14: roulotte e segreti

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A tutti nella vita succede di incontrare quell'unica persona che ti fa riconsiderare ogni tua decisione.
Non sono mai stata una persona che si lascia andare ai sentimenti, non sono mai stata il tipo che cerca una relazione fissa, non ho mai sognato alcun matrimonio, non voglio una famiglia, non sono una fan dell'amore e di qualunque cosa esso sia, ma per la prima volta in vita mia avevo trovato qualcuno con cui sognare questo tipo di cose, seppur in modo utopico e del tutto innocente.
Non pensavo che lui fosse quello con cui fare il grande passo, certo. Ma con il passare del tempo automaticamente in testa mi si sono formati determinati scenari che avevo pensato di poter realizzare con lui.
Con Derek non era divertimento, o almeno non solo quello. È spaventoso capire che con una determinata persona si vuole fare seriamente, è una cosa che non ho mai pensato riguardo a nessuna delle persone che ho frequentato precedentemente.
Ma ora tutto è cambiato grazie ad una sola parola.
Marito.
Dio me lo sentivo che era sposato. Un uomo così perfetto deve essere pure un bugiardo.

Alterno lo sguardo tra Derek e la rossa che si è definita sua moglie.
"Ah vaffanculo" mi alzo e lo guardo in cagnesco.
La donna si sposta per lasciarmi passare con un sorriso compiaciuto, ma non ce l'ho con lei. La guardo con un briciolo di ammirazione nei suoi confronti, come cazzo fa a non dare di matto? Spero che almeno lo uccida una volta rimasti soli.
Filmerei volentieri la scena, ma non ho voglia di rivedere la faccia di quel bastardo.
"Catherine, aspetta!" Pensa che ora mi fermerò ad ascoltare la sua versione della storia o roba del genere? Ha una moglie! Gesù! Una moglie. E questo fa di me la sua amante: una sfascia famiglie.
Se questa storia esce fuori per me è finita.

Come al solito mi ferma per un braccio girandomi verso di lui.
"Ora che cazzo vuoi?" Sono furente e odio renderglielo presente perché questo rende chiaro cosa provi io per lui.
"Io e Addison siamo separati" ah.
"Questo non cambia il fatto che avresti dovuto dirmelo" e ora come diavolo torno a casa? L'auto è sua.
Devo trovare una via minimamente abitata e farmi venire a prendere da Alex.

"Non ne ho avuto la possibilità" si giustifica.
"Derek hai avuto quasi due mesi per dirmelo eppure dalla tua bocca non è uscito nulla che potesse assomigliare alle parole 'sono sposato' perciò sei ancora nel torto" cerco di allontanarmi nuovamente, ma lui me lo impedisce.
"Avrei dovuto dirtelo, hai ragione" abbassa il capo.
"E comunque se è venuta qui vuol dire che siete ancora in contatto" è gelosia quella che sento?
"Non la sento da quando sono venuto qui, è la prima volta che la vedo"
"E perché non avete divorziato? Questo vuol dire che è coinvolta una potenziale prole e io non voglio mettermi in mezzo" lui mi guarda confuso.
"Non c'è alcun figlio e non sei in mezzo a nulla, non so perché sia venuta qui" è sincero.
"Sono venuta perché Richard mi ha chiamata" interviene la rossa.

Grandissima mossa papà.

"Aspetta ma tu sei Addison Montgomery? Adesso capisco" era da un po' che parlavano di una certa Montgomery che sarebbe dovuta arrivare da New York per un consulto su un caso di cui però non mi hanno detto nulla. Peccato che si fossero scordati di dirmi che la donna in questione fosse proprio la moglie di Derek, conoscendo mia madre sarà stata una sua idea: sì diverte a fare il cupido della situazione.
"Ovviamente Richard ti ha chiamata: ha visto l'occasione e Adele avrà sicuramente insistito affinché venissi per farci riavvicinare" commenta Derek adirato.
"Se Adele vi vuole farvi riavvicinare ha le sue ragioni e mi fido di lei" commento pensierosa. Sarà meglio che io vada prima che abbia realmente il ruolo di sfascia famiglie.
"Scusa Derek, ma lei chi è?" Chiede Addison confusa.
Guardo Derek e scuoto la testa prima di allontanarmi.
Ad ogni modo lo scoprirà domani in ospedale.
Lui non mi ferma più, ha capito che voglio solo andarmene e probabilmente deve risolvere delle cose con sua moglie.
Chiamo Alex chiedendogli di venire a prendermi cercando di capire dove mi trovi, dopo una ventina di minuti scorgo la sua auto in fondo la strada, anche lui mi nota e lampeggia con le luci cercando di attirare la mia attenzione. Si ferma su un lato della strada per farmi salire e non chiede nulla finché non siamo arrivati a casa.

"Ora mi dici perché mi hai chiesto di venirti a prendere nel bel mezzo del nulla?" Poggia le chiavi sul tavolo e si siede in attesa di risposte.

Ho bisogno di una tisana.

Metto l'acqua a bollire e nel mentre cerco di spiegare ad Alex cosa sia successo.
"Mi ha evitato in modo che non scoprissi che abita in una roulotte" sono seccata.
"Quindi non ti piacevano le roulotte e sei scappata schifata?" Ridacchia.
"Ma mi hai preso per Meredith?" Alzo gli occhi al cielo infastidita.
"Ci siamo apparecchiati una cenetta molto rustica e intima e poi di colpo è sbucata sua moglie" l'acqua bolle finalmente.
Verso il tutto in una tazza e aspetto che l'infuso faccia il suo effetto.
"Il dottor Stranamore ha una moglie?"
"A quanto pare" sorseggio la mia bevanda.
"Chi se lo aspettava!" Inizia a ridere, io non ci trovo nulla di divertente.
"Che giornata stressante: prima quel coglione di Hampton e poi la moglie di Derek che sbuca fuori dal nulla" sarei tentata di dire che non potrebbe andare peggio ma sinceramente non voglio sfidare il destino in questo modo.
"Gli Hampton al Seattle Grace? Pensavo optassero per una clinica privata" riflette Alex.
Effettivamente la loro famiglia è alquanto ricca, mi sarei dovuta fare prima questa domanda.
"Liam sembra un ragazzo apposto, è un normale ventenne che va al college" Liam probabilmente è il più umile della famiglia, anche se chiunque sarebbe più umile di Chris.
"Chris dall'altra parte è un coglione di primo livello, ma cosa c'è da aspettarsi da uno come lui? Caga soldi ogni mattina e non ha avuto bisogno neanche di studiare al college: tutti gli insegnanti erano asserviti a suo padre perciò ha passato economia con ottimi voti, che ovviamente mi ha rinfacciato per mesi" altro motivo per cui non sopporto Chris Hampton, a lui le cose sono date su un piatto d'argento e non deve neanche fare la fatica di prenderle perché gli vengono semplicemente imboccate come si fa con i neonati. Effettivamente ha dei modi da bambinone: capriccioso assai e irresponsabile.
"Sembri conoscerlo bene" commenta Alex, giustamente lui non sa d i nostri trascorsi.
"Andavamo entrambi alla UM, come puoi immaginare eravamo perennemente in conflitto per ogni cosa" lui gareggiava soltanto con i suoi soldi e le sue alleanze mentre io mi facevo il culo ogni giorno battendolo comunque in ogni cosa.
Queste sono soddisfazioni.
E questo è uno dei motivi per cui ho scelto di non sfruttare il posto di mio padre qui al Seattle Grace Hospital e gareggiare allo stesso livello degli altri specializzandi.
"Siete stati a letto insieme scommetto" Alex malizioso mi tira una gomitata che seppur controllata risulta abbastanza forte da rovesciare un po' del liquido nella tazza che tengo in mano. Lo guardo male e prendo un panno per asciugare il pavimento.
"È successo una volta: eravamo entrambi ubriachi" quello che Chris non sa è che ricordo tutto di quella notte.
Ricordo come ho accettato di salire in una delle stanze con lui, ricordo come siamo finiti a pomiciare contro la porta di essa, ricordo il percorso dalla porta al letto durante il quale i nostri vestiti sono volati in ogni dove.
Ricordo anche che eravamo troppo ubriachi per usare una fottuta preucazione e ricordo anche le sue parole prima di crollare completamente sul mio petto.
Adesso so che le parole dette durante un orgasmo non valgono,ma giuro che queste mi sembrarono le parole più vere mai uscite dalla sua bocca: "credo di amarti".

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