Capitolo 7

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Niccolò's pov.
Appena era uscita dalla mia stanza ero rimasto...paralizzato, era veramente bella, un semplice vestito rosa, su di lei, era uno splendore. Aveva il viso leggermente truccato e i capelli raccolti in una treccia semplice che le ti cadeva sulla spalla.

I suoi splendidi occhioni mi scrutavano attentamente, ci stavamo osservando attenti, il silenzio creato fu interrotto da un suo colpo di tosse. Sbiancai tutto d'un tratto, sapevo benissimo che probabilmente aveva semplicemente una gola secca, ma io ero terribilmente ipocondriaco. Sorrise compiaciuta dalla situazione
E: oh, Peter è ipocondriaco giusto? Continuò col suo sorriso, era un misto tra compiaciuto e provocatorio, era una cosa spettacolare. Qualche attimo e scoppiò in una fragorosa risata, si avvicinò a me
E:tranquillo Peter non sono malata mi strinse forte a sé, mi scappò una sola esclamazione
N:minchia, bella e anche stronza Scoppiai anche io in una risata fragorosa, la contagiai col mio sorriso e iniziammo a ridere insieme. Ci voleva per lei quello svago, dopo ciò che era accaduto quel pomeriggio doveva distrarsi, la strinsi forte a me, le diedi un bacio sulla testa e poi iniziai a parlare
N: Wendy, sei pronta per volare nell'isola che non c'è? Mi sorrise un po' incerta, ma poi sorrise più sicura, mi guardò negli occhi e vidi la lucina dei suoi occhi muoversi. Cazzo era dal primo giorno che la conobbi che mi colpì quella luce, mi aveva fatto capire che lei era speciale, quella fottuta luce mi stava facendo perdere nei suoi occhi. Il suo sorriso bianco mi ammaliava, i suoi occhi mi portavano a uno stato di trans, le sue mani mi facevano venire i brividi, quando ci abbracciavamo sentivo uno scossone al cuore. Cazzo, cosa mi succedeva?! Ogni volta che la pensavo venivo intrappolato dai pensieri,qualsiasi cosa mi riportava a lei.

Venni svegliata dal mio flusso di pensieri da lei
E:allora Peter andiamo? Disse gioiosa, sembrava una bambina a cui stavano regalando una caramella. Le presi la mano
N:Wendy, adesso devi fidarti di me, ti metterò una benda e ti porterò in un posto speciale...ok? La luce dei suoi occhi era sempre più forte, prese la benda che c'era sul tavolo e se la mise.
E:ti giuro che se mi fai cadere o mi fai andare a sbattere stanotte non ti faccio dormire disse divertita per tirarmi un pugnetto alla ceca che colpì il mio petto
N:tranquilla Wendy, ti autorizzo a picchiarmi se ti faccio cadere dissi scherzoso, la presi per mano e la portai in macchina.

Passammo un'ora buona in macchina. Roma era abbastanza distante da dove volevo portarla io, durante il viaggio lei richiedeva indizi come dai dimmi l'iniziale almeno oppure ci sono già stata? Era un posto semplice il luogo dove la portavo, ma allo stesso tempo spettacolare. Per la sua vittoria del casting c'era assoluto bisogno di portarla in un posto dove potesse stare. Saremmo potuti rimanere lì per poco tempo, dato che la stessa sera sarebbero venuti a casa mia dei miei amici per festeggiare tutti insieme.

Il luogo dove la portavo di notte diventava magico anche se di giorno era un luogo comune, tutti ci erano stati, ma la sera...la sera era un'altra cosa, soprattutto per due romanticoni come noi, la sera diventava tutto più bello. Arriviamo nel luogo. Le presi una mano e la feci scendere. Per fortuna non aveva i tacchi, sarebbe sprofondata se no.
E:siamo arrivati? Chiese con un sorriso a trentadue denti, era evidentemente euforica per la situazione
N:si Wendy, siamo arrivati la sbendai, ero curiosissimo di vedere la sua reazione, guardai il suo viso, era rimasta a bocca aperta, gli occhi lucidi e gonfi si cominciavano a vedere, si voltò verso di me con una lacrimuccia che le rigava il viso, gliela asciugai e l'abbracciai forte
E:nessuno aveva mai fatto una cosa così per me...ma...non dovevano venire Adriano e Francesca da te stasera? Chiese con gli occhi ancora lucidi, mentre mi stringeva forte a sé
N:Adriano e Francesca verranno verso le nove emmezza, godiamoci questo panorama che sono ancora le sette emmezza l'avevo portata a mare, era inverno e faceva buio presto, la luna si rifletteva sul mare. Ci levammo le scarpe e andammo sulla sabbia fresca, ci sedemmo a terra anche se eravamo vestiti con vestiti eleganti, non davamo peso a quella cosa, per noi in quel momento c'era solo il mare e l'uno per l'altro.

Si appoggiò al mio petto, e fece dei disegni circolari su esso, quel tocco mi fece rabbrividire, il mio cuore iniziò a battere sempre più forte e veloce, nello stomaco sentii un subbuglio, ero arrossito, e anche lei. La strinsi forte a me e le diedi un bacio sulla testa. Stavo iniziando a capire che provavo qualcosa di più di semplice amicizia per lei,ma era piccola, non potevo baciarla...anche se era l'unica cosa che desideravo...e forse anche lei.

Passò un'ora abbondante, c'era solo il silenzio e i nostri corpi avvinghiati come se quello fosse l'ultimo abbraccio che ci saremmo potuti dare, guardai l'orologio e mi accorsi che erano le otto emmezza, ci conveniva tornare se non volevamo lasciare fuori casa Adriano e Francesca.
N:mi staccai, anche se con malinconia da lei, Wendy, dobbiamo andare, oppure lasceremo fuori quei due sorrisi, vidi le sue gote prendere fuoco per poi annuire velocemente e alzarsi.

Salimmo velocemente le scale che portavano alla mia macchina, entrammo dopo esserci puliti superficialmente con un panno i piedi e i vestiti pieni di sabbia. Durante il viaggio rimanemmo entrambi in silenzio, ci contemplavamo a vicenda senza che l'altro se ne accorgesse.

Arrivammo a casa che erano le nove e un quarto, Elena entrò correndo in stanza per cambiarsi e mettersi qualcosa che non fosse strapieno di sabbia. Quando uscì dalla camera mi accorsi che aveva una gonna abbastanza corta e sopra una maglietta abbastanza aderente, le sue forme erano particolarmente visibili. Si avvicinò timidamente a me, vedendo che ero rimasto imbambolato a fissarla arrossì leggermente
E:come sto? Chiese sorridendo dolcemente per poi guardarmi dritto negli occhi, arrossì leggermente instaurando il contatto visivo
N:sei fantastica Wendy... Rimasi a bocca aperta e arrossii anche io, era davvero bellissima, anche se la pelle sul suo viso non era perfetta lei rimaneva bellissima. I nostri visi erano a una distanza ravvicinata, ci guardavamo fissi negli occhi e lentamente ci avvicinavamo. Ciò che avevo sperato qualche ora prima si stava avverando, le mie mani sudavano e il mio stomaco era di nuovo in subbuglio. Ormai mancavo pochi millimetri perché le nostre labbra si toccassero, ma suonò il campanello.

Elena arrossì violentemente, scosse la testa come se si fosse appena svegliata da un sogno, andò poi verso la porta e aprì. Vidi Elena cadere all'indietro, Francesca, una mia cara amica, le era appena saltata letteralmente addosso ed entrambe persero l'equilibrio finendo a terra come due pere cotte. Elena si alzò per prima e diede la mano a Francesca per aiutarla a rialzarsi. Scoppiarono entrambe in una risata fragorosa, dietro a Francesca spuntò Adriano che guardò compiaciuto la figura di Elena.

Sentii immediatamente le orecchie avvampare, non so coma mi fosse successo ma mi precipitai da loro mettendomi davanti a Elena e Francesca che intanto stavano chiacchierando, coprii entrambe mettendomi davanti a loro, Adriano fece un sorrisetto, salutò Elena si congratulò con lei e tornò da me
A:ehi amico...carina la ragazza eh...avrà anche 16 anni ma è ma gnocca... Fece un sorrisetto e riguardò Elena, io mi sentii morire dentro, io...io iniziavo a provare qualcosa di troppo forte per Elena. Presi adriano per il colletto della maglietta e lo portai con me nella camera da letto. Elena era mia e lui doveva saperlo, non volevo litigarci ma ciò che è mio non si tocca.
N:senti adrià, sta lontano da Elena, è mia e non si tocca dissi con tono irritato, lui se ne accorse e fece un sorriso compiaciuto, quasi vittorioso, io non capivo mentre lui con le braccia incrociate se ne stava al muro ad osservarmi
A: scoppiò in una risata fragorosa ipotesi confermata continuò a guardarmi ridendo
N:n-non capisco dissi confuso invitandolo a farmi comprendere cosa intendesse
A:appena sono entrato in questa casa e ho guardato Elena sei piombato davanti a me come una furia, si vede che ti piace...inutile nasconderlo fece spallucce e poi si avvicinò a me per tirarmi un pugnetto dai nic, tranquillo non te la rubo fece l'occhiolino e uscì dalla stanza con nonchalanse. Era così evidente che provavo qualcosa per Elena?

Uscii dopo pochi secondi anche io dalla stanza e vidi Elena scherzare con Adriano e Francesca come se si conoscessero da anni...
Spazio autrice
Ciao bimbi, spero questo nuovo capitolo vi piaccia, ditemi cosa ne pensate e...state pronti che presto arriva una sorpresa...vi dico solo questo.
Baci ❤️
Non siate silenziosi

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora