Capitolo 35

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Elena's pov.

Eccola lì, la persona che avrebbe distrutto il mio futuro era davanti a me. Io ero pietrificata, completamente immobile, come un tronco. Mi guardò dall'alto in basso e fece una smorfia di disgusto
F: oh bella, te svegli? Disse sventolandomi una mano davanti, scossi la testa
E: si, scusa, cosa mi hai chiesto? Risposi io in tono gentile, anche se lei si mostrava con aria altezzosa, non volevo fare come lei. Non mi sarei abbassata a quel livello
F: ho detto se abita ancora qua Niccolò rispose ovvia, provò a guardare dietro di me, ma non riuscii a vedere niente
N: amò, chi è? Si sentì la voce di sottofondo di Niccolò, veniva verso di noi, ero da un lato contenta, almeno non gliel'avrei dovuto dire io di essere la sua ragazza. Guardai in volto Federica, era sconvolta, mi guardò schifata e disse, in tono appena udibile, povero a lui che s'è preso sta cessa, feci finta di non sentire. Appena Niccolò arrivò alla porta rimase a bocca aperta, ma riprese subito un'espressione seria, Federica assunse una faccia da angioletto, che non era minimamente paragonabile al volto da serpe che aveva prima
F: ehi nic si fiondò su di lui, cercando di abbracciarlo, ma lui la allontanò delicatamente dal suo petto, Federica sbuffò, ma riprese poco dopo la sua precedente espressione angelica da quanti tempo che non ci vediamo disse, stavolta, porgendogli la mano, lui la strinse sorridendo in modo forzato
N: si, un vero piacere disse lui in tono falso, Federica non se ne accorse
N: com'è che vieni a farmi visita dopo due anni? Chiese lui azzardato
F: niente, volevo vedere come stava il cantante di cui si discute un sacco in TV... Vedo che non hai aspettato a trovarti una coinquilina disse lei pensando di dire una cosa giusta, Niccolò alzò un sopracciglio e mi prese per mano avvicinandomi al suo petto
N: in realtà stiamo insieme disse baciandomi il capo, sorrisi, ma Federica fece un'espressione tra: disgusto e insoddisfazione
F: ah... Sei passato dalla bella bionda alla mora cessa allora? Sussurrò, Niccolò non la sentì, ma io si, anche stavolta feci finta di niente
N: che hai detto scusa? Disse lui alzando un sopracciglio
F: niente, ho detto che sono felice per voi disse facendo un sorriso evidemente falso, si come no pensai io alzando gli occhi al cielo
F: posso accomodarmi? Chiese lei entrando in casa e appoggiando la borsetta sul tavolo
N: sei già entrata, quindi non vedo il motivo per cui tu l'abbia chiesto disse lui ovvio, lei lo guardò, sorrise ancora e poi ci fece segno di sederci oh si, non ti preoccupare, mica è casa nostra questa dissi io alzando gli occhi al cielo. Niccolò subito capì il mio pensiero, mi fece un occhiolino e mi portò con sé sul divano.
F: alloooora, come fa la tua carriera tesoro? Disse sedendosi vicino a lui e facendogli una carezza sul viso
N: bene, adesso faccio anche dei ft. Con lei mi guardò, prese e la mia mano e la baciò
F: ah, quale sarebbe il suo nome d'arte? Chiese guardandomi storto e poi ritornando a sorridere al MIO ragazzo
E: posso anche rispondere io eh, il mio nome d'arte è- fui interrotta da lei
F: volevo farmelo dire da lui, grazie disse sorridendomi male e poi ritornando a guardare Niccolò
N: guarda che non ha bisogno di un aiuto per parlare, ha 19 anni, mica è una neonata disse lui guardando prima lei e poi me, tirai un sospiro di sollievo e gli sorrisi
F: mh, ok... Facciamo parlare la... La cosa... Scusa, come ti chiami? Chiese lei sorridendomi in modo falso e facendo uscire una risatina alla fine della frase
E: Elena, mi chiamo Elena le porsi la mano, NON SEMBRARE SGARBATA, NON ESSERE COME LEI, TU SEI MEGLIO, NON INSULTARLA mi ripetevo, lei guardò la mia mano e la tirò giù
F: non abbiamo bisogno di presentazioni, immagino che nic ti abbia parlato già di me disse guardandolo con gli occhioni dolci
E: in verità è da anni che non parla di te dissi in tono di sfida, Niccolò mi guardò, un po' stupito e mi fece un occhiolino
F: ah... E ora- venne interrotta da spugna, che entrò in stanza come una furia e si stese su me e Niccolò, dando le spalle a Federica
F: tossì rumorosamente wow, ma-ma che bel cagnolone disse cercando di approcciare spugna, ma qualsiasi movimento lei facesse, lui ringhiava
N: spugna, dai non fare così disse lui accarezzando il capo a spugna, quest'ultimo chiuse subito gli occhi
F: quand'è che avete preso questo cane? Chiese lei spostando leggermente il di dietro di spugna, che ormai la stava schiacciando
E: due anni fa, quando ci siamo messi insieme dissi io stringendogli la mano
F: ah, quindi appena ti ho lasciato ti sei messa con questa ragazza? Chiese lei alzando un sopracciglio
N: no, Federica, quando ci siamo lasciati sono stato di merda, poi ho trovato lei e ho ricominciato ad amare spiega lui in breve e scocciato, ormai, dalla presenza di Federica, lei mi guardò male, poi riportò i suoi occhioni "dolci" su Niccolò
F: ok, sono contenta per voi mentì spudoratamente, guardandomi male e poi sorridendo dolce a Niccolò
N: accese il telefono si è fatto tardi, dovremmo andare a fare una cosa noi due mentì
F: ah ok, ma datemi i vostri numeri, almeno posso chiamarvi ogni tanto disse accendendo il telefono, malvolentieri le dettammo i nostri numeri, si riprese la borsetta e facendo ondeggiare, in modo osceno, il fondoschiena, si diresse alla porta. La seguimmo.
F: ciao ciao belli, passo a farvi visita uno di questi giorni urscì salutando e chiudendosi la porta alle spalle
E: ma guarda, puoi anche non tornare più ammisi, ormai esasperata da quella ragazza. Niccolò mi cinse le spalle con le sue braccia
N: tranquilla disse per poi baciarmi appassionatamente. Mi ritrovai, di nuovo, nel mio posto felice. Quella mezz'ora in cui non sono riuscita ad abbracciarlo fu bruttissima

Spazio autrice
Spero vi piaccia, scusate se non sono riuscita a farlo più lungo, ma ho decimi di febbre. NON SIATE SILENZIOSI❣️

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora