Capitolo 24

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Elena's pov.

Il sangue mi si gelò nelle vene, diventai pallida, volevo togliergli quel coltello, per non farlo diventare pericoloso, ma mi vide, come facevo? Dovevo rimanere immobile. Lui continuava tranquillo a fumarsi la sua sigaretta, appoggiato alla finestra, come se niente fosse.
C: cos'è? Hai perso il coraggio di "vendicare" il tuo fidanzatino? Scoppiò in una fragorosa risata, buttò la sigaretta fuori dalla casa e si girò verso di me. Ero immobile, non riuscivo a muovermi. Gli occhi sbarrati dalla paura. Tremavo. Ero pallida. Aveva un coltello, affilato, avrebbe potuto uccidermi. Dovevo rimanere calma, sapevo di essere forte, potevo difendermi, ma ero disarmata, dovevo prestare attenzione.
E: non ho perso il coraggio, è solo che trovarmi davanti ai mostri, stronzi, disgustosi, mi destabilizza dissi acida, mi guardò rabbioso, strinsi i pugni, dovevo prepararmi al peggio. Avrei dato la vita per Niccolò. Avrei messo fine PER SEMPRE alla tortura che era diventato Claudio. Non volevo ucciderlo. Ma volevo almeno vendicarmi. Sapevo benissimo che nessuno meritava la morte. Nemmeno uno come lui. Si mise a ridere di nuovo.
C: iniziò ad avvicinarsi a me e a rigirarsi tra le mani il coltello sai Elena, non volevi fare fuori il tuo ragazzo...volevo uccidere te troietta mi puntò il coltello davanti. Avanzava lentamente. Sembrava un film horror. Io indietreggiavo. Sapevo di dover rimanere ferma. Dovevo difendermi, ma non riuscivo. La paura si era impossessata di me.
E: t-tu...tu non lo farai dissi incerta, lui mi guardò beffardo e compiaciuto dalla situazione.
C: ne sei convinta? Disse divertito mettiti a terra disse puntandomi contro il coltello, eravamo distanti, ma non troppo
E: no...non sarò i-il tuo giocattolo dissi incerta, strinsi i pugni, lo guardai torvo e poi ripetei la frase più sicura
C: ne sei sicura? Mi si fiondò contro, non me ne resi nemmeno conto, mi sbattee al muro. Mi avvicinò il coltello al collo sai...mi dispiace, ma è questa la fine che devono fare le troiette come te disse sorridendo un ultimo bacio prima della tua morte non guasta avvicinava le sue luride labbra alle mie, non avevo via di scampo. Sarei morta lì. Ma almeno la mia morte avrebbe avuto un senso. Niccolò mi avrebbe ricordata. Avrebbe ricordato quanto lo amavo.

Pochi millimetri mi separavano da lui. Quando...venne tirato indietro da qualcuno. Era Francesca. Non sapevo nemmeno fosse là. Caddi a terra. Mi tenevo la mano al collo. Mentre Francesca aveva tirato un pugno a Claudio.
C:vedo che ti sei portata l'amica puttanella disse rabbioso e acido, si avvicinò a lei, che cercò di tirargli un pugno, ma prima che potesse fare qualunque cosa...lui la pugnalò. Un'accoltellata all'addome, profonda. Lei sbarrò gli occhi, si accasciò a terra. Corsi da lei, incurante di Claudio, che la guardava morire compiaciuto. Le lacrime mi salirono agl'occhi. Poggiai la testa sul suo petto
E: Francesca, ti prego...resisti dissi bagnando le mie guance di lacrime e facendole una carezza
F: ele, ho fatto questo per te...sarò felice lassù mi fece una carezza, era debole, il suo tocco diventava sempre più freddo ricorda...ti ho voluto bene...dì ad Adriano che lo amo...lo amo tanto tossì e sputò del sangue veglierò su di voi mi diede un bacio sulla guancia, poi chiuse gli occhi. Urlai. Urlai contro Claudio, ancora impalato a guardare la scena. Urlai per Niccolò. Urlai per Francesca. Urlai. Con le lacrime agli occhi mi buttai su Claudio. Lo feci sbattere violentemente al muro, più e più volte. Lo guardai piena di rabbia, mentre lui ancora rideva.
E: COME CAZZO FAI?! COME FAI A NON AVERE PIETÀ DI UNA RAGAZZA DI 19 ANNI?! DI UNA RAGAZZA DI 17 ANNI! E DI UN RAGAZZO DI 23 FOTTUTI ANNI! COME FAI A FARE COSÌ SCHIFO?! NON HAI PIETÀ PER NESSUNO. NON AVREI DOVUTA AVERCELA NEMMENO IO CON TE. MA SAI COSA CAMBIA FRA ME E TE? CAMBIA CHE IO CREDO NEL CAMBIAMENTO TU NO. DOVRESTI BRUCIARE NEL FUOCO DELL'INFERNO EPPURE TI LASCIO VIVERE. VIVRAI UNA VITA CON I RIMORSI DI UNA POVERA RAGAZZA UCCISA. FAI SCHIFO. finii di dirgli questo, lui rise e si staccò da me, avvicinandosi alla finestra
C: la vuoi sapere una cosa bella? Non vivrò con i rimorsi, perché la mia vita finirà ora disse per aprire la finestra e buttarsi giù. Mi misi le mani in viso, mi avvicinai a Francesca, era pallida. Il suo cuore non batteva più. Mi accasciai in un angolino della stanza. Avrei voluto che tutto quello che avevo visto non fosse mai successo.

forse era destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora