Voglio Volare

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Elena's pov.
Avevo solo sedici anni, mi chiamavo Elena, ero una ragazza apparentemente normale, una famiglia (agli occhi altrui) perfetta, stavo bene economicamente ed ero abbastanza carina: semplici occhi marroni che racchiudevano il mio mondo, capelli tendenti al biondo cenere, ero nella media come altezza e non avevo curve troppo accentuate, il giusto diciamo.

Avevo un sogno, il mio sogno era di essere una cantante, mi dilettavo le canto da, si e no, tre anni, ma il mio maestra aveva già intuito il mio talento.
Quando prima dicevo che la mia famiglia era perfetta solo agli occhi altrui lo dicevo perché non hanno mai accettato il mio sogno, mia madre mi ha sempre mandato alle lezioni canto solo per spronarmi a studiare di più, quasi come un ricatto.
Nel tempo libero mi piaceva scrivere canzoni e poi cantarle, ma potevo solo quando i miei genitori non c'erano, se avessero scoperto che scrivevo e cantavo perché se no avrebbero preso il foglio e l'avrebbero strappato.

Volevano a tutti i costi tapparmi le ali, strapparle, lacerarle per non permettermi di volare, di scappare di casa, di vivere al meglio la mia vita,ma no. Io non glielo avrei permesso. Io volevo vivere. Io volevo volare. Avrei inseguito il mio sogno, che loro fossero stati d'accordo o no, io avrei continuato a vivere la mia vita come volevo.

Mia sorella da piccola era come me, una piccola ribelle, a lei sono riusciti a tappare le ali, con me, ero certa, che non ce l'avrebbero mai fatta, ero più forte e lo sapevo.

La mia camera era l'unico posto dove potevo essere da sola con la musica, avevo sempre le cuffie alle orecchie, ero perdutamente innamorata di un cantante, ultimo aka Niccolò moriconi, amavo le sue parole, erano le uniche cose che mi davano la forsa di andare avanti, dopotutto non avevo nemmeno tanti amici per via del mio carattere ribelle e un po' lunatico, quando i miei genitori cercavano di tapparmi le ali c'erano solo le sue canzoni a farmi compagnia, a darmi la mano, a dirmi "ehi piccola, sei forte, ce la farai"...forse è grazie a lui che avevo quel sogno, che sono così forte e che ho la grinta di inseguirlo.

Come tutti i giorni ero in camera mia con le cuffie girata su un fianco nel letto, mi sentii tirare via le cuffie e mi alzai di scatto fulminando con lo sguardo mia madre che mi aveva appena rovinato la giornata.
M(mamma):alzati Elena vai a fare i compiti, smettila di stare sempre qua a non fare niente e inizia a fare qualcosa di buono nella tua vita oppure stasera non ti manderò a lezioni di canto disse con tono, come suo solito, irritato, la guardai dritta negli occhi, con aria di sfida e abbastanza irritata risposi fredda
E: 1 non entrare mai più in camera mia così,le porte esistono per un motivo 2 ho già fatto i compiti 3 a lezione di canto ci andrò lo stesso mi rigirai dall'altra parte del letto rimettendomi le cuffie che in precedenza mi erano state strappate da mia madre, appena fui sicura che era uscita dalla stanza scoppiai in un pianto liberatorio, dopo tutto era mia madre, le volevo bene e mi dispiaceva avere questo rapporto con lei, presi il computer, entrai sul mio account Instagram è mentre ero sulla pagina dell'honiro scoprii che c'era un casting per avere una possibilità di entrare nel mondo dello spettacolo. Cascai quasi dal letto, mi strofinai gli occhi per poi capire che non era un sogno, oddio non ci credo! Pensai. Smanettai per un altro po' sulla stessa pagina, scoprii che si teneva a Roma il casting, dovevo assolutamente andarci, presi il primo biglietto del treno per la stessa notte dato che la sera del giorno dopo si sarebbe tenuto il casting. Il concorso si sarebbe tenuto alle ore 17:30 al conservatorio santa Cecilia di Roma. Ci sarei andata, anche a costo di non trovare più a casa e dormire per strada per non avere un albergo, in una vita così monotona ci voleva un atto di ribellione.

Dopo aver preso i biglietti rimasi sul letto, a guardare il soffitto, dalle cuffiette partì "giusy" di Ultimo, mi rappresentava troppo quella canzone, mi sentivo compresa da quelle parole, forse lo incontrerò durante il casting a Roma...vabbè non devo farmi troppe speranze, lui è un cantante, ha 23 anni e io solo 16 di certo non cagherà me continuavo a ripetermi, eppure ci speravo.

Guardai il cellulare, erano le 20:00 a cenare e poi iniziai a prepararmi uno zainetto, cibo, acqua, qualche risparmio e lo chiusi, il treno sarebbe partito alle 22:00, dovevo iniziare ad andare verso la stazione, non molto distante da dove abitavo, presi un post-it e iniziai a scrivere sto inseguendo il mio sogno, stavolta non mi tapperete le ali, baci Elena finii di scrivere e attacca il post-it sul cuscino, mi calai dalla finestra di casa mia fino a terra e andai verso la stazione.

Stavolta ce l'avrei fatta, il mio sogno iniziava qui...
Spazio autrice
Ciao bimbi, ho iniziato la nuova storia, spero vi piaccia più o quanto la vecchia, mi sono impegnata a scrivere questo primo capitolo. Ditemi che ne pensate e non siate silenziosi, baci❤️

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora