prologo: bisturate dalla nazista

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Se c'è una cosa che ho capito dell'andamento del primo giorno da specializzando è che ogni gruppo si divide evidentemente in due parti: i lecca culo che fanno di tutto per farsi favorire dal capo (causando solo l'alta rottura di palle che vedo nello sguardo della dottoressa Bailey) e gli sfigati che cercano di non fare troppe figure di merda (come se arrivare trasandati con i sintomi post sbornia e un nido di corvi in testa non fosse già abbastanza).

Io faccio ovviamente parte della seconda categoria ma non posso dire lo stesso per la specializzanda davanti a me.

"Salve, sono Isobel Stevens ma può chiamarmi Izzie" l'espressione del mio nuovo capo la dice lunga: è un mix fra 'chi me l'ha fatto fare' e 'ora la prendo a bisturate in faccia'.

"Stammi alla larga con quella manaccia" dice colpendo la mano della bionda opprimente.

La dottoressa che ho compreso chiamarsi Bailey e che più che ad un dottore assomiglia ad un generale tedesco si incammina per il corridoio sbuffando.

"Ci sono cinque semplici regole in questo posto: Rimanete nel vostro reparto anche perché le infermiere potrebbero inseguirvi armate di sedativi; se vi do un compito non vi fate vedere finché non l'avete portato a termine; se vi chiamo al cerca persone dovete correre e presentarvi il prima possibile; se sto dormendo non dovete svegliarmi a meno che il vostro paziente non stia sull'orlo della morte a vostro rischio e pericolo" spiega avanzando velocemente per i corridoi bianchi dell'ospedale.

"E la quinta regola?" Chiede la Grey, perspicace come sempre.

"Statemi dietro" risponde Bailey aumentando il passo.

Maledetta donna, è bassa ma sfida le leggi della fisica con quel corpo rotondetto, mi sembra di star andando dietro a un criceto con la rabbia.

"Ora vi assegnerò gli incarichi" afferma fermandosi, finalmente, per poi prendere una cartellina dal bancone dietro di lei.

"Karev e Stevens in pronto soccorso, Grey e Webber in chirurgia con il dottor Shepherd, Yang e O'Malley con il dottor Burke uno di voi lo assisterà per la rimozione di un cancro" dice per poi dirigersi ad una meta sconosciuta.

Dovevo capitare proprio con la Grey? la mia gioia è palpabile, come la mia ironia.

Mio padre Richard era un amico molto stretto di Ellis Grey, la madre di Meredith e abbiamo passato l'infanzia appiccicate.

Sono riuscita finalmente a scollarmela di dosso per frequentare medicina in australia circa 5 anni fa.

Il periodo in Australia è stato magnifico ma sono dovuta tornare a Seattle per la felicità di mio padre che non aspettava altro.

Ovviamente non ho voluto usufruire del potere derivato da mio padre (in quanto primario) anche se non sarebbe stato male, ma preferisco iniziare come specializzando come qualsiasi altra persona appassionata di medicina e non come figlia del capo.

A parte il fatto che se non avessi il suo cognome nessuno avrebbe capito che sono sua figlia visto che la mia pelle è cadaverica mentre i miei sono decisamente di colore.

Che io sia stata adottata è palese, ma non ho mai chiesto nulla in modo concreto, non mi è mai interessato realmente.

"Sembri stanca" commenta la mia collega mentre ci incamminiamo verso la 2041.

"E tu hai le sembianze di un mostro, hai fatto baldoria ieri sera?" Chiedo alludendo alle sue occhiaie stratosferiche.

"Ogni tanto pure io posso uscire dagli schemi Catherine e ieri ho incontrato un uomo niente male" lo si intuisce dai succhiotti sul collo che quella deficiente non ha coperto, almeno io nei rapporti occasionali vieto i succhiotti.

"Hai mai visto questo dottor Shepherd?"

"Dimentichi che ho passato gli ultimi cinque anni in Australia, sarà un vecchietto decrepito che i divaricatori li usa per tenere aperte le palpebre" scrollo le spalle, da quando sono tornata a Seattle è come se fosse tutto nuovo per me.

"Non sono poi tanto vecchio" commenta una voce maschile dietro di me.

Quando le figure di merda non sono mai abbastanza.

"Porca merda" mormorò poggiando una mano sulla fronte.

Noto Meredith davanti a me sbiancare per poi riprendersi e arrossire fino alla punta delle orecchie.

Il dottore dopo avermi dato una veloce occhiata strabuzza gli occhi alla vista di Meredith.

Ok, credo di aver capito.

"È lui quello con cui sei andato a letto? Sono felice che non sia un vecchietto" sorrido girandomi per osservare il ben di Dio di fronte a me.

Penso di star sbavando ma quest'uomo è da urlo.

Ti prego prendimi violentemente in uno sgabuzzino.

"Magari dopo, abbiamo una vita da salvare" sorride ammiccante.

Dovrei evitare di pensare ad alta voce.

"Forse dovresti" risponde Meredith ripresa dal suo shock momentaneo.

Cazzo.

Buonasera grande pubblico!
Solo un paio di informazioni:
1) è la seconda volta che pubblico questa storia, inizialmente sul vecchio profilo
2) qui vige la regola del disagio più totale
3) il filo della storia è più o meno quello della serie (appunto è come si svilupperebbe la trama se ci fosse Catherine all'interno)
4) i personaggi li ho resi molto stereotipati quindi risultano molto esagerati (soprattutto Meredith che sarà la stronza di turno, preparatevi)
Ok ho finito, buon divertimento!

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