In tutta onestà non so come reagire alla faccenda di Jerry. È quasi l'una di notte, e non riesco ad addormentarmi. Chiudo gli occhi, ma mi faccio solo più frustrata, il che mi fa saltare in piedi afferrando le scarpe. Esco dalla mia stanza.
Sembra una scena cliché, quelle dei film horror. Tutto è così silenzioso al punto da riuscire ad udire il mio stesso respiro. Cammino piano fino a che riesco ad uscire dalla tana. La notte è la parte migliore ed allo stesso tempo peggiore del vivere a Los Angeles. Odo le sirene della polizia in lontananza mentre cammino con il cappuccio delle felpa sulla testa, e proseguo fino a che non mi trovo nella parte illuminata. Le luci sono però quasi flebili, ed occasionalmente incrocio strani individui, ma continuo a camminare.
Respira, ripeto a me stessa.
Non ho una destinazione, ma da lontano vedo un McDonald's, ed è di strada. Per un momento considero il fare ritorno alla Tana, ma il mio ego dice di no.
Alla mia sinistra odo delle risate, dall'altra parte delle strada. Quando porto lo sguardo nella loro direzioni vedo un gruppo di ragazzi, forse ubriachi, che mi si fermano e mi guardano.
"Ehi amico! Che ci fai tutto solo, sei un duro o qualcosa del genere?" esclama uno di loro.
Accelero il mio passo e continuo a camminare guardando in basso.
"Aye man! Sto parlando con te!" insiste, ed ora il gruppo sta attraversando la strada, quindi accelero ulteriormente. "Vogliamo solo fare amicizia!" sento accelerare i passi dietro di me, quindi mi metto a correre.
"Sta correndo, prendetelo!" urla un altro.
Corro più forte che posso, ed improvvisamente qualcuno mi afferra per la felpa e mi fa voltare. Vedo un uomo appena più alto di me che mi sta guardando.
"Perché sei così di fretta, amico?" domanda. Scuoto il capo e mi guardo in torno con fare disperato. Accidenti, perché sono così stupida?
"Beh, stai correndo via da noi, che cos'hai da nascondere?" domanda.
"Lasciatemi stare, volevo solo andare a prendere qualcosa da mangiare" tentenno. I suoi amici ci accerchiano, ed il panico mi attanaglia.
Un altro si avvicina a me, "significa che hai soldi".
Spingo via il ragazzo che mi stava trattenendo, "non voglio guai, dico sul serio, cazzo".
"Oh, adesso è un duro" ride uno.
"Davvero, quanto sei duro?" sibila il ragazzo di fronte a me. "Vediamo se sei un duro".
Senza esitazione estraggo la pistola, e faccio fuoco senza battere ciglio. L'uomo cade a terra senza vita.
"Ha una pistola!" esclama un altro. Prendono tutti a correre, ma io fisso l'uomo a terra. Scoppio a piangere e corro verso la Tana, assicurandomi che nessuno mi abbia vista.
Che cosa c'è che non va in me? Ho già ucciso in passato, ma non qualcuno di completamente indifeso...ma chi sapeva che cosa mi avrebbe fatto? Ero spaventata!
Ripenso al suo corpo senza vita, e di come il sangue si era diffuso dappertutto sul marciapiede. Smetto di correre quando sento la nausea, e prendo a singhiozzare. Dopo aver rimesso continuo a camminare, ma mi vengono le vertigini. Proseguo la mia marcia fino a quando non inciampo e cado faccia a terra. Rimango lì per qualche istante, mi gira molto la testa.
"Ehi, stai bene?" odo appena. Quando alzo lo sguardo vedo un bell'uomo alto che mi sta guardando. "Figliolo, stai bene?"
"Sì, sì...sono solo...caduto" mormoro, alzandomi lentamente in piedi prima di guardarlo. "Grazie" dico.
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The King's Den |ITA|
Fanfic| storia originale di @HarrysLatte_ | cover credits: @translatorITA | 📚 Harry Styles, un uomo non estraneo al mondo della violenza e leader del noto gruppo mafioso La Tana del Re. Era qualcuno che deteneva il potere. Julia Esteban, una piccola raga...