Capitolo 11

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Niccolò's pov.
L' avevo di nuovo vicina, avevo di nuovo con me la mia forza, la luce dei miei giorni, avevo di nuovo addosso gli occhi più belli del mondo, avevo vicino il sorriso della persona che amavo, c'era con me chi mi amava davvero. C'era il mio sole. La mia luna. Le mi stelle. La mia Wendy. Il mio posto felice. Il mio TUTTO. Il mio posto nel mondo. Finalmente ero felice. Si, stavo per buttarmi dal cornicione, ma non me ne fregava niente, avrei dato la vita per riabbracciarla e baciarla, anche per l'ultima volta.

Volevo farla mia anche io, volevo che sul suo corpo ci fossero i miei segni, i miei succhiotti, i miei graffi. E volevo che anche sul mio corpo ci fossero i suoi segni, i segni della mia appartenenza a lei.
E:Nic, sono sicura, fammi mia...voglio essere di qualcuno per la prima volta disse l'ultima frase quasi con timidezza, arrossii leggermente e nascose il viso nell'incavo del mio collo. Capii che era la sua prima volta, la sua prima volta doveva essere speciale, doveva essere perfetta, e l'avrei resa io così.

N:è la tua prima volta Wendy? Chiesi inpavido alzandole il viso con due dita per guardare quei suoi bellissimi occhi che mi avevano fatto innamorare di lei.
E: divenne paonazza in viso, quelle sue invitanti gote così rosse mi attraevano, ma non volevo essere azzardato si...mi prendono in giro da qualche anno perché non ho ancora fatto l'amore... Vidi i suoi occhi diventare lucidi, loro non capiscono che per me non è come loro, non è tutto così semplice, io non voglio prendere il primo che passa e scoparlo, come invece hanno fatto loro, io voglio trovare la persona giusta e fare l'amore, non sesso...l'amore...è diverso...per me quella persona sei tu Nic...ti amo... Disse arrossendo, mentre una lacrima le rigava il viso, mi affrettai ad asciugargliela e a darle un lungo bacio sulle labbra
N: stabilii un contatto visivo, i suoi occhi brillavano nel guardare i miei Wendy, sarà speciale... Le diedi un abbraccio e un bacio prima di farla mia.

Sarebbe stato tutto speciale, tutto perfetto, perché lei era perfetta e tutto ciò che faceva lo diventava con lei.

La presi a mo di sposa e la portai nella camera da letto. La feci stendere a mi misi a cavalcioni sopra di lei, le presi fra le dita il viso e la baciati con delicatezza, lei con le dita mi accarezzava la schiena, il suo tocco mi provocava dei brividi.
Iniziò a sbottonarmi la camicia, io le tolsi la felpa, iniziò a vagare col suo dito lungo la mia schiena nuda, il suo tocco mi provocò un'evidente erezione, notandola fece una risatina e io feci labbruccio, colse l'occasione e iniziò a mordicchiarlo, le nostre labbra si unirono in un bacio che perdeva castità, le nostre lingue erano intrecciate e giocavano insieme.
Mi tolse i jeans lasciandomi in boxer, feci lo stesso con lei, rimanemmo solo in intimo. La guardai negli occhi, volevo una conferma per ciò che stavamo per fare, non esitò e annuì. Le levai gli slip e il reggiseno, tolse anch'essa i miei boxer, era la sua prima volta e non potevo entrare dentro di lei senza una preparazione.
Misi due dita nella sua bocca e le ordinari di leccarle, così fece, poi le avvicinai alla sua intimità, prima di portarle dentro di lei delineai i lineamenti del suo fiore. Entrai dentro di essa con prepotenza, iniziai a muoverle prima lentamente e poi sempre più forte, si fece scappare un gemito. La stanza si riempì dei suoi gemiti e ansimi. Muovevo sempre di più le dita, finché non venne. Feci uscire le dita e avvicinai il mio membro alla sua intimità, entrai dentro di lei con delicatezza, mentre io davo delicate spinte, lei mi faceva dei succhiotti al collo, ogni tanto si staccava dal mio collo per ansimare, urlava il mio nome. La stanza rimbomba a dei nostri gemiti. Dopo qualche tempo che ero dentro di lei uscii, venne nel mio stesso momento.

La situazione si ribaltò, lei salì sopra di me, era rossa e sudata, ma era bellissima anche così. Iniziò a leccare il mio petto, scendeva lentamente verso la mia intimità, avevo un'evidente erezione che lei prese fra le mani. Iniziò a muoverle prima lentamente e poi più veloce, avvicinò la bocca al mio membro, leccò la punta e poi lo mise in bocca. Le misi le mani fra i capelli, glieli stringevo per esortalra a fare ancora, giocava con il mio membro attraverso la lingua, lo leccava e poi lo portava in bocca facendo avanti ed indietro col viso.

Non riuscivo più a trattenermi, venni mentre aveva ancora in bocca la mia intimità, non la disturbò e continuò con ciò che faceva prima, le mie gambe erano gelatina, avevo l'eccitazione alle stelle. Ancora le stringevo i capelli quando si staccò dalle mia intimità per tornare al mio collo. Diede dei leggeri morsi, morsi che mi facevano venire i brividi.

Capovolsi per l'ennesima volta la situazione, la portai sotto di me, visi il suo viso stupito, ma poi, ancora rossa in viso sorrise, presi a farle succhiotti su tutto il collo, mentre con le mani le avevo allargato le gambe. Infilai due dita dentro di lei, le mossi energicamente, avanti e indietro, lei spostò il bacino verso di me, iniziai a dare spinte più forti ed energiche. Fece un lungo gemito, aveva un'espressione di piacere, ma ancora non avevo finito. Le aprii le gambe e avvicinai il mio viso alla sua intimità, aprii leggermente la bocca mentre lei mi guardava stupita, non sapevo cosa stessi per fare, tirai fuori la lingua e la inserii al suo interno, colpivo con la lingua le sue pareti interne, mentre lei animava e gemeva per il piacere, alzò leggermente il bacino, e strinse le coperte. Venne quando io mi stavo separando dal suo fiore, ma non mi dispiacque molto.

Mi stesi accanto a lei stremato, i nostri respiri erano alterati ancora dalla precedente "fatica". La guardia in viso, era paonazza, sudata, ma era bellissima, guardai l'orario 2:36, eravamo rimasti a fare l'amore per due ore emmezza, quelle ore erano passate troppo velocemente.

Mi girai verso di lei e la strinsi fra le mie braccia, quasi per dire non andartene, mi guardò negli occhi per poi dirmi
E:non te ne andrai vero? Disse con gli occhi che brillavano di una luce assurdamente bella, non avevo intenzione di andarmene. Non l'avrei lasciata nella situazione che era da sola. Non avrei abbandonato chi mi rendeva felice. Non avrei abbandonato l'amore della mia vita.
N: Wendy, non abbandonerò mai chi mi fa volare, chi mi fa stare bene, chi crea i miei sorrisi, non abbandonerò mai chi mi fa battere il cuore. Wendy, se riesco a volare è grazie a te. Dissi con tono dolce, lei mi guardò con gli occhi lucidi, poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò ti amo, ricambiai e la strinsi a me, immerse il suo dolce visino nel mio petto, ancora nudo, e ci addormentammo.

Spazio autrice
Ciao bimbi, sono riuscita a postare, spero vi piaccia. Ditemi che ne pensate. Come avevo detto nel capitolo precedente non so se riuscirò a postare fino a venerdì, se ci riesco lo faccio con piacere comunque.
NON SIATE SILENZIOSI BIMBI❤️

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora