seven

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Hurts 2b Human - P!nk

"Entra pure."

Mi guardai intorno spaesata, stringendomi nelle spalle un po' per il freddo a causa dei miei vestiti zuppi di pioggia e un po' per l'imbarazzo di essere a casa di Lucifer.

"Non ti preoccupare, sono fradicio tanto quanto te." disse accorgendosi che mi ero fermata sul ciglio della porta per evitare di sporcargli il pavimento.

La sua casa si trovava sopra il suo locale.
Era un attico enorme, pieno di oggetti preziosi e un grande pianoforte situato in mezzo al salotto.

Ma la cosa che mi colpì di più, furono le alte vetrate da cui si intravedeva l'intera città.

Era uno spettacolo a dir poco incredibile.

"Vieni, seguimi."

Mi voltai, seguendolo verso quella che sembrava la sua stanza, anch'essa molto grande e con un letto spazioso.

"Ti ho lasciato dei vestiti asciutti." spiegò indicandoli sul materasso "Saranno un po' grandi, ma sempre meglio che niente. Se hai bisogno sono nella stanza accanto a cambiarmi."

Annuii "Grazie."

Uscì dalla stanza, lasciandomi sola.
Mi guardai intorno, sentendomi leggermente in soggezione. Mi tolsi la maglia e i leggins, per poi poggiarli a terra momentaneamente.

"Ah, volevo dirti che il bagno è..."

Lucifer aprì la porta all'improvviso, cogliendomi di sorpresa, e dato che ero soltanto in reggiseno e mutande, l'unica cosa che mi venne in mente di fare, fu girarmi di spalle, anche se non sarebbe servito a nulla.

"Oh... perdonami..." si scusò schiarendosi la voce nervosamente "Il b-bagno è lì."

Rimasi immobile ringraziandolo senza voltarmi a guardalo. Strinsi le palpebre, mordendomi un labbro.

Quando sentii la porta richiudersi, rilassai i muscoli sospirando.

Un quasi sconosciuto mi aveva appena vista in intimo. Perfetto, pensai. La dignità era diventata un optional, a quanto pareva.

Indossai velocemente i vestiti che mi aveva prestato Lucifer, guardandomi allo specchio: erano decisamente troppi grandi per me.
La sua maglia mi arrivava fino a metà coscia e i pantaloni fin sotto i piedi.

Uscii dalla stanza, restando però in disparte e dopo pochi minuti, l'uomo arrivò nel salotto con indosso solamente dei pantaloni, lasciando in bella vista i muscoli delle braccia e il torace nudo, accentuato dagli addominali.

Mi costrinsi a distogliere lo sguardo, per evitare una seconda brutta figura, così abbassai la testa.

"Scusa per prima." disse notando la mia presenza.

"Non preoccuparti..."

Lucifer si sedette sul suo divano, facendomi poi segno di raggiungerlo accanto a lui.

"Come va il fianco?"

Lo vidi esitare per un attimo, prima di avvicinare le mani alla maglietta. Mi guardò come per chiedermi il permesso di alzarla e lo aiutai.

Appena vide il livido violaceo, spalancò gli occhi. Poggiò le dita sulla mia pelle, provocandomi dolore a causa della botta, ma allo stesso tempo provai anche un brivido lungo la schiena.

"Ti fa male?"

Annuii in silenzio.

Mi soffermai a guardarlo:
quando su quell'ambulanza mi aveva chiesto scusa per essere partiti con il piede sbagliato, dovevo ammettere di essere rimasta sorpresa.

Wake Up In Hell [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora