18: Cinese

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Segreti.
I segreti fanno parte della nostra esistenza, senza di essi un individuo non sarebbe completo. Siamo contornati  da segreti, che manteniamo per noi stessi o per qualcun altro che si fida di noi. Ma cosa succede quando uno di essi ci si rivolta contro? Nasconderlo è ormai impossibile e dobbiamo vuotare il sacco, anche se ciò farà male a noi stessi e alle persone a noi care.

"La questione non deve uscire da questa stanza" l'illusione di poter celare qualcosa di così importante oscura la ragione. E nonostante ciò, nonostante sappia quali potrebbero essere le conseguenze accetto. So che lei farebbe lo stesso al mio posto, quindi annuisco e per la prima volta abbraccio Cristina, fregandomene del mio odio per il contatto fisico e del suo.
Un bambino cambia prospettiva, soprattutto se totalmente inaspettato. Cristina almeno ha la fortuna di poter condividere questa casualità con una persona a cui tiene.
"stasera vengo da te e facciamo il test" le dico una volta allontanata e vagamente a disagio. Lei annuisce a sua volta e esce dallo stanzino.

Rimango al buio tra i miei pensieri, scivolo suolo pavimento e mi tengo la testa tra le mani.
Questi avvenimenti hanno portato a tanti ricordi, ricordi che vorrei cacciare dalla mia mente e dalla mia memoria, segreti antichi di cui nessuno è a conoscenza, che probabilmente mi porterò nella tomba.

Uno spiraglio di luce si immette nella stanza accecandomi per qualche secondo, prima di rendermi conto che qualcuno è entrato. Ovviamente quando voglio stare sola qualcuno si deve sempre impicciare.
"tutto bene?" è la voce di Derek, ovviamente perché la sfiga non è mai abbastanza. Sbuffo cercando un modo per scappare da quella stanza troppo piccola in questo momento. "Sì sto benissimo" rispondo alzandomi e cercando di superarlo. Lui mi blocca per un braccio e mi riporta davanti a sè. "non scappare" mi chiede, non lo fa con sfacciataggine, sembra quasi in lotta con sè stesso. "Derek forse non ti rendi conto della gravità della situazione" strappo il mio braccio dalla sua morsa "ti farò un riassunto breve" incrocio le braccia al petto "tu hai una moglie e io non voglio essere la sfascia famiglie di turno, perciò adesso ti levi dal cazzo e mi lasci andare" detto questo apro la porta e la sbatto dietro di me sperando di aver preso in pieno il naso di quel coglione. C'è stata abbastanza tristezza per oggi, affrontare Derek non è proprio nei miei piani e non penso che lo sarà mai.
"Webber ti ho cercata ovunque, abbiamo un incidente, fatti trovare pronta" mi aggredisce la Bailey per poi correre nella direzione opposta. Derek dietro di me mormora un "cosa è successo?" vedendo la dottoressa come una palla da bowling approcciare tutti i specializzandi in ritorno dal pranzo "incidente, vasto incidente presumo" per poi andare a prendere dei guanti e posizionarmi con gli altri all'ingresso per le ambulanza.
Non ci voleva proprio.

[...]

"Non penso di aver visto mai tanto sangue in vita mia" sospiro stanca una volta aver finito di visitare tutti i feriti. "A chi lo dici, speriamo almeno che uno di questi sia da operare o sarà una giornata sprecata" sbuffa Cristina al che la guardo contrariata "sei seria?" Le chiedo alzando un sopracciglio "Troppo apatica?" Mi chiede, al che annuisco "Come sempre" le sorrido levandomi l'ennesimo paio di guanti e contenta di non doverne mettere un altro.

Ho bisogno di cibo, possibilmente cinese, di una bella birra e un film horror. E anche di molte ore di sonno, ma sappiamo tutti che è impossibile.
"Alex, stasera hai casa libera" annuncio mentre si leva anche lui i guanti sporchi "finalmente" e si fionda nello spogliatoio maschile.
"Cinese?" Chiedo a Cristina.
"Se me lo chiedi così" ridacchia mentre anche noi ci andiamo a cambiare.
Nel viaggio in moto passiamo alla rosticceria cinese per prendere dei ravioli, del riso e della birra, per poi arrivare all' appartamento di Cristina. È la prima volta che ci vengo e devo dire che me lo immaginavo proprio in questo modo; ordinato e anonimo. Ci mettiamo sul divano davanti ad una bellissima tv a schermo piatto e iniziamo a mangiare.
"Ma tu guardi documentari su animali che si mangiano tra di loro a cena?" Chiedo osservando il ghepardo correre verso la sua preda "sì, perché?" Mi chiede concentrata, alzo gli occhi al cielo e mi approprio del telecomando cambiando canale. "Chi ti ha detto che potevi cambiare?" Mi chiede lanciandomi un'occhiataccia "l'ho deciso io" le rispondo facendole la linguaccia, facendo zapping riconosco finalmente qualcosa di appropriato: New Girl. "Questi sono i programmi da cena" rispondo mettendomi comoda e addentando un raviolo, amo questi cosi, mi ciberei esclusivamente di ravioli per tutta la vita se potessi.

Finito il nostro pasto e altri due episodi spegniamo la tv, e ci guardiamo l'un l'altra: è l'ora della verità. Cristina si alza e dalla borsa estrae la scatola con il test di gravidanza, io la seguo e ci infiliamo nel suo bagno (anonimo e ordinato come il resto dell'appartamento). Cristina ha un'espressione imperturbabile, mi fa quasi paura come sta affrontando la situazione, non è sano.
Senza dire una parola apre la scatola e tira fuori il test per poi seguire passo passo la procedura.

"Io non voglio un bambino" mi dice mentre aspettiamo sedute sul pavimento. "Lo so" le dico facendole poggiare la testa sulla mia spalla "qualunque cosa succeda saprai affrontarla, sei la persona più testarda, perseverante e geniale che conosca" i minuti passano ed è ora.
"Vuoi che lo guardi io?" Le chiedo vedendola esitare "no, è compito mio, devo affrontare le mie responsabilità" gira il test e rimane a fissarlo per un po' con sguardo assente.
Mi avvicino e guardo: due linee.
Porca merda.

Sono una merda di persona lo so, bentornata a me.

The InfiltratedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora