thirty

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Medicine - Daughter

Avevo sempre odiato la pioggia.

Camminare per la città, riparati da un misero ombrello il cui scopo era quello di ripararti, quando nella realtà riuscivi a bagnarti lo stesso.
Avere i piedi e i vestiti zuppi di pioggia, che quando tornavi a casa lasciavi chiazze d'acqua per tutto il pavimento.

Odiavo la pioggia, ma...
nell'ultimo periodo, stranamente, avevo cominciato ad apprezzarla: rimanevo seduta sul davanzale, avvolta da una coperta e con le ginocchia al petto, per quasi tutti i giorni.

Osservavo dalla piccola finestra della mia camera, la città sottostante che veniva allagata da un'improvvisa ondata di pioggia.

A Los Angeles era raro che ci fossero forti temporali, ma mai era successo che continuassero per una settimana intera.

Nulla era più come prima, da quando lui se n'era andato. Tutto il mio mondo era cambiato, io ero cambiata.

Sentii bussare alla porta della mia stanza, ma non risposi, aspettando che chiunque ci fosse all'esterno entrasse.

"Non ha più voluto parlare con nessuno, nemmeno con me..." disse mio fratello a bassa voce come per non farsi sentire da me "...Da quel giorno non si è più mossa da lì."

"Ci penso io, Jake." rispose Maggie, ringraziandolo, prima di chiudere la porta della mia camera.

Si avvicinò lentamente, rimanendo in piedi davanti a me.

"Ehi..." mi salutò lei "Come stai?"

Non risposi, limitandomi a guardare le gocce di pioggia che rigavano le finestre.

"Mi dispiace per quello che è successo." ammise "Posso solo immaginare come tu ti senta in questo momen..."

"No, non puoi." dissi decisa, senza distogliere lo sguardo "Nessuno può."

La mia migliore amica sospirò, raggiungendomi sul davanzale. Poggiò una mano sulla mia mano, cercando di rassicurarmi "Johara..."

"Ha sacrificato la sua vita." continuai rimanendo impassibile.

"Ha fatto la stessa cosa che hai fatto tu..."

"Se n'è andato, Maggie." la guardai finalmente negli occhi "E non lo rivedrò mai più."

Chiusi gli occhi per un istante, deglutendo a fatica. Ripensai alla lettera, a tutto ciò che mi aveva scritto.

"Sai... diceva che ero la sua salvezza nell'Inferno che lo circondava..."

"Lo sei anche adesso," disse Maggie "lo sarai sempre."

Finalmente trovai la forza di alzarmi da quel davanzale, mi avvicinai alla mia scrivania e presi il pezzo di carta appoggiato sotto ad un mucchio libri "Vedi... questa è l'unica cosa che mi è rimasta di lui."

Sospirai, accorgendomi di una lacrima che mi rigava il viso. Mi sedetti sul letto, abbassando il capo.

La mia migliore amica si posizionò al mio fianco, circondandomi la schiena con un braccio, in modo affettuoso.

Wake Up In Hell [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora