sessantasei

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Il mattino seguente Ed ci comunica di aver parlato con Julio, il quale sarebbe arrivato domani.

"Allora, Ed, devi tenerti questo microfono addosso tutto il tempo" disse Austin porgendo un piccolo dispositivo nero a Ed.

L'uomo lo prende, lo osserva e poi dice, "sì, capito".

"Quindi resterai con Julio?" domando.

Annuisce, "si è offerto di farmi restare alla casa vacanze che ha affittato".

Louis mi guarda, "avete una casa vacanze qui?"

Mi acciglio, "non ho più niente a che fare con Julio, Louis. E no, sembra qualcosa di recente".

Sediamo nell'ufficio di Maxwell, io, Austin, Louis e Ed, parlando del piano. Maxwell ed Harry stanno preparando le armi e le attrezzature per la missione.

"Qualcuno sa chi mi farà da rinforzi?" Ed si guarda attorno.

Scuoto il capo, "Harry dice che lo deciderà. Penso sceglierà Zayn".

"Zayn?" domanda Louis.

Lo guarda, "vuoi farlo tu?"

"No" risponde.

"Allora deve essere Zayn".

Ed esala, "d'accordo, dite a Zayn di tenere un profilo basso. Chissà che cos'ha in mente Julio".

"Non ti preoccupare, Ed" lo rassicuro. "Non succederà niente".

"Bene, immagino di dover fare la valigia per il tempo che resterò con Julio domani" dice Ed alzandosi ed uscendo dall'ufficio.

Austin guarda fra me e Louis, "volete una birra?"

"Passo", dico.

Louis fa spallucce, "a me non spiacerebbe".

Lo guardo male, "Louis..."

"Che c'è? Voglio una birra! Chissà che non sia la mia ultima".

Non dico niente, sapendo che la cosa si è fatta seria. Mi alzo ed esco a mia volta dall'ufficio.

Dalla conversazione di ieri con Harry sento un forte senso di colpa. Mi sento come se la morte di Niall fosse stata una mia responsabilità, poiché è morto nel tentativo di salvare me ed Harry. E nel caso in cui Liam non sia già morto, sicuramente gli ho compromesso la vita, poiché è solo una questione di tempo prima che dovremmo affrontare la situazione e porvi fine. Il che potrebbe risultare in una o più perdite.

Non ho ancora parlato con Harry, ma credo che sappia ciò che provo in merito a ciò che Liam gli ha confessato. Abbiamo solamente dormito nella stessa stanza, e ci siamo scambiato qualche convenevole prima di prendere strade diverse ed ignorarci.

Percorro il corridoio quando incrocio Zayn. "Ehi Julia, tutto bene?" domanda.

Annuisco appena, "sì, scusa".

"Harry mi ha riferito di averti detto di Liam" abbassa la voce.

Sospiro, "ho molte cose per la testa al momento".

Mi mette una mano sulla spalla, "so che sicuramente ti senti in colpa, ma non devi. Non è una tua responsabilità".

"Non ti preoccupare per me Zayn, presto sarà tutto finito", gli rivolgo un sorriso fiero.

Non mi sorride di rimando, si limita ad annuire prima di incamminarsi in un'altra direzione.

Mi dirigo quindi alla piscina, dove ho trascorso molto tempo negli ultimi giorni.

"Posso unirmi a te?" sento dire dietro di me.

Quando mi volto vedo che Harry sembra quasi a disagio. Annuisco e lui mi raggiunge, si arrotola i pantaloni e si siede accanto a me immergendo i piedi nell'acqua.

"Fa caldo oggi" mormora.

Alzo lo sguardo per riabbassarlo subito dopo, "già, c'è molto sole".

Non diciamo nient'altro, ma l'atmosfera da imbarazzante si fa rilassata.

Restiamo così per un po', e poi Harry si corica lasciando i piedi in acqua. Il sole prende a tramontare, e con poco è già trascorsa un'altra giornata.

Harry, dopo essere restato in silenzio per forse un'ora dice, "si sta facendo buio".

"Già" è tutto ciò che dico.

Sospira e si rimette in piedi, "sei arrabbiata con me?"

"No" rispondo velocemente.

Non sembra convinto, "Julia, non possiamo sempre discutere e poi ignorarci".

"Non abbiamo discusso Harry, ti mi hai detto qualcosa che mi ha fatto pensare, e non sono arrabbiata con te" spiego, sentendo un nodo in gola.

Harry mi guarda con attenzione e risponde, "Julia, che cosa succede?"

"Harry..." lascio la frase in sospeso per un attimo. "Non ce la faccio più".

Si acciglia, "a fare che cosa?"

Sento la gola chiudersi, "Harry, ti amo..."

Distoglie lo sguardo, poi lo riporta su di me e risponde, "non dire ciò che credo tu stia per dire".

Mi alzo quindi in piedi, ma lui mi da le spalle. "Harry, penso che quando tutto questo sarà finito...dovremmo andare ognuno per la propria strada" mi sembra di far parte di una soap opera melensa, ma il dolore che provo è reale.

Si volta verso di me, la sua espressione si fa seria, "Julia..."

"Harry, ti amo" ribadisco. "Ma non ce la faccio più".

Lui non risponde, il suo volto si fa inespressivo. Non so perché mi faccia più male che lui non abbia risposto, ma lascio che le lacrime mi righino il viso.

"Io entro" dico a bassa voce.

Non dice nulla, rimane nella stessa posizione mentre io mi allontano. Una volta in casa singhiozzo appena, quindi mi affretto verso la mia camera. Sento Jade e Louis chiamarmi, ma li ignoro.

Chiudo velocemente la porta, chiudendola a chiave e collassando a terra, piangendo. Sento qualcuno mormorare dall'altro lato della porta, a cui segue il silenzio, quando decidono di non disturbarmi.

Dopo qualche minuto in cui singhiozzo, mi dirigo verso il letto sul quale mi corico. Ad un certo punto i miei occhi stanchi si chiudono e mi addormento.

*

Sento qualcuno bussare alla porta, svegliandomi.

Mi affretto alla porta e con voce rotta chiedo, "chi è?"

"Julia, devi venire da basso" risponde la voce di Louis.

Mi asciugo gli occhi che mi bruciano dal pianto, "perché?"

"Fidati, è urgente" Louis sembra disperato.

Non ho molta scelta, quindi apro la porta e vedo che Louis sembra in ansia.

"Louis che succedere?" mi preoccupo.

"Vieni giù e basta" dice velocemente.

Non esito, quindi gli passo oltre e raggiungo le scale. Mi affretto al piano terra, e sento delle voci dal primo salotto della casa. Quando vedo di chi si tratta mi si ferma il cuore.

Sono tutti radunati attorno a due persone che sono state malmenate.

Sgrano gli occhi, e tutti si voltano verso di me. "Liam?" guardo la seconda persona, "mamma?"

The King's Den |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora