggio a due mani e scelse un outfit adatto all'occasione: In malora tutto! Gabriel avrebbe effettivamente potuto diventare, un giorno e nel suo cuore, suo suocero. Il pensiero la fece palpitare! Non sapeva come venirne fuori e si maledisse per quella inutile sberla.

"Tutta colpa di quel gattaccio nero e delle sue dichiarazioni d'amore!" - sentenziò stizzita nel mentre si infilava una giacca leggera e si accingeva a lasciare casa Dupain.

MarinetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora