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The Devil Within - Digital Daggers

Aprii gli occhi di scatto, ritrovandomi in un posto sconosciuto. Guardandomi intorno, capii di essere in una vecchia fabbrica abbandonata.

Provai a muovermi, ma purtroppo mi accorsi di avere le caviglie e i polsi legati. Mi divincolai a vuoto.

Quel posto era inquietante, non mi piaceva affatto. Odiavo i posti bui, senza luce, e sembrava fossi da sola, abbandonata in mezzo ad un'immensa fabbrica.

"La ragazza è qui." sentii una voce in lontananza.

Cercai di indietreggiare, ma venni bloccata quando la schiena si scontrò contro una parete.

Due uomini, uno alto e uno basso, quest'ultimo era lo stesso che mi aveva rapita, si avvicinarono camminando verso di me.

"Non credevo fosse così bella..." disse l'uomo alto, sfiorandomi il viso con un dito, che ritrasse immediatamente appena mi voltai cercando di morderlo "...E aggressiva."

L'uomo basso strappò un pezzo di scotch e lo appiccicò sulla mia bocca "Non sai quanta fatica ho fatto per portarla qui."

"È una ragazzina tutta pepe," rispose l'altro con un sorrisetto "è ovvio che si agiti."

Provai a mugugnare qualcosa, ma con il nastro sulla bocca non riuscii.

"Cosa dici bambolina? Non capiamo." mi presero in giro i due.

Continuai a muovermi, cercando un modo per liberarmi dalla corda che stringeva i miei polsi e le mie caviglie, lasciando un segno indelebile e doloroso.

Gli uomini si allontanarono di poco da me, per non farsi sentire parlare, infatti capii solo la metà di ciò che si stavano dicendo.

"...Dobbiamo portarla da..."

"...No, dobbiamo lasciarla qui... ci penserà lui..."

La loro conversazione venne interrotta un rumore assordante, un tonfo proveniente dall'alto.
I due tirarono fuori subito le pistole, mettendosi in agguato.

"Cos'è stato?"

Entrambi si rivolsero uno sguardo e poi uno, si allontanò avvicinandosi alla scalinata mal messa per accedere al piano superiore.

"Chi c'è?" urlò puntando la pistola chissà dove.

Improvvisamente il portone di ferro arrugginito, venne abbattuto finendo addosso all'uomo, che cadde privo di sensi.

Si innalzò una nube di polvere, che mi costrinse a chiudere gli occhi e a tossire.
Appena la vista tornò alla normalità, vidi una figura slanciata camminare verso di me, e man mano che si avvicinava riconobbi subito lo smoking nero ben stirato.

"È qui la festa?" domandò Lucifer strofinandosi le mani.

Sospirai, felice che le mie preghiere furono ascoltate.

"L-Lucifer?..." balbettai sentendo gli occhi bruciarmi per le lacrime.

Subito si catapultò nella mia direzione
"Ti hanno fatto del male?" domandò aiutandomi a slegarmi dalle corde.

Scossi la testa e quando le mie mani furono libere, mi fiondai su di lui abbracciandolo.
Lucifer mi strinse a sé, poggiando le sue mani sulla mia schiena "Ci sono, okay?"

Si allontanò di poco, guardandomi negli occhi. Mi asciugò una lacrima con un pollice, accarezzandomi dolcemente una guancia "Tranquilla, è tutto finito..."

La speranza finì troppo presto, quando notai alle spalle di Lucifer l'uomo che mi aveva rapita, intento a sparargli contro.

"No!" urlai in preda al panico.

Wake Up In Hell [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora