cinquantadue

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Mi sveglio di soprassalto quando odo delle voci ovattate. Qualcosa mi copre ancora il volto, poiché vedo nero.

"La ragazza è sveglia, che cosa facciamo?" sento dire qualcuno.

Odo poi una voce a me familiare, "chiamate Julio. Mi assicurerò che lei non faccia danni".

Sento poi dei pesanti passi uscire dalla stanza. Sono legata ad una sedia, il mio respiro è pesante ed il cuore mi fa a mille. Che diavolo è successo?

"Toglietele il sacco dalla testa", ordina qualcuno.

Improvvisamente la luce mi colpisce, quindi serro subito gli occhi. Li riapro lentamente e stringo lo sguardo sulle persone di fronte a me.

"Julia, stai bene?" dice un ragazzo, ed il mio sguardo si sposta subito su di lui, la rabbia mi pervade.

Esalo con veemenza e poi esclamo, "Liam, figlio di puttana! Come cazzo hai osato! Ti uccido, cazzo! Mi fidavo di te! Harry si fidava di te!" sto tremando mentre gli urlo addosso ogni parolaccia che mi viene in mente.

"Zittitela" dice Liam ad un tizio.

L'uomo a cui è stato dato l'ordine si avvicina a me, "fottut—" faccio per dire, ma mi viene messo in bocca uno straccio. Prendo a tremare dalla rabbia, e comincio a piangere.

Liam sospiro, "ora che sei in silenzio, posso dire che, uno...avevo i miei motivi per farlo. E secondo, Harry sta bene...per ora".

Cerco di urlare, ma lo straccio me lo impedisce.

Liam prosegue, "prima o poi capirai perché è stato necessario che lo facessi".

Pezzo di merda, penso.

Sento dei passi avvicinarsi alla stanza poco illuminata in cui mi trovo. Stringo lo sguardo alla vista di mio padre, il quale mi approccia e mi fissa. È faccia a faccia con me prima di spostare lo sguardo su Liam e dire, "toglietele quel coso dalla bocca".

"Ti urlerà contro e basta" dice un tizio.

"Fatelo e basta, so molto bene com'è mia figlia" sbotta Julio.

Il tizio mi toglie lo straccio dalla bocca, ed io prendo un respiro profondo. Alzo lo sguardo su Julio, con ogni briciola di orgoglio in me dico, "non osare chiamarmi mai tua figlia, cazzo".

Lui mi guarda, e dovrei restare sorpresa quando lo fa, eppure non reagisco quando mi da' uno schiaffo...forte. Ogni uomo nella stanza sussulta al suono del gesto.

"No me hablas haci" mi dice Julio. (Non parlarmi così).

"Tu...no...eres...mi...padre" dico lentamente, con crescente orgoglio. (Tu...non...sei...mio...padre).

Julio mi guarda, la sua rabbia accresce come la mia. Mi parla in tono di voce ora calmo. "Quindi...lavori per Styles".

"Dov'è Harry?" non guardo Julio, ma Liam.

Liam guarda Julio, il quale risponde, "non è affar tuo, non vivrà comunque ancora a lungo". Julio avvicina il volto al mio, "per questo non ti conviene opporti a me". Lo guardo con tanto odio, e faccio ciò che farebbe chiunque in questa situazione, gli sputo in faccia. Julio sussulta e porta indietro il braccio, ma poi si ferma. Guarda uno degli altri uomini, "deve essere punita. Portatela al lavaggio".

Sul volto di Liam si fa spazio un ghigno e guarda Julio, "crede che sopravvivrà?"

"Vedremo".

Vengo improvvisamente colpita nuovamente alla testa, ed è di nuovo tutto nero.

*

Mi sveglio nuovamente, e questa volta le mie braccia sono legate al soffitto, e le mie gambe a terra. Mi rendo conto di trovarmi solamente in intimo. La stanza è buia e fa molto freddo.

"È sveglia!" urla qualcuno.

"Aspettate fino al mio segnale" risponde qualcuno che sembra Julio.

Sono spaventata da ciò che possa succedere, improvvisamente qualcuno mi raggiunge reggendo un corpo incosciente. Il cuore mi si ferma per un secondo quando mi rendo conto che si tratta di Harry, è insanguinato, è stato picchiato. Viene gettato a terra, e l'uomo lo muove in modo che mi veda. Noto che Harry è in qualche modo sveglio, i suoi occhi sono evidentemente gonfi, ma vedo che sta cercando di aprirli. I suoi occhi verdi guardano nella mia direzione, apre la bocca aperta e sembra che stia per dire qualcosa.

"Ora!" esclama Julio.

Senza attendere un altro secondo, vengo colpita da qualcosa di violentemente freddo. Cerco di urlare, ma l'acqua mi entra in bocca e mi sento come se stessi affogando. Mi sento paralizzata, come se dovessi morire in pochi istanti.

Qualche secondo più tardi—che io percepisco come ore—l'acqua viene fermata. Tossisco boccheggiando in cerca di aria, ed urlo dall'agonia. Sono abbastanza certa di star piangendo, ma il mio volto è insensibile e non lo so con certezza.

Odo lontanamente, "ancora!"

Chiudo la bocca, e vengo nuovamente assalita dallo stesso trattamento. Poi viene nuovamente fermato. Le mie urla si fanno sempre più forti, mentre dopo altre fasi di tortura, diventano deboli. Il mio cuore decelera, il mio corpo trema dal dolore e dal freddo. Non dubito che morirò fra qualche istante.

Punto di vista di Harry

L'ultima cosa che odo prima di perdere i sensi in strada sono le urla di Julia. Mi risvegli in una stanza buia.

Cerco di mettermi seduto, e poi vengo sorretto con forza. Mi trovo faccia a faccia con Julio Esteban. La ferita nel mio corpo mi impedisce di ribattere.

"Sono contento che tu sia ancora vivo, perché l'inferno ha inizio con te" Julio mi sorride.

"Pezzo di merda, dov'è Julia?" riesco a dire.

"Se ne sta occupando Liam, non ti preoccupare" mi rivolge un ghigno.

Sono confuso dalle sue parole, "Liam?"

"Perché pensi mi stesse aiutando a trovarti? Come credi sapessi che Julia era con te? Che tu, Harry Styles, avevi una debolezza?"

"Lo ucciderò dopo aver ucciso te" affermo.

Un calcio mi raggiunge allo stomaco, e mi fa perdere il respiro. Collasso al suolo e odo Julio dire, "assicuratevi che abbia ciò che si merita. Tenetelo vivo, ho ancora una cosa per lui". Poi alcuni uomini mi raggiungono, ed un secondo più tardi vengo colpito con calci e pugni fino a quando mi ritrovo a pensare che la morte rappresenti una soluzione migliore, ma ricordo le parole di Julio con le quali mi ricordava che l'inferno ha appena avuto inizio.

Dopo un lungo periodo in cui vengo picchiato, sono a malapena in grado di muovermi. Le voci degli uomini sono ovattate, ma l'unica cosa che spero è che Julia sia ancora viva.

Per mio dispiacere sento qualcuno afferrarmi e trascinarmi sul pavimento. La mia mente è offuscata, e sento una folata fredda di vento colpirmi. Vengo trascinati ulteriormente fino a quando vengo scagliato a terra. Grugnisco dal dolore, e vengo spostato in un'altra direzione. Cerco di aprire gli occhi, ed il tratto sfumato di qualcosa mi fa sgranare gli occhi. Julia è appesa al soffitto in intimo, porta alcuni lividi sul viso. Mi fissa con espressione impaurita, in vita mia non l'ho mai vista così spaventata, è quasi debole. Il pensiero che quegli uomini l'abbiano potuta toccare mi fa arrabbiare, ma il dolore che provo m'impedisce di muovermi.

Odo quella che sembra essere la voce di Julio esclamare, "adesso!"

Vedo che Julia viene colpita da un getto d'acqua molto forte. La vedo irrigidirsi e poi odo i suoi tentativi di urla ovattati dal rischio che corre di annegare. Comincio a piangere, e poi l'acqua si ferma. È immobile, ma urla più forte che può. Poi l'acqua l'attacca nuovamente, si ferma, e riprende. Piango con più trasporto, sapendo di non poter fare niente, ed osservo impotente il suo farsi sempre più debole.

Julio sa benissimo che cosa sta facendo, invece di uccidere prima me, vuole che io provi più dolore possibile. Il dolore di vedere la ragazza che amo morire davanti ai miei occhi. 

The King's Den |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora