cinquantatré

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Punto di vista di Julia

Quando riprendo i sensi mi sembra di essere svenuta ore fa, ed un sottile e piccolo lenzuolo mi ricopre. Mi fa male tutto e sto tremando poiché non mi viene fornito abbastanza calore. Cerco di mettermi a sedere, ma noto i lividi e la pelle irritata, mi sono stati perfino inflitti dei tagli dall'acqua.

Odo dei passi, e chiudo gli occhi nella speranza che non stiano cercando me, ma tristemente mi sbaglio quando sento qualcuno dire, "bene, non sei morta".

"V—vattene" esito. Sembro debole, ma il mio orgoglio è intatto.

L'uomo si avvicina a me e mi mette le mani sui fianchi, "che bambola".

Lo guardo, "non osare, fottuto pezzo di merda".

Il suo respiro mi fa vento sul volto, sento l'orribile puzza di alcol, cipolle e sigarette. Trattengo un conato di vomito. "Non ti preoccupare, non ti farò del male".

"Dove mi stai portando? A questo punto preferirei morire" sospiro.

"Non è ciò che vuole Julio" dice l'uomo.

Lascio che una lacrima mi righi una guancia, "non me ne frega un cazzo di ciò che vuole".

"Taci e basta" commenta lui quando mi porta sulla sua spalla. Non urlo o niente del genere, sono troppo stanca per farlo. Vengo portata in un corridoio poco illuminato e poi in un'altra stanza. Odo voci ovattate, mi stanno aspettando. Vengo gettata su una sedia e porto indietro la testa, senza provare nemmeno a difendermi.

"Oi, sembra morta" ride un tizio, ed altri uomini lo seguono. Uso un minimo di forza che mi rimane per guardarli, e vedo Harry seduto su un'altra sedia di fronte a me, mi sta guardando.

Grazie a Dio è ancora vivo.

Non dico niente mentre sento una lacrima accarezzarmi la guancia alla vista di Harry in quello stato. Mi guarda preoccupato, sembra quasi che stia cercando di trattenere le lacrime a sua volta.

Dei passi pesanti annunciano l'arrivo di qualcuno, e Liam ci raggiunge in stanza. Provo la medesima rabbia e odio, ma mi mordo la lingua per non fare una scenata.

Liam mi raggiunge e mi guarda tremare, "beh Julia, ho sempre saputo che eri forte...non pensavo però che fossi forte abbastanza da superare il lavaggio". Poi guarda Harry, "non stai benissimo amico". Harry lo guarda ma non emette un suono. Liam sembra sorpreso, "nessuna risposta Harry? Non posso dire di non essere scioccato".

Harry ridacchia, "immagino che oggi siamo tutti rimasti sorpresi in un modo o nell'altro".

Liam annuisce e riporta lo sguardo su di me, "assicuratevi che resti sveglia per assistere". Ed improvvisamente Liam scaglia un calcio nel ventre di Harry, ed io prendo a tremare con più forza quando vedo il sangue uscirgli dalle labbra.

"Non toccarlo!" esclamo.

Liam mi ignora e continua a picchiare Harry davanti ai miei occhi, io singhiozzo vedendo Harry inerte.

Chiudo gli occhi. Non sta veramente succedendo.

Quando riapro gli occhi Liam indietreggia di un passo, guarda due tizi e dice, "finite voi, tenetelo vivo".

I due eseguono l'ordine, continuando ad infliggergli dolore. Osservo la scena, assolutamente inutile, il che rende il tutto peggiore. "D'accordo, d'accordo...potete smettere adesso" annuncia Liam. I due uomini si fermano, e vedo che Harry è ricoperto di sangue e boccheggia in cerca di aria.

Sento su di me le stesse mani callose dell'uomo che mi ha portata qui, e prendo ad agitarmi.

"Non toccarmi, cazzo" urlo.

Liam guarda il tizio, "lasciala andare".

Sento le sue mani allontanarsi da me, e non so perché, ma il mio istinto è di correre verso Harry.

Collasso accanto a lui e gl'incornicio il volto. Harry apre gli occhi e cerco di pulirgli il sangue dal viso, il che mi fa solo piangere di più. Cerca di parlare, ma io lo zittisco e porto la sua testa sul mio ventre.

"Oh, che dolce" commenta la voce amara di Julio.

"Lascialo andare, farò tutto quello che vuoi" lo imploro.

"Vedi, potrei farlo. Pero...no quiero. Te quiero ver sufrir" risponde. (Ma...non voglio. Ti voglio veder soffrire).

Si avvicina ad Harry e me ed afferra il ragazzo sollevandolo. Gli viene portata una pistola alla tempia, "te voy a preguntar algo. Si me digar si, no lo mato". (ti chiederò una cosa. Se mi dirai di sì non lo ucciderò).

"Okay".

"Tu lo amas?" domanda. (Lo ami?)

Vengo presa alla sprovvista, "che cosa?"

"La amas a él? Si o no?" esclama. (Lo ami? Sì o no?)

Piango con più forza, "sì".

Lascia quindi cadere Harry e mi afferra per un braccio, "adesso deve restare vivo. Ma il tempo scorre per lui". Mi trascina fuori dalla stanza e sento Harry cercare di pronunciare il mio nome. È però troppo tardi, poiché sono già fuori dal locale.

Julio mi trascina lungo corridoi a me familiare, e vengo nuovamente gettata in una stanza.

Quando alzo lo sguardo vedo l'espressione terrorizzata di mia madre. Accanto a lei si trova però qualcuno i cui occhi non trasmettono niente...il mio ex.

"Che bella che sei" mi dice.

"Marcisci all'inferno Stephen" sbotto.

Julio mi afferra nuovamente per il braccio e mi fa alzare in piedi, "finiremo ciò che doveva accadere".

"Col cazzo che lo farò" affermo.

"Farai solamente morire Harry più velocemente" spiega Julio.

"No, no, no Julio. Sappiamo tutti che non lo farà, nemmeno se la obbligheremo" interrompe Stephen.

Julio guarda Stephen, "oh? Quindi che cosa facciamo?"

"L'unica cosa logica da fare è continuare a torturare Styles, prima o poi lei cederà".

"No" dico.

"Visto...allora ci ascolterai come una brava ragazza?" Stephen mi solleva il mento.

Non dico niente, non so che cosa dire.

"Bene allora, Julio...come ho detto" ordina Stephen.

Per giorni assisto alle torture di Harry. A volte invece sono io a venir torturata davanti a lui, è un ciclo vizioso. La mia voglia di vivere va scemando, prego che ogni tortura che subisco mi uccida. So che Harry prova lo stesso.

È un gioco malato, e stiamo perdendo entrambi.

Dopo l'ennesima volta in cui vedo Harry tossire sangue non ce la faccio più e dico, "lo faccio". 

The King's Den |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora