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Una cosa che odio terribilmente dei dottori è che corrono come dei forsennati e io da sportiva mancata non riesco mai a stargli dietro.

"Dottor Stranamore rallenta o mi perderò un polmone qui in giro" e lui rallenta prima che io possa stramazzare a terra.

"Catherine" mi riprende cercando di sussurrare Meredith.

Questa donna non sa il significato del termine sussurrare visto che a quanto pare l'ha sentita mezzo ospedale.

"No, mi piace il soprannome" sorride lui, uno di quei sorrisi che sprizza sesso da tutti i pori.

"Com'è a letto?" Chiedo a Meredith solo per metterla in imbarazzo, mi diverte quando diventa tutta rossa e sembra che stia per esplodere.

"Catherine" mi da una gomitata. Ma che ti tocchi?

"Quindi tu sei Catherine Wabber?" Chiede rallentando per affiancarmi, e quanto corre questo tipo.

"In tutto il mio splendore" faccio un inchino, a volte mi chiedo se io abbia mai avuto una dignità.

"Tuo padre mi ha parlato di te"

"E io non ho mai sentito parlare di lei Shepherd" non sono aggressiva giuro.

"Sono appena arrivato in città" e i corridoi non sembrano finire mai in questo ospedale.

"Da dove arrivi?" Chiede subito Meredith sempre col fiato sul collo quella lì.

"Non ha importanza" e riprende a camminare velocemente nonostante non abbia nessuno alle calcagna.

Sento che oggi perderò dieci chili a furia di andare dietro a questo corridore.

"Qui qualcuno ha qualcosa da nascondere" sorrido compiaciuta. Amo scoprire i segreti degli altri.

"Le opzioni sono tre: a) è un serial killer e sarebbe un peccato per quel suo bel faccino b) vuole nascondersi da qualcuno che può essere sia un genitore opprimente che un ex ragazza accollata c)è morto qualcuno e vuole ricominciare la sua vita da capo come nelle serie tv più scontate" forse ho troppa immaginazione.

"E se fossi solo un uomo che ha deciso di trasferirsi dopo che ha ricevuto l'offerta di diventare primario in uno dei migliori ospedali di Washington?" Chiese ironico, ma il mio istinto (affinato da tutti i programmi polizieschi scabrosi che vedo la mattina) non mi tradisce mai e lui ha qualcosa da nascondere.

Il posto non era già stato promesso a Burke da più di tre anni? O mio padre ha i primi sintomi di Alzheimer oppure questo tipo mente.

"E se io non ti credessi?" E la stanza 2041 lo salva dal mio interrogatorio.

Nella stanza vi è sdraiata una ragazzina bionda sui 17 anni che sembra uscita da un concorso di bellezza nonostante sia reduce di un attacco epilettico, mascherina dell'ossigeno e mille flebo.

"Adesso mi spieghi come fai a mantenere la messa in piega in un lettino di ospedale" la sua espressione perplessa dice tutto.

"Di solito diamo del lei ai pazienti, Wabber" e il dottor stranamore torna ai toni formali da lavoro.

"Ma avrà diciassette anni al massimo. ricordo quando alla sua età i bambini mi chiamavano signora al parco mentre portavo il cane, mi sentivo più vecchia di trent'anni e afflitta" Vorrei aggiungere che a 17 anni ero più bambina di loro ma forse non sarebbe opportuno da dire davanti ad un paziente, in ospedale.

Shepherd controlla la cartella perdendo le speranze, no caro con me non c'è nulla da fare.

Una lastra, due tac e 5 pazienti dopo inizia finalmente la pausa pranzo insieme agli altri specializzandi.

Questi tavoli rotondi mi danno i nervi, soprattutto perché siamo tutti appiccicati e l'idiota fastidioso di nome Alex continua a rubarmi il cibo dal piatto.

"Prova a toccare un'altra delle mie patatine e ti taglio la mano destra così dovrai ricucirtela da solo con la sinistra" se c'è una cosa per cui vale la pena spargere sangue è il cibo, (e un operazione a cuore aperto, quella si che è bellissima) il cibo è sacro.

"Aw le piaci" commenta Meredith, sempre inopportuna quella troi...donna, quella donna.

"Quanto un'infezione alla vagina" commento sorridendogli.

La Yang ride, penso sia l'unica persona che io trovi vagamente simpatica in questo posto.

"Allora diteci, com'è il tanto rinomato Burke?" Chiedo a George e Cristina.

"Ha trascinato in sala operatoria George che stava per far schiattare un uomo" ride la Yang.

"Grande 007" commento provocando le risate degli altri.

"Che vuol dire 007" domanda innocentemente George nella sua ignoranza.

"Quando rischi di uccidere qualcuno ti affibiano il soprannome 007" spiega Meredith.

Il piccoletto fissa Meredith abbagliato da chissà cosa.

"O'Malley stai sbavando" il piccoletto si riprende dalla sua trance fatta di fantasie sulla Grey e si tasta la bocca con le mani.

Che coglione.

All'improvviso una mano si allunga sulle mie patatine e sorprendentemente non è quella di Alex che per una volta sta tranquillo per gli affari suoi.

"Dottor Shepherd" esclama quella gatta morta di Meredith.

"Oh, dottor Stranamore tu ne puoi prendere quante vuoi di patatine"

Dico ricevendo un occhiata da Alex che avevo minacciato prima.

"In tutti i sensi" sussurro in modo non troppo sussurrato.

"Io ne sarei molto contento" esclama Alex.

"Vatti a fare una sega tu" lo spingo giù dalla sedia.

E mancano ancora più di 36 ore alla fine della mia giornata di lavoro.

Ma proprio il chirurgo dovevo fare?

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