ventisei

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Meeting

Harry aveva convocato chi aveva selezionato per questa missione. Siedo fra Liam e Louis quando Harry annuncia le novità.

"Avremo bisogno di qualche giorno per programmare il tutto, alcuni membri della nostra intelligence dovranno farlo in meno di due giorni" dice guardando ognuno di noi. "Julia, poiché tu sai chiaramente molto su Julio, aiuterai a realizzare il piano. Gli altri si allenino. Non credo che questo piano andrà benissimo".

"Un attimo, sono confuso. Pensavo che fossimo in cerca dell'hacker della Fossa. Che cosa c'entra con Julio?" domanda Louis.

Austin si alza in piedi, "crediamo che la Fossa stia trattenendo l'hacker nella base di Julio in Florida".

"Adesso che è tutto chiaro, ci sono altre domande?" prosegue Harry dando un'altra occhiata a tutti gli occupanti della stanza. "Bene, l'intelligence e Julia restino qui. Tutti gli altri possono andare".

Tutti si alzano in piedi ed escono, mentre io resto nella stanza occupata da computer. Mi siedo con fare imbarazzato, ed Harry riprende a parlare, "fatemi vedere tutto".

L'intelligence reperisce mappe, file e tutto ciò che ha a che fare con questa faccenda. Harry mi dice di avvicinarmi a dove si trova Austin, il quale ha aperto una mappa sullo schermo del computer.

"Sappiamo solo dove si trova l'hacker della Fossa, non dov'è localizzata la base di Julio. Tu sai dov'è, vero?" domanda Austin con fare timido. L'espressione di Harry è severa, e mi guarda attentamente. Chiedo ad Austin di farmi accomodare al suo computer, e studio la mappa in cerca delle via in cui sono cresciuta e che conosco a memoria. Ritrovo la casa a cui ho voltato le spalle, e proseguo nella parte più interna di Miami.

"Proprio qui, in questa strada" indico.

"D'accordo, Austin segnatelo" ordina Harry. "Dobbiamo stabilire degli itinerari per arrivarci, tu sai quali sono?"

"Sì, certo. Ho abitato lì tutta la vita, conosco a memoria quella zona" faccio spallucce.

Harry ci tiene svegli, a nessuno viene concesso di dormire fino a quando troviamo un modo per raggiungere la base di Julio. Alle quattro del mattino abbiamo finalmente stabilito diversi itinerari per arrivarci.

"Potete andare, svegliatevi alle dieci, riprenderemo a lavorare" annuncia Harry.

Salto dalla felicità prima di andarmene verso la mia stanza. Ho gli occhi pesanti, e quando li chiudo mi ci vuole più tempo per aprirli. Quando sento qualcuno toccarmi la spalla sussulto dallo spavento.

Austin ride e mi guarda, "scusa, non volevo spaventarti".

"Sono solo stanca" dico.

"Beh, ti spiace se ti accompagno alla tua stanza?" domanda con un sorriso ammiccante in viso. Non mi va, ma accetto. Rimaniamo in silenzio per qualche istante, poi lui esordisce nuovamente, "ti spiace se ti chiedo una cosa?"

"Di che si tratta?" mormoro.

Sembra incerto, ma prosegue, "perché vai contro tuo padre?"

"Mi sentivo che l'avresti chiesto" dico. "È una lunga storia, ma in pratica a mio padre non è mai veramente importato di me. S'interessava a me solo quando ne traeva beneficio in prima persona o la ricchezza della mia famiglia, per questo mi hanno obbligata a fidanzarmi...

A mia madre importava un po' di più di me, ma credo che anche lei avrebbe preferito i soldi rispetto a me. Ad ogni modo, sono stata in quella prigione di una casa, ma poi sono scappata in cerca del mio luogo ideale. Ed ecco, adesso che è l'opportunità di farla pagare a mio padre non posso dire di no".

"Wow, ammiro la tua forza" commenta Austin.

"Grazie, immagino. Ascolta, vado a dormire, ci vediamo fra un paio d'ore" dico distogliendo lo sguardo.

"Okay certo, buona...notte?" ridacchia.

"Sì, buonanotte" sospiro e sorrido.

Proseguo da sola. Entro nella mia stanza e non mi preoccupo nemmeno di cambiarmi, m'addormento subito.

*

Mi sveglio trenta minuti prima rispetto a quando siamo convocati. Mi preparo ed esco, ma impiego più di quanto pensavo ed arrivo in ritardo. Mi affretto lungo i corridoi, in cui alcuni passanti mi salutano. Quando entro in stanza Harry mi vede e si acciglia.

"Dov'eri?" mi domanda raggiungendomi. I suoi occhi sembrano di un verde più morbido oggi, ed il fatto che li stia fissando mi distrae dalle occhiate che mi rivolge.

Abbasso lo sguardo, "mi sono addormentata".

"Non siamo alle superiori Julia, abbiamo cose importanti da fare" sbotta.

"Di cui mi occuperò adesso se me lo concedi" ribatto, Dio, a volte dovrei tacere.

"Mettiti a lavorare e basta" Harry alza gli occhi al cielo e si allontana, sono contenta che non mi abbia rimproverata.

Mi siedo accanto ad Austin e prendiamo a discutere quale sia il momento migliore per attaccare, mi è stato dato il compito di ricomporre l'interno della base con ciò che mi ricordo, e l'intelligence avrebbe poi aggiunto altri dettagli. Dopo ore in cui siamo bloccati in questa stanza, stabiliamo che la nostra scelta migliore è dividerci in diversi gruppi che prenderanno itinerari diversi, ognuno con un compito specifico.

"Dobbiamo sembrare dei turisti, non possiamo farci saltare la copertura" dice uno dell'intelligence.

"Giusto, non possiamo fare in modo che il nostro piano venga rovinato" annuisce Harry. "Potete andare, ci ritroveremo più tardi e consolideremo il piano".

Ce ne andiamo, e sono pronta per fare un pisolino.

*

Punto di vista di Harry.

Liam entra nel mio ufficio, "volevi vedermi, amico?"

"Sì, volevo parlarti di una cosa perché mi sembri quello più adatto" sospiro.

Liam si accomoda, "sono tutt'orecchi".

"Stavo pensando...non arrabbiarti. Ma stavo pensando di mandare via Julia dopo questa missione" dico.

Liam si acciglia, "perché?"

"È solo una questione di tempo prima che Julio scopra che Julia lavora qui, e non saremo più noi l'obiettivo, sarà lei".

Liam sorride, "adesso ti piace, vero?"

"Sta zitto...ascolta, ciò che sto cercando di dire è che Julio vorrà ucciderla o rendere la sua vita un inferno" mi difendo. "Credo sia meglio per lei".

"Amico, lei lavora qui e lui non lo sa, e non vuole uccidere solo lei, ma tutti noi" Liam ha ragione, ma non sono ancora convinto.

Sospiro, "è importante per noi, deve restare viva".

"Hai ragione" commenta Liam, "ma pensaci. Hai qualche giorno".

"D'accordo..." annuisco.

"Devo finire i miei lavori oggi, ci vediamo al meeting" dice Liam alzandosi in piedi, "buona fortuna".

Sorrido, "fanculo".

Mi guardo attorno ed emetto un grugnito frustrato. Non so che cosa fare, perdio, perché ci sto pensando così tanto?!

Mi tornano in mente ciò che ha detto Liam, "adesso ti piace, vero?"

Cazzo se ha ragione. 

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