CAPITOLO 20

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Mi prese per mano e ci allontanammo.

'Dove stiamo andando?' Chiesi quasi preoccupata.

'Dove vorresti andare?' Mi rispose con un tono completamente diverso. Sembrava quasi che il vecchio Domenico fosse tornato.

'Non so.. è indifferente' dissi facendo spallucce.

Arrivammo davanti alla sua macchina, lui salì e di scatto lo feci anche io, curiosa di sapere dove saremmo arrivati.

Parcheggiò sul lungomare, di fronte al lido di Luca, dove ci incontrammo la prima volta.  Al compleanno di Giuseppe.

'Come mai qui? ' chiesi scendendo dalla macchina e sedendomi nella panchina dove lui era già che mi aspettava.

'Penso sia il posto ideale' disse sorridente e facendo spallucce.

'Mhm' mi limitai a dire cercando di essere il meno tesa possibile.

'Ti chiedo ancora scusa per ieri.. non so bene cosa mi passasse per la testa' disse in tono dispiaciuto.

'Sarei talmente curiosa di saperlo.. non sembravi neanche tu' commentai mordendomi il labbro.

'Probabilmente non mi aspettavo che mi avresti fatto un tale effetto' disse quasi ridacchiando.

'Che effetto?' Domandai immediatamente.  Anche se la risposta era alquanto scontata.

'Me lo chiedi seriamente? Ti sarei saltato addosso' Commentò ridendo e tenendosi la testa con le mani.

'Ah' sospirai sorpresa dalla chiarezza che aveva usato.

'Comunque..' disse cercando di cambiare il discorso.

'Perché sei andato a Roma all'ultimo minuto?' Gli domandai velocemente senza fargli finire la frase.

'Dovevo dare un'esame, altrimenti sarei uscito fuori corso' disse sospirando.

Era vero che non era partito a causa mia.

'Quel giorno ero venuta per fermarti.. pensavo stessi andando via a causa mia' ammisi abbassando lo sguardo.

'Ehi ehi, no, non l'avrei mai fatto' disse immediatamente e alzandomi dolcemente il volto.

'Vedendo ciò che mi avevi detto la sera prima..' dissi piano senza riuscire a guardarlo in faccia.

'E una volta arrivato lì aspettavo una tua chiamata, ma nulla' continuai con tono afflitto.

Lui prese un sospiro profondo.

'Ero molto arrabbiato con te, e non posso dire che mi sia realmente passata..' ammise scuotendo la testa.

'Una volta a Roma lo ammetto.. ho provato a dimenticare tutto.. avevo pensato di non tornare' continuò ridacchiando un po', non so neanche per quale ragione.

Io rimasi senza parole e lo si poteva ben intendere dalla mia espressione.

'Dopo ho continuato a pensare' ammise mordendosi il labbro.

'Cosa ti ha spinto a tornare?' Gli domandai cercando di non dare troppo peso a tutto il discorso che aveva fatto fino a quel momento.

'Non potevo avere un così brutto ricordo di te.. di quella sera' disse piano e a denti stretti.

'Ah.. e ora cosa intendi fare?' Dissi per poi legarmi i capelli in una coda. Cominciavo ad avere caldo.

'Sarei un bugiardo ha dirti che ho già deciso cosa farò adesso' disse facendo spallucce.

'Ora voglio stare qui.. vedremo' disse alzando gli occhi su di me.

D'un tratto mi vibró il telefono. Era Sonia.

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