ventinove

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Io e Niall usciamo dal poligono, "la tua mira è migliorata molto" mi dice con un sorriso radiante in viso. "Mi ricordo di quando riuscivi a malapena a centrare il cartonato".

"Eh, mi sono allenata" faccio spallucce.

"Dovremmo andare a bere qualcosa" suggerisce. "Per divertirci un po'".

Mi acciglio, "senza offesa, ma non mi attira molto, possiamo fare qualcos'altro?"

"Non so, l'ultima cosa che vorrei fare è ubriacarmi".

Lui ci pensa per un momento, "allora non saprei". Ci riflette ancora un pochino, "potremmo andare fuori a cena?"

"L'ultima volta che sono uscita a cena, Harry ha urlato contro me e Louis" ridacchio.

Niall sorride, "beh se andremo domani che cosa ti potrà fare? Non può cacciarti".

"Hai ragione, immagino che allora potremmo andare a mangiare" dico, "io per oggi ho finito".

"Notte Julia" dice.

"Notte".

*

Niall non aveva specificato l'orario in cui saremmo usciti, ma alle undici del mattino, quando ancora dormivo, sento qualcuno bussare alla porta.

"Davvero?" lo guardo male.

"Volevo andare presto" sorride. "Inoltre più tardi devo fare un lavoro, e non so quanto tempo impiegherò".

"D'accordo, dammi un momento" sospiro. Chiudo la porta e mi preparo velocemente. Mi aggiro nella stanza cercando ciò che mi serve. Prendo un respiro profondo trovando divertente il fatto che questa fosse la mia routine alle superiori. Afferro la mia pistola (non si sa mai) ed esco dalla stanza.

"Hai fatto veloce" ride Niall.

"Beh, mi hai messo fretta. Andiamo, divento di pessimo umore se non mangio" dico iniziando a camminare.

Andiamo da Denny's, dove Niall continua a fissare il menù. "Dovrei prendere i pancakes o un hamburger?"

"Niall, non assillarti a scegliere, fa' la conta" dico.

"E se poi non sono soddisfatto del risultato?" si lamenta.

Grugnisco, "allora prendi l'altra cosa d'asporto".

"Oh...sì" mormora. "Okay, prima prenderò i pancakes. Tu che cosa prendi?"

"I pancakes al burro d'arachidi" dico guardando il menù per assicurarmi di non volere qualcos'altro.

Dopo aver ordinato, mangiamo il nostro cibo. Anche attendere l'ordine d'asporto di Niall è divertente.

"D'accordo, andiamo" dice Niall alzandosi in piedi e reggendo il suo cibo d'asporto.

Torniamo in macchina ed usciamo dal parcheggio per immetterci nelle strade trafficate di Los Angeles. Guardo fuori dal finestrino e vedo diverse persone che camminano ed altre fanno jogging. Non mi ricordo l'ultima volta in cui mi sono limitata a camminare per la città, di solito accadeva una o due volte al mese quando potevo uscire dalla Tana. Forse andarmene non sarà poi così male, almeno da quella prospettiva.

"Dobbiamo fare benzina" Niall interrompe i miei pensieri. "Ci fermeremo alla prossima stazione di servizio".

Non dico niente e continuo a guardare fuori dal finestrino. Noto diversi negozi, ed osservo le persone che entrano ed escono dagli stessi. La diversità delle persone mi ha sempre interessata, è strano che ciò che viene comunemente definito "normale", chiaramente non lo sia. Ognuno è unico.

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