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The Night We Met - Lord Huron

L U C I F E R

Mi risvegliai improvvisamente, ritrovandomi di nuovo in quella spoglia stanza bianca d'ospedale.

Ci misi un po' per far ritornare il mio respiro alla normalità: l'intermediazione tra il mondo terreno e gli inferi non era una passeggiata.

Maze mi si avvicinò, sorreggendomi per le spalle "Lucifer, stai bene?"

Non risposi, limitandomi ad alzarmi dal lettino.

Mi guardai intorno, accorgendomi che qualcosa era cambiato. Il tempo scorreva molto più lentamente, sembrava quasi essersi fermato.
Non si sentiva nessun rumore. Era come se fossimo bloccati nel tempo.

Guardai Amenadiel, sospirando "Grazie per avere fermato il tempo, come ti ho chiesto."

"Non c'è di che, Fratello." rispose sincero. Nessun angelo era migliore di lui in questo campo: era il suo potere. "Come ti senti?"

Deglutii a fatica, mordendomi il labbro inferiore "Le parole non basterebbero per descrivere ciò che provo in questo momento."

Camminai per la stanza, provando ad accettare il destino che mi aveva riservato mio padre. O per meglio dire, il destino che mi aveva imposto.

Ero ferito, tradito e logorato internamente da un dolore indescrivibile. Il mio cuore continuava a battere, ma non potevo nemmeno immaginare quante crepe si fossero formate intorno ad esso.

La guardavo, non riuscendo a fare altro se non provare un enorme senso di colpa.

Era lì, distesa su quel lettino: la sua solita tonalità di pelle pallida, quella volta era molto più accentuata e i lineamenti del viso erano rilassati, spenti.

Ai piedi del letto, si trovava Jake, che non poteva accorgersi minimamente della mia presenza.
Era poggiato con un braccio, sul quale aveva posto la testa, giacendo addormentato dopo aver pregato fino alla disperazione. Quel povero ragazzo non se lo meritava. Johara non se lo meritava.

Mi avvicinai al lettino, sedendomi al suo fianco. Le presi una mano, stringendola nella mia, quasi non volessi più lasciarla.

Le sistemai una ciocca di capelli, accarezzandole dolcemente il viso e senza voltarmi, dissi "Lasciatemi solo con lei."

Immaginai che Mazikeen ed Amenadiel, si fossero scambiati un'occhiata, infatti continuarono incerti "Sei sicuro...?"

"Andate." ribattei, non riuscendo a trattenere la voce tremante.

Entrambi non risposero, limitandosi ad uscire dalla stanza.

Tornai a rivolgerle la mia attenzione sulla ragazza sotto i miei occhi, ormai lucidi.

"Sai," dissi provando a sorridere "non ero sicuro che il mio piano avrebbe funzionato, conoscendo mio padre ne dubitavo altamente, ma... alla fine ce l'ho fatta. Sono riuscito a salvarti, piccola."

Le accarezzai il mento con un dito "Tu hai sconvolto la mia vita. Sei riuscita a renderla migliore di quello che in realtà era." continuai e mi asciugai le lacrime con la manica della camicia.

Wake Up In Hell [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora