nineteen

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Angels By The Wings - Sia

Successe tutto all'improvviso:
il rapimento, il risveglio sul tetto del grattacielo più alto di Los Angeles, la minaccia da parte di Iuruk e infine la spinta oltre il bordo della balconata.

Quest'ultima fu la cosa peggiore.

Cadere da più di trecento metri d'altezza non è come tutti immaginano. Certo è orribile, un incubo, e credevo che quella cosa avrebbe lasciato un segno indelebile nella mia vita.

Ma nessuno può immaginare l'indescrivibile sensazione di vuoto che ti colpisce dal primo momento, facendoti mancare il fiato e fermare il cuore per un attimo.

L'unica cosa che riuscii a fare in quel momento, oltre ad urlare, fu rivivere tutta la mia vita in un flash.

Orribile...

Quando Lucifer riuscì ad afferrarmi, chiusi gli occhi di scatto, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

Mi teneva ben salda, con una mano sul fianco ed una che sorreggeva le gambe.

Gli avevo circondato le braccia al collo e di tanto in tanto aumentavo la presa, sentendo il vuoto sotto i miei piedi.

Il mio cuore batteva all'impazzata e il respiro era irregolare. Anche il cuore di Lucifer batteva forte.

Ad un certo punto, sentii il rumore dei suoi piedi toccare il suolo.
Si mise in ginocchio, adagiandomi sull'asfalto bagnato, mentre la pioggia continuava a battere contro i nostri corpi.

Non gli diedi il tempo di parlare, che subito gli fiondai di nuovo le braccia al collo, abbracciandolo.

"Sei salva." mi attirò a sé, tornando a respirare regolarmente.

Provai a parlare, ma dalla mia bocca uscirono solo dei singhiozzi "C-Credevo che non ti avrei mai più rivisto." dissi tra le lacrime "M-Mi dispiace... I-io..."

Lucifer mi zittì all'istante, poggiando le sue labbra sulle mie. Mise le sue mani sulle mie guance, avvicinandomi di più al suo viso.

"Sarò sempre qui per te, Johara." ammise poggiando la sua fronte sulla mia "Che tu mi voglia o no."

Lo guardai negli occhi, notando che anche i suoi erano lucidi.

"So che dopo avermi visto nella mia reale forma, tu ti sia spaventata, ma..." continuò lui assumendo un'espressione cupa "avrei dovuto spiegarti meglio la mia situazione." Prese un respiro profondo "Johara, io sono il..."

"Il Diavolo." lo precedetti io, cercando di rassicurarlo con un sorriso "Lo so."

Lucifer alzò di nuovo i suoi occhi su di me, guardandomi spaventato. Forse temendo una mia contraria reazione.

"Mazikeen mi ha raccontato tutto e mi ha anche detto ciò che provi per me." spiegai e dopo un attimo di esitazione aggiunsi "Ho avuto del tempo in questi giorni ed ho pensato: ho pensato a come siamo arrivati fino a questo punto, a come sono passata dall'odiarti all'amarti." dissi lo guardai nei suoi meravigliosi occhi scuri "Mi hai aiutato a superare momenti duri e te ne sono grata..."

Lucifer manteneva la sua attenzione su di me, provando a capire a dove volessi arrivare con il discorso.

"...Ma in questi giorni ho anche capito di aver sbagliato con te. Io non sono una ragazza a cui piacciono i ragazzi con il fisico scolpito, ma senza cervello. Io sono una persona che al primo posto mette la bellezza interiore, Lucifer, e tu..." dissi sorridendogli "hai dimostrato di averla."

L'uomo mi guardò dall'alto distogliendo per un momento lo sguardo. La pioggia era aumentata ed entrambi eravamo fradici.

"Johara, nessuno può amare una persona con questo aspetto. Nessuno può amare il Diavolo." ribatté lui contrariato.

"Eppure..." abbassai di poco il capo "io ci sono riuscita."

Lucifer sorrise leggermente.

"Ho sbagliato a reagire in quel modo. Avrei dovuto darti il tempo di spiegare, ma ero troppo spaventata..." Gli presi il viso tra le mie mani, accarezzandogli dolcemente le guance "Io ti amo, Lucifer." dissi "Ed ora l'ho finalmente capito."

L'uomo ampliò il suo sorriso, il sorriso più bello che io avessi mai visto.

"Ti amo anche io."

Non perdemmo altro tempo, che le nostre labbra si unirono, baciandoci come se fosse la prima volta. Il mio cuore mi era esploso di gioia, sentendo che anche Lucifer provava ciò che provavo io.

Ci baciammo, non preoccupandoci del temporale che ci aveva ormai bagnati dalla testa ai piedi, ci baciammo, perché non potevamo negare il nostro amore.

Quando ci staccammo, rimanemmo in silenzio, l'uno abbracciata all'altra.

"Posso farti una domanda?" domandai ad un certo punto alzando lo sguardo verso di lui, che annuì.

"Certo."

"Se tu sei il Diavolo... allora da dove escono quelle splendide ali bianche?"

Lucifer si finse offeso "Ma nessuno sulla Terra conosce la vera storia di Lucifero?" si lamentò e poi alzò gli occhi al cielo "È proprio vero... tale sorella tale fratello."

Scossi la testa "In realtà il detto è tale padre tale figlio."

"Non rovinare il momento, ora."

Risi sulle sue labbra, tornando a baciarlo, ma il magico momento venne interrotto da un improvviso tondo poco più avanti a noi.

Ci staccammo sorpresi, notando un uomo di pelle scura piuttosto alto, con delle grandi ali nere.

"Amenadiel!" esclamò Lucifer sotto il rumore della pioggia sull'asfalto "Fratello mio."

Guardai di scatto Lucifer "Aspetta un attimo... Fratello?"

"Oh, giusto..." disse lui "Johara lui è uno dei miei fratelli, Amenadiel."

L'uomo fece un piccolo inchino protendendo una mano "Il piacere è mio."

La sua stretta era forte "Io sono Johara..."

"A cosa devo il piacere della tua visita?" continuò Lucifer.

Amenadiel si ricompose, schiarendosi la voce "Credo che tuo fratello," disse rivolgendosi a me "sia stato portato in ambulanza."

Spalancai gli occhi "Come?!"

"Cos'è successo?" domandò Lucifer.

"Nulla di grave, sono riuscito a fermare il malvivente che lo ha picchiato." mi rassicurò l'uomo dalle ali nere "Ma credo che tu," continuò stavolta rivolto a Lucifer "mi debba delle spiegazioni."

Lucifer sorrise maliziosamente "Non ti sfugge nulla, fratello." Mi guardò prendendomi di nuovo in braccio "Bene, sei pronta?"

Annuii, tenendomi stretta a lui e, dopo aver spiegato le ali, Lucifer prese il volo.

Wake Up In Hell [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora