Capitolo 8

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Elena's pov.
La serata era iniziata perfettamente. Io, Francesca e Adriano parlavamo con se ci fossimo sempre conosciuti, non lasciavamo niente. Quando Adriano mi faceva un complimento notavo lo sguardo di Niccolò posarsi su di lui e quasi...fulminarlo, ma forse era solo una mia impressione, dopo tutto non ero niente per lui.
F:ehi Ele, mi accompagni in bagno chiese Francesca dopo aver bevuto l'ultima goccia di vino rimasta nel suo bicchiere, annuii e la accompagnai al bagno che stava accanto alla camera da letto.
F: si chiuse la porta alle spalle e poi mi guardò con un sorriso che era un misto tra compiaciuto e divertito allora...a te piace Niccolò? Chiese impavida guardandomi negli occhi, io non risposi, ma arrossii violentemente
F:Ele guarda che puoi dirmi tutto, io non sono un'ochetta che va a sputtanare le persone, d'ora in poi potremmo diventare migliori amiche se ti va mi si avvicinò e mi abbracciò forte, mi sentii bene fra le sue braccia e capii che era la persona giusta per confidare i miei segreti, paure, ansie, gioie, sogni ecc. Francesca era una ragazza carina, occhi azzurri come il mare e capelli neri come la pece, che quella sera erano raccolti in un elegante treccia che le scendeva sulle spalle. Pensavo che fosse davvero una brava ragazza, la conoscevo da qualche ora e non so come mi aveva già portata a fidarmi di lei. Aveva 19 anni ed era anche lei della Puglia, ma per stare col suo ragazzo, che aveva lasciato dopo tempo perché l'aveva tradita, aveva dovuto abbandonare la famiglia e non era più potuta tornare da loro perché i suoi l'avevano voluta "punire" così.
E:checca, io...io voglio essere la tua migliore amica, ma ti giuro che se vai a dire qualcosa a qualcuno ti uccido dissi per poi scoppiare a ridere, le andai vicino all'orecchio e le sussurrai io amo Niccolò, lei si staccò da me dopo qualche secondo, sembrava scioccata, ma la sua espressione da scioccata divenne euforica. Facemmo qualche gridolino di gioia per poi uscire dal bagno.

Quando Francesca era sulla soglia della porta della cucina la presi per un polso e la riportai indietro
E:stronzetta ora tocca a te dirmi chi ti piace feci un sorrisetto compiaciuto e milizioso, lei si trattenne dalle risate per via dell'espressione che avevo assunto, fece un forte sospiro e disse a me...bhe...amo adriano.
Rimasi un po' scioccata ma poi le chiesi di dirmi dell'altro
F:bhe...noi ci conosciamo da anni, abbiamo fatto tutti i tipi di scuola insieme e...bhe...quando siamo arrivati in quinto superiore...mi è iniziato a piacere, ero cotta di lui, ma...forse lui no abbassò lo sguardo e vidi un velo di tristezza assaltare i suoi occhi, le tirai su il viso e le stampai un bacio in fronte
E:checca, ti prometto che ti aiuterò con lui...ma anche tu con Niccolò eh feci una linguaccia e la abbracciai forte, la sentii sospirare forte così la strinsi ancora di più, finché non si calmò.

Entrammo in cucina subito dopo esserci staccate, per poi accorgerci che quei due si erano finiti pure i nostri piatti
N-A:scusate ragazze ma avevamo fame ci guardarono come dei cuccioli indifesi, sospirammo e andammo a sederci da loro, appena sedute ci accorgemmo che alla TV c'era già preparato netflix con un film, li guardammo con gli occhi a cuoricino e si stampò sulle nostre labbra un sorriso a trentadue denti
N:visto che vi abbiamo mangiato la cena pensavamo di farvi questa sorpresa, almeno non sareste rimaste insoddisfatte fece una linguaccia, si grattò la nuca e ci sorrise dolcemente.

Ci mettemmo a guardare il film verso le 22:15. La durata del film passò velocemente, io e nic eravamo seduti vicino e anche Adriano e Francesca. Stavamo guardando un film thriller (paradise beatch, dentro l'incubo), un film che parlava di un attacco di uno scuola a una serfista. Quando facevano le inquadrature sullo squalo e avevo paura ne approfittavo per stringere nic e lui non si tirava indietro. La stessa cosa faceva Francesca che spesso, anche per finta paura, si mise appoggiata sulla spalla di Adriano quasi per "nascondersi".

Dopo il film Adriano e Francesca se ne andarono a casa loro. Rimanemmo solo io e nic (ovviamente) che dovemmo pulire tutto il casino combinato per la serata. Sistemammo un po' tutto e io mi offrii per buttare la spazzatura.
E:nic vado a buttare la spazzatura dissi avvicinandomi alla porta per guardare fuori, il cassonetto era infondo alla strada in un vicolo buio, avevo paura di andarci ma dovevo. Erano le due di notte e quindi decisi di fare più in fretta possibile
N: Wendy sta attenta chiese quasi con tono di supplica, ma che per me divenne solo un tono dolce e protettivo.

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora